Diverso è il caso in cui i due scrittori manifestano la loro duale presenza attraverso due nomi distinti. Il testo che hanno scritto mostra apertamente la
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sua natura collettiva presentando due nomi in luogo del singolo autore. Il romanzo a quattro mani è allora molto più incline a sollevare quelle curiosità e questioni – come, cosa, perché si scrive insieme – che costituiscono il vero cambiamento, e la vera sfida, all’autorialità tradizionale. Ancora una volta, però, non si può parlare immediatamente della nascita di una nuova e sempre uguale figura d’autore. Quando due scrittori si presentano come autori di uno stesso libro va fatta in effetti un’importante distinzione tra coloro i quali nascono letterariamente come una coppia e altri che invece lo diventano.
Coppie come R. L. Stevenson e Lloyd Osborne, o gli stessi Conrad e Ford o, in tempi assai più recenti, Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli e Chiara Gamberale e Massimo Gramellini si formano quando i loro componenti detengono già individualmente un certo status autoriale. I loro nomi risultano dunque separati non tanto graficamente quanto concettualmente: sono nomi d’autore che esistono indipendentemente dalla loro collaborazione, la quale infatti costituisce spesso solo un breve esperimento – artistico, editoriale – all’interno di una ben più lunga carriera individuale.28
Più che di un’autorialità plurale, la loro scrittura a quattro mani si presenta allora come il frutto di due autori individuali. Non tanto un diverso tipo di autorialità quanto un diverso utilizzo di quella tradizionale. In tal senso, ben si capisce come le eccezioni all’aspetto generalmente unito e omogeneo della scrittura a quattro mani siano di solito riconducibili proprio a questi casi. In Acqua in bocca (2010) di Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli e Avrò cura di te (2014) di Chiara Gamberale e Massimo Gramellini, il testo del romanzo è ad esempio dato dall’alternanza di parti scritte singolarmente da ciascun componente della coppia. Il risultato è allora un testo non unico e uniforme bensì diviso e apertamente duale, e il motivo pare semplice: di due autori individuali che, già noti e famosi, decidono di scrivere insieme si vuole conservare non solo il nome ma, a volte, anche la mano.29
Coppie come Erckmann-Chatrian, Jules ed Edmond de Gouncourt, Somerville & Ross, Boileau-Narcejac, Fruttero & Lucentini, iniziano invece a scrivere insieme o, per essere più precisi, diventano autori insieme. Questo,
28Emblematico il caso di Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares. I due, come accennato,
scrissero insieme adoperando degli pseudonimi individuali: prima Benito Suarez Lynch poi Bustos Domeq. Con questi nomi scrissero insieme tre libri tra gli anni Quaranta e Cinquanta ma, nel decennio successivo, pur pubblicando altri due libri a quattro mani, li firmarono con i loro rispettivi nomi. Nel frattempo, Borges e Bioy Casares avevano infatti conosciuto una certa consacrazione editoriale individuale e i loro nomi personali, adesso d’autore, andavano mostrati e tenuti separati.
29E i personaggi. In Acqua in bocca, l’alternanza delle pagine di Camilleri e di Lucarelli
corrisponde alle lettere che si mandano i loro personaggi più famosi: il commissario Salvo Montalbano e l’ispettrice Grazia Negro.
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ovviamente, non significa che i singoli componenti di queste coppie non esistano in quanto tali o che non abbiano o possano avere una scrittura e una carriera individuali. Ma queste coppie di scrittori, a differenza delle precedenti, costruiscono e conquistano una posizione nel campo letterario in due. Non sono “autori” prima di scrivere in due ma diventano riconoscibili e riconosciuti in due e sempre in due, direbbe Foucault, svolgono la funzione di caratterizzazione artistica dei loro testi. I romanzi di Erckmann-Chatrian, di Somerville & Ross o di Fruttero & Lucentini si denotano e si distinguono proprio per la presenza di entrambi gli scrittori. Sono questi ultimi a segnalare i loro testi come opere e opere di un certo genere e, non a caso, si può qui verificare, al plurale, ciò che si è già osservato al singolare con Sveva Casati Modignani: morta Martin Ross (Violet Martin), Edith Somerville prosegue a scrivere e a pubblicare con i nomi di Somerville & Ross. E ciò accade proprio perché la loro autorialità nasce plurale e il loro nome d’autore, quello da preservare e conservare, è di conseguenza un nome plurale.30
Queste autorialità plurali di coppia iniziano dunque a porre la scrittura letteraria su un piano differente dalla consuetudine, un piano de- romanticizzato e più materiale. Come accennato, per Somerville & Ross si parlava di una «firm», ma di una collaborazione come «firm» parlava anche Besant e, dal canto loro, Fruttero & Lucentini erano anche conosciuti come «la ditta». Allontanandosi dalla singolarità dell’individuo, questa autorialità di coppia può quindi allontanarsi anche dall’aspetto di un’autorialità propriamente artistica e letteraria e avvicinarsi ad altri ambiti. È però importante sottolineare che, al contempo, questa autorialità plurale conserva sempre un forte legame con le individualità dei propri componenti e con l’idea di unità e integrità veicolata dall’autore tradizionale. Che sia «firm», «ditta» o, in maniera più neutra, una coppia affiatata, i due scrittori si presentano con i loro nomi personali, individuali, mostrando due persone e non un gruppo in sé per sé. Inoltre, nella loro forma duale e vincolata, i due scrittori acquisiscono anche un’immagine di unità e integrità quasi paragonabile a quella di un unico soggetto: scrivono in due, e lo fanno vedere, ma sono quasi un tutt’uno, e il testo dei loro romanzi sembra rifletterlo abbastanza chiaramente. Nella maggior parte dei casi, la loro scrittura a quattro mani si presenta difatti unita e omogenea, nuovamente non troppa diversa dalla forma di una scrittura individuale.
Da quanto detto, dunque, la scrittura a quattro mani sembra porsi come la minima scrittura collettiva non soltanto da una prospettiva aritmetica ma
30Lo stesso accadde, benché solo inizialmente, per Besant & Rice. Il primo romanzo scritto
dal solo Besant fu pubblicizzato, prima della sua uscita, come un altro romanzo di Besant & Rice.
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soprattutto da un punto di vista teorico e pratico. Se la presenza di due scrittori costituisce infatti il minimo necessario affinché si possa parlare di pluralità nella scrittura, si è però anche visto che la presenza di due scrittori tende generalmente a presentare e interpretare al minimo quella pluralità. La collettività della loro scrittura non sembra quasi mai voler infrangere la consuetudine letteraria che, anzi, rimane spesso un modello – formale e autoriale – a cui ispirarsi e conformarsi. E, tuttavia, la scrittura a quattro mani inizia pur sempre a mostrare come alcuni elementi – formali e autoriali – del campo letterario siano potenzialmente più instabili e variabili di quanto si possa comunemente pensare. Scrivere con un altro solleva sempre delle questioni diverse e specifiche e richiede di conseguenza un’attenzione diversa e specifica. Tutto ciò, come intuibile, diviene poi sempre più evidente e sempre più diverso quando da scrivere con un altro si passa a scrivere con altri, e con molti altri.
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