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9. Dalla neuroestetica alla metafora.

9.7 Le metafore primarie

La teoria neurale della metafora si basa su questa ipotesi: nelle situazioni in cui i domini di origine e di arrivo sono entrambi attivi simultaneamente, le due aree cerebrali relative ai domini d’origine e d’arrivo saranno entrambe attive. Attraverso il principio di Hebb, secondo cui i neuroni che si

attivano insieme si collegano insieme, i circuiti di mappatura neurale che collegano i due domini saranno appresi. Questi circuiti costituiscono la metafora.

Grady (1997) le ha definite metafore primarie, e ha osservato che sono apprese a centinaia nello stesso modo in tutto il mondo perché i soggetti hanno la stessa struttura fisica e le stesse condizioni ambientali. Perciò si avranno molto spesso le stesse esperienze nell’infanzia, in cui i due domini sono attivi simultaneamente, e così saranno apprese le mappature metaforiche neurali che collegano naturalmente quei domini proprio per il loro funzionamento nel mondo. Appunto il vivere la vita quotidiana fornisce l’esperienza e le attivazioni adatte del cervello per dare origine ad un vasto sistema delle stesse mappature metaforiche primarie che sono apprese per il mondo senza alcuna consapevolezza.

Attraverso il migliore adattamento i differenti frames culturali si combineranno con quelle metafore primarie e daranno origine a differenti sistemi metaforici. La metafora L’amore è un viaggio è un buon esempio. Le metafore primarie che fondano la suddetta metafore sono le seguenti: Gli scopi sono destinazioni: ogni giorno c’è una correlazione tra il raggiungere uno scopo ed il raggiungere una destinazione, come quando si deve andare al frigorifero per prendere una birra.

Le difficoltà sono impedimenti per il movimento: una difficoltà è qualcosa che inibisce il raggiungimento di qualche scopo, che da un punto di vista metaforico è il raggiungere una destinazione. Perciò le difficoltà sono concettualizzate metaforicamente come impedimenti per il movimento verso una destinazione.

Una relazione è un contenitore (una regione limitata dello spazio): le persone che sono in stretta relazione tendono a vivere, lavorare o ad impiegare altrimenti il tempo nello stesso spazio delimitato: la famiglia in casa, i colleghi in ufficio e così via.

L’intimità è vicinanza: le persone di cui si è più intimi sono tipicamente quelle fisicamente vicino alle quali si è speso del tempo: la famiglia, la moglie e così via.

In ciascun caso una correlazione nell’esperienza è realizzata nel cervello come la correlazione di distinte aree neurali, la quale conduce alla formazione di circuiti che collegano quelle aree.

La NTM dice che le metafore complesse, che sono estensioni delle esistenti metafore primarie legate insieme, dovrebbero essere più facili da apprendere e capire delle metafore concettuali che sono totalmente nuove, poiché esse coinvolgono proprio nuovi legami e nuovi schemi di circuito di connessione al di là delle metafore concettuali esistenti. Esse dovrebbero anche sembrare più naturali.

Prendiamo ad esempio la frase Il mio lavoro è una prigione. Una prigione limita la libertà di movimento di qualcuno verso destinazioni esterne desiderate, producendo dunque frustrazione ed altre emozioni negative. Le metafore secondo cui Raggiungere uno scopo è raggiungere una

destinazione e le azioni sono movimenti esistono nel sistema concettuale. Legando la restrizione della libertà di movimento a Le azioni sono movimenti, si inferisce una restrizione della libertà di

azione. Legando destinazioni esterne desiderate a Raggiungere uno scopo è raggiungere una

destinazione, si inferisce il raggiungere scopi esterni. Il mio lavoro è una prigione inferisce

metaforicamente che esso restringe la mia libertà di azione nel raggiungere scopi esterni, producendo dunque frustrazione e altre emozioni negative.

Dunque, dato il sistema esistente, la massimizzazione della produzione di legami produce il significato della frase. Si può predire che questo dovrebbe essere facile da comprendere e da processare.

Si paragoni la frase suddetta a una frase come Il mio lavoro è un oritteropo. Questo è un animale africano con una lunga proboscide che mangia formiche infilandola nei formicai. Non ci sono metafore primarie nei sistemi concettuali normali che forniscano una interpretazione metaforica naturale di questa frase. Tuttavia quella frase può essere metonimica quando è detta da un guardiano di zoo il cui lavoro è prendersi cura di un oritteropo. La metonimia è nel frame del Guardiano di animali, L’animale sta per Il lavoro del prendersi cura di quell’animale.

La teoria neurale in generale predice che le più immediate metafore componenti una metafora complessa sono attivate ed usate nella mappatura. In breve, nella maggior parte dei casi, nuove metafore concettuali che sono facili da apprendere e hanno senso usano mappature concettuali che preesistono, una conoscenza basata su frame che preesiste, e aggiungono connessioni nella forma dello schema di circuito che lega, connette, mappa, estende e crea forme.

La NTM fa un’importante predizione nel caso delle mappature metaforiche concettuali convenzionali che sono realizzate da uno schema di circuito cerebrale fisso. Quando si sente un’espressione metaforica, i significati letterali delle parole dovrebbero attivare il circuito del dominio d’origine e il contesto dovrebbe attivare il circuito del dominio d’arrivo, e insieme dovrebbero attivare quello di mappatura. Il risultato è un circuito integrato con l’attivazione sia del dominio d’origine che di quello d’arrivo, e la processazione simultanea rispetto ad entrambi. Dunque comprendere il linguaggio che fa uso di una metafora concettuale convenzionale non dovrebbe impiegare più tempo di una normale processazione non metaforica basata su frame. Questo risultato è evidente nella frase Il mio lavoro è una prigione.

La NTM contraddice dunque le vecchie teorie delle due fasi precedenti la teoria della metafora concettuale, le quali sostengono che il dominio d’origine è processato per primo e poi la mappatura opera per processare il dominio d’arrivo. Gli studi del tempo di processazione contraddicono questa visione.

Ogni neurone si accende in modo asimmetrico, con il flusso degli ioni dal corpo della cellula lungo l’assone, che poi si estende a partire da lì. Neuroni diversi hanno differenti capacità di accensione, che dipendono dai recettori presso le sinapsi che regolano il flusso degli ioni. Questi neuroni che sparano di più tendono a sviluppare maggiori capacità di accensione. E quelli coinvolti nel funzionamento fisico del corpo tendono a sparare di più. Per questa ragione le mappe metaforiche apprese sono asimmetriche e tendono ad avere domini d’origine fisici, sebbene alcuni abbiano domini d’origine di tipo sociale.

La letteratura abbonda di esempi ovvi: More is up: i nostri corpi monitorano costantemente l’altezza fisica più che computare la quantità astratta; l’affezione è calore: la temperatura è sempre monitorata, non l’affezione; l’intimità è vicinanza: monitoriamo costantemente quanto vicini siamo agli oggetti, più di quanto valutiamo l’intimità.

La preponderanza del sistema delle metafore primarie è acquisita nell’infanzia, e l’esperienza dell’infanzia ha un’influenza importante sul sistema delle metafore primarie che si apprendono. Si veda l’esempio seguente: I litigi sono lotte. Tutti i bambini si scontrano con i loro genitori quando essi li guidano fisicamente per insegnare loro come comportarsi. Le iniziali liti verbali sono di solito relative alla risposta alle aspettative riguardanti il comportamento. Quando si cresce e si apprende ciò che inerisce a guerre e battaglie, il dominio d’origine della lite è specializzato e viene esteso alle guerre e alle battaglie.

Durante l’apprendimento molto del dominio astratto è strutturato per mezzo di proiezioni fisse provenienti dal dominio incorporato. Quando si processano parole di un dominio d’origine nel contesto di un argomento del dominio d’arrivo, le connessioni fisse provocano la co-attivazione dei due domini. Perciò le attivazioni del dominio d’origine che sorgono dalle inferenze sono proiettate nel dominio d’arrivo attraverso una mappatura prestabilita.

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