9. Dalla neuroestetica alla metafora.
9.9 Gli spazi mental
Uno spazio mentale dal punto di vista della NTL è una simulazione mentale che caratterizza una comprensione della situazione reale o immaginata. L’intero spazio è governato da un nodo di gestalt, il quale rende lo spazio mentale un’entità che, quando attivata, attiva tutti gli elementi dello spazio mentale.
Ciò che è chiamato “l’amalgamare” (blending) è un problema di legatura neurale. Si consideri l’amalgama del monaco. Ci sono due spazi mentali, ciascuno strutturato da frames. In ciascuno c’è una montagna e un sentiero. Il primo giorno il monaco sale per il sentiero fino alla cima della montagna, dorme lì durante la notte, e il secondo giorno il monaco scende per lo stesso sentiero fino alla base del monte.
Il primo giorno è uno spazio mentale, il secondo un altro. L’amalgama consiste in legature e in un circuito di gestalt. La montagna nel primo giorno è legata alla montagna nel secondo giorno, il sentiero nel primo giorno a quello nel secondo, il monaco nel primo giorno al monaco nel secondo. Un nodo di gestalt forma un amalgama singola fuori dei due spazi con le legature.
Domanda: c’è un singolo luogo nel sentiero in cui il monaco si sia posto in entrambi i giorni? Risposta: Sì. Dove egli incontra se stesso. È stato formato un circuito integrato singolo contenente entrambi gli spazi mentali, con due fasi del monaco, una quando sale e l’altra quando scende dalla montagna. Essendo sullo stesso sentiero, il monaco che sale incontrerà il monaco che scende nella simulazione creata dalle legature in relazione ad un qualche luogo e tempo. Si noti che qui non c’è metafora.
Una metafora è una mappatura. Un amalgama è un caso di una o più legature neurali. Le metafore non si verificano in isolamento né fanno legature. Un’interpretazione contestuale di un’espressione include sia la conoscenza generale sia la conoscenza del dominio d’arrivo. L’uso generale della metafora coinvolge alcune legature ed inferenze nel dominio d’arrivo, l’attivazione di mappe metaforiche, e l’attivazione di altri nodi connessi che caratterizzano la conoscenza collegata (Fauconnier & Turner, 2002; Grady et al., 1999). Ciò che viene chiamato amalgama è un altro insieme globale di legature che caratterizza il significato della frase.
Per vedere la differenza tra metafore e amalgami, si consideri la metafora More is up. In una frase come La temperatura è salita, si comprende la quantità in termini di verticalità. Ma sono cose differenti. Una dose di caldo in se stessa non è verticale. Ma in un termometro orientato
verticalmente il mercurio sale fisicamente quando la temperatura aumenta (metaforicamente sale). Il termometro è un oggetto che nella sua costruzione materiale si intende sia compreso in termini sia di una legatura sia di una metafora. C’è la metafora, ma non l’amalgama, nella frase La temperatura
è salita. Dunque le metafore esistono separatamente dagli amalgami. Tali amalgami metaforici sono
formati quando un elemento d’origine e d’arrivo di una metafora sono legati insieme attraverso una legatura neurale.
Una grande questione segue dall’amalgama come legatura neurale, dato che i sistemi neurali funzionano con la diffusione dell’attivazione e i principi del migliore adattamento. Questi ultimi includono la massimizzazione della legatura, e l’uso massimale di frames convenzionali, le metafore, la conoscenza del luogo comune e il contesto. Massimizzare una legatura neurale significa una integrazione massimale di tutti questi elementi e delle inferenze emergenti che risultano dal “mescolamento” degli elementi determinanti l’inferenza (ad esempio dai domini d’origine e d’arrivo).
Il risultato è un insieme di predizioni riguardo agli amalgami, esattamente le ben conosciute proprietà degli amalgami ottimali che si riportano di seguito.
Integrazione: lo scenario nello spazio amalgamato dovrebbe essere una scena ben integrata. Ogni legatura neurale attraverso le strutture concettuali serve ad integrare queste strutture concettuali. Rete: connessioni salde tra l’amalgama e gli input dovrebbero essere mantenute, così che un evento in uno degli spazi di input, per esempio, è costruito come implicazione di un evento corrispondente nell’amalgama. Tali corrispondenze sono date dalle mappe, o mappe metaforiche o mappe che connettono spazi mentali (cioè simulazioni).
Spacchettamento: dovrebbe essere facile ricostruire gli input e il network delle connessioni, dato l’amalgama. Le legature neurali hanno la proprietà di poter essere allentate, cioè le strutture unite possono essere concettualizzate senza la legatura, come quando si può separare l’essere blu di un quadrato blu e pensarlo come rosso.
Topologia: gli elementi nell’amalgama dovrebbero condividere le stesse categorie di relazioni come le loro controparti negli input. Questo è l’immediata conseguenza poiché una struttura con una legatura neurale aggiunta ha tutte le relazioni come la struttura senza quella legatura neurale.
Buona ragione: se un elemento appare nell’amalgama, dovrebbe avere un significato. E se esso sorge per mezzo dell’inferenza, sarà vincolato nella logica dell’amalgama. Poiché gli amalgami si applicano alle simulazioni, e le simulazioni hanno un significato, questo ne consegue immediatamente.
Rafforzamento metonimico: le relazioni tra elementi dallo stesso input dovrebbero diventare le più strette possibili entro l’amalgama. Ad esempio, le immagini occidentali della morte personificata spesso rappresentano la figura come uno scheletro, dunque associando strettamente l’evento della morte con un oggetto che, nelle comprensioni più letterali, è associato indirettamente ma in modo saliente con esso. Questi sono semplici casi di una metonimia più una legatura neurale dell’origine con il punto d’arrivo della metonimia stessa.
Dunque tutte le proprietà dell’ottimizzazione che producono buoni amalgami sono spiegate dalla semantica della simulazione, dalla diffusione dell’attivazione, e dal migliore adattamento, che governa l’ottimizzazione nei network neurali biologici.
L’emersione è la comparsa in un amalgama di un’entità o proposizione che non esiste in alcuno degli input dell’amalgama. Nei sistemi neurali l’emersione è spiegata dall’inferenza. Mappe ed amalgami attraverso le strutture concettuali possono dare origine alle inferenze non presenti in nessun input.
Si consideri l’esempio In Francia l’affare Clinton non avrebbe avuto importanza. Nell’amalgama, Clinton, il capo americano dell’esecutivo, è legato alla posizione del capo francese dell’esecutivo in Francia. Poiché ai francesi non importa delle relazioni sessuali dei politici, si induce l’inferenza secondo cui in Francia l’affare Clinton non avrebbe avuto importanza. Questa inferenza emergente
non si verifica in nessuno dei due input: la Francia, dove Clinton non era capo dell’esecutivo della Francia, e gli Stati Uniti, dove l’affare Clinton ha importanza. Essa si manifesta tramite la legatura neurale e l’inferenza.
Certe analisi classiche nella letteratura dell’amalgama che sono viste come amalgami non metaforici dovrebbero davvero essere viste come amalgami metaforici. Per esempio, c’è una metafora comune in una frase come Battere un record è vincere una gara contro il precedente detentore del record. Dunque pochi anni fa quando Mark McGwire e Sammy Sosa stavano tentando entrambi di battere il record nazionale di corsa veloce di Babe Ruth, la stampa presentò la situazione metaforicamente come una gara con Ruth e ciascun altro. Nei quotidiani McGwire e Sosa erano rappresentati in base al numero di gare in cui erano dietro o davanti la prestazione di Ruth nella corsa delle sessanta iarde del campionato nazionale. Si parlava di loro come atleti in fase di rimonta o rimasti indietro. La classica analisi dell’amalgama non afferra questa metafora.
La stessa metafora si è verificata molti anni fa nella situazione in cui lo yacht Grande America cercò di battere il record di navigazione da San Francisco a Boston attraverso il passaggio a nord ovest stabilito cento anni prima dallo yacht Luce del nord. In modo conforme la metafora considerò la Grande America in gara con la Luce del nord, anche se esse navigarono a distanza di cento anni. Di nuovo la classica analisi dell’amalgama non afferra la metafora. Dunque l’analisi della teoria neurale costringe a far rilevare analisi che altrimenti non si potrebbero afferrare.
Si consideri un’altra classe di casi con la stessa morale. Ci sono due metafore largamente usate che raramente sono analizzate come tali.
- Una persona che compie azioni con certe caratteristiche è un membro di una professione conosciuta per quelle caratteristiche. Qui la mappatura è a partire dal frame di un membro di una professione, con le caratteristiche grazie alle quali i membri di essa sono conosciuti. Casi particolari, ad esempio, il frame di un chirurgo allarga il frame generale con i valori impiegati in un modo, mentre il frame di un macellaio amplia il frame generale con valori impiegati in altro modo. In ciascun caso il dominio d’origine della metafora è uno stereotipo, rappresentato come un frame i ruoli semantici del quale includono tipi di caratteristiche. Per esempio, un chirurgo è conosciuto per l’essere preciso con risultati che recano giovamento, mentre un macellaio è conosciuto per l’essere sciatto e tale da muoversi più con forza che con attenzione, con risultati caratterizzati dallo sporco. Dunque si può dire: il mio avvocato ha presentato il mio caso con abilità chirurgica, e il mio avvocato ha mandato al macello il mio caso. Nel primo caso il legale è stato attento e abile, con risultati benefici, nel secondo negligente, sciatto e ha agito con mano pesante con cattivi risultati. Questa metafora molto generale spiega gli esempi classici: Il mio macellaio è un chirurgo e Il mio chirurgo è un macellaio. Il primo caso dice che il macellaio taglia la carne con l’attenzione di un chirurgo, mentre il secondo dice che il mio chirurgo ha affrontato il mio intervento in modo negligente, sciatto e dalla mano pesante. Un secondo esempio come questo è la comune metafora in cui
- Una persona con proprietà caratteristiche è un animale conosciuto per quelle proprietà. I casi classici includono L’uomo è un lupo, Il nostro nuovo venditore è una tigre, Harry è un maiale, e Tu
stai cercando di fare la donnola riguardo a questo. Tutti gli esempi usano lo stereotipo di un
animale e si comprende la persona nei termini delle caratteristiche dello stereotipo di animale. Ci sono stati tentativi di comprendere tali casi non metaforicamente, appunto in termini di legature basate sulla somiglianza. Tale approccio sosterrebbe che non c’è del tutto una metafora convenzionale e che tutti i casi siffatti sono amalgami letterali basati su proprietà simili. Si può vedere che cosa c’è di sbagliato in questo approccio prendendo in considerazione casi all’esterno rispetto alle metafore convenzionali proposte che si sono appena discusse. Si esaminino frasi come le seguenti: Il mio chirurgo è un russo; Il mio macellaio è un russo; Il mio avvocato è un russo. Ci sono stereotipi comuni sui russi secondo cui sono molto sentimentali ed emotivi, qualche volta tanto da perdere il controllo. Se l’approccio dell’amalgama fosse corretto, ci si aspetterebbe che queste frasi si comportassero come Il macellaio è un chirurgo e Il chirurgo è un macellaio. Proprio
come il macellaio non è letteralmente un chirurgo di professione, né il chirurgo è letteralmente un macellaio di professione, così ci si aspetterebbe che queste frasi dicessero che chirurgo, macellaio e avvocato non sono letteralmente russi di nazionalità, ma esse lo dicono. Inoltre ci si aspetterebbe che dicessero che chirurgia, macelleria e pratica legale sono praticate in un modo troppo sentimentale, emotivo, quasi fuori del controllo. Ma le frasi non lo dicono. Le frasi “russe” sono letterali e funzionano proprio come ci si aspetterebbe che funzionassero frasi letterali. Le frasi del chirurgo e del macellaio sono metaforiche, usando metafore concettuali convenzionali, e funzionano di conseguenza.
Si può concludere che l’approccio della metafora è esatto per casi come quelli del chirurgo, del macellaio e per gli esempi degli animali, e che l’approccio dell’amalgama non lo è. Gli amalgami sono reali e derivano da legature neurali, spazi mentali e metafore. Ma non c’è alcuna ragione per credere che in aggiunta ci sia un’operazione neurale di amalgama.
Capitolo X