Contributi:
– Tra medioevo ed età moderna: i diritti sul
fiume e sui ponti
Michele Pellegrini, Società Storica Lombarda
– Scrivere sull’acqua: un repertorio di fonti
archivistiche
Ivan Faiferri, Servizio Archivistico
Comprensoriale di Valle Camonica
Il contesto storico e alcuni documenti
A partire dal tardo Medioevo, la comunità di Valle Camonica si è riconosciuta come comunità territoriale e ha affermato in più occasioni la propria autonomia dalle città ed entità politiche confinanti come Brescia e Bergamo. Descritta talvolta come una federazione di comuni rurali e montani, la Comunità è stata retta da un governo repubblicano nel corso di più secoli e si è governata tramite una serie di magistrati e consigli di rappresentanti eletti. Non deve quindi soprendere che sia diventata parte della Repubblica di Venezia nel 1428, quando una lettera del doge Francesco Foscari ratificò le trattative diplomatiche intercorse tra il Senato e i rappresentanti della Valle Camonica. Tramite l’annessione alla Serenissima, la Comunità riuscì a mantenere il proprio assetto politico accedendo nel contempo alla fitta rete commerciale di Venezia.
La Comunità di Camonica rimase una regione di frontiera della Repubblica di Venezia fino al 1797, quando la Rivoluzione francese e le sue ripercussioni sull’ordine europeo ne sancì la fine. Per il successivo secolo e mezzo circa, la Valcamonica non ebbe un governo unitario, per il quale si dovette aspettare la seconda metà del XX secolo, quando la Repubblica italiana stabilì la nascita della Comunità montana di Valle Camonica.
In Breno, l’antica capitale della Valle Camonica, la Raccolta Putelli conserva un esteso fondo di documenti storici e volumi antichi. La raccolta che porta il nome dello storico locale e collezionista antiquario Romolo Putelli (1880-1939) custodisce, tra gli altri numerosi documenti, quanto resta dell’archivio della comunità che governava la Valle Camonica nel tardo Medioevo e all’inizio dell’epoca moderna. Qui lo studioso può trovare una moltitudine di fonti storiche documentali, tra cui fascicoli di documenti, relazioni fiscali, carte dei privilegi, singoli atti notarili, lettere, bozze di discorsi politici, ecc. Presi congiuntamente, questi documenti consentono di descrivere secoli di vita della Comunità alpina.
La Comunità di Valle Camonica e il fiume Oglio
Se osserviamo il corso del fiume Oglio dalla sorgente a sud del Monte Gavia fino al punto d’immissione nel Po,
possiamo riconoscere due tratti principali che sono geograficamente e storicamente distinti. La parte meridionale del bacino dell’Oglio segnava un confine, inizialmente tra i territori di Brescia e Bergamo, successivamente tra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano (tav. 1). Questa regione è stata oggetto di ricerche approfondite in ragione della sua importanza nevralgica nella storia europea come snodo commerciale e frontiera politica. Non è altrettanto palese l’importanza storica del corso settentrionale del fiume, che comprende il territorio della Valle Camonica, ma esistono comunque numerose fonti documentali che forniscono informazioni sulla storia camuna.
Se restringiamo lo sguardo alla Comunità di Valle Camonica, veniamo a sapere da alcuni documenti importanti che il fiume era stato generalmente gestito come un bene comune per diversi secoli. In effetti alcuni capitoli dello Statuto (approvato nel 1433, stampato per la prima volta nel 1498 e profondamente rimaneggiato all’inizio del Seicento) regolano espressamente il governo di acque pubbliche, strade e ponti. Per esempio, la Comunità era responsabile di tre ponti sull’Oglio (da nord a sud: Cedegolo, Cemmo e Breno) e gli amministratori locali avevano l’obbligo di prevenire l’inquinamento della acque. Le loro responsabilità si estendevano anche alla regolamentazione delle attività di pesca e fluitazione del legname.
Lo storico deve quindi interrogare i documenti esistenti per rispondere ad alcuni quesiti. Chi o
cosa conferiva alla Comunità questi diritti? In quale misura i magistrati della Comunità erano coinvolti nella discussione delle problematiche idriche e nella gestione delle acque pubbliche? Come mutò la loro funzione nel corso di oltre quattro secoli?
Acque di Valle Camonica: un progetto di ricerca con finanziamento pubblico
All’inizio del 2014 la Fondazione della Comunità Bresciana ha stanziato un finanziamento per un progetto di ricerca condotto da il leggio s.c.s., una cooperativa culturale e sociale di Valle Camonica. Il progetto ospitato dal Servizio archivistico del comprensorio di Valle Camonica ha ricevuto anche una sovvenzione da parte della Comunità Montana di Valle Camonica, del Parco regionale dell’Adamello e dalla società privata Forge Monchieri.
Il team di progetto ha studiato la storia della Comunità di Valle Camonica, la sua gestione delle risorse idriche e i rapporti intrattenuti con le comunità esterne (Brescia, Bergamo, Venezia), oltre che con i comuni rurali e i proprietari terrieri che rientravano nel comprensorio della comunità. In particolare, Michele Pellegrini (ricercatore: il leggio s.c.s. – Società Storica Lombarda) si è occupato dell’iniziale sovrapposizione giurisdizionale sul fiume Oglio tra Brescia (sia vescovato che comune) e la Comunità di Valle Camonica. Egli ha studiato anche la consuetudine successiva di demandare la gestione delle risorse idriche agli amministratori locali della comunità. L’archivista Ivan Faiferri (il leggio s.c.s.) ha
Tav. 1: Valle Camonica, la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano nel XVII secolo, Italia settentrionale; il fi- ume Oglio è evidenziato in azzurro (mappa disegnata su immagine della NASA: <http://visibleearth.nasa.gov>).
Riferimenti Sul fiume Oglio
• O. Franzoni, G.C. Sgabussi, Segni di confine, Breno 1996.
• Rive e rivali. Il fiume Oglio e il suo territorio, a cura di C. Boroni, S. Onger, M. Pegrari, Roccaffranca 1999.
• Civiltà d’acqua in Valle Camonica, Breno 2001. Sulla Comunità di Valle Camonica
• R. Putelli, Intorno al castello di Breno. Storia di Valle Camonica, Lago d’Iseo e vici- nanze da Federico Barbarossa a s. Carlo Borromeo, Breno 1915.
• Le comunità di valle in epoca signorile. L’evoluzione della Comunità di Valcamonica durante la dominazione viscontea, secc. XIV-XV, Milano 1976.
• Repertorio di fonti medioevali per la storia della Val Camonica, a cura di R. Celli, I. Bonini Valetti, A. Masetti Zannini, M. Pegrari, Milano 1984.
• M. Della Misericordia, ’I nodi della rete. Paesaggio, società e istituzioni a Dalegno e in Valcamonica nel tardo Medioevo’, in La Magnifica Comunità di Malegno. Dalle origini al XVIII secolo, a cura di E. Bressan, Ponte di Legno-Temù 2009, pp. 113-348 Sull’archivio della Comunità
• M. Della Misericordia, ’Mappe di carte. Le scritture e gli archivi delle comunità rurali della montagna lombarda nel basso medioevo’, in Archivi e comunità tra medioevo ed età moderna, a cura di A. Bartoli Langeli, A. Giorgi, S. Moscadelli, Trento 2009, pp. 155-278.
• L. Giarelli, ’I sigilli della Comunità di Valle Camonica contenuti nella Raccolta Putelli di Breno’, Archivi, VII/2 (2012), pp. 57-68.
• S. Signaroli, ’Per una storia archivistica della cancelleria della Comunità di Valle Camonica in epoca veneta’, Archivi, VII/2 (2012), pp. 69-80.
Edizioni principali dello Statuto della Comunità • Communitatis Valliscamonicae Statuta, Brescia 1498.
• Statuta Vallis Camonicae, nuper ex deliberatione Consilii Generalis ipsius Vallis multis de novo additis reformata et a Serenissimo Principe Venetiarum confirmata, Brescia 1624.
invece stilato un inventario delle fonti documentali dal XV al XVIII secolo, concentrandosi sul materiale di archivio della comunità (una serie di sedici registri che coprono un periodo di tre secoli, dal 1492 al 1796: tav. 2).
I risultati dell’indagine sono stati pubblicati in un volume (pubblicato anche come ebook in modalità open access): Acque di Valle Camonica: Il fiume Oglio tra Medio Evo ed età moderna, curato da Simone Signaroli, Breno 2014 (Pubblicazioni del Servizio Archivistico Comprensoriale di Valle Camonica, 7). Una successiva sovvenzione dalla Regione Lombardia ci ha consentito di ampliare il progetto con la produzione di un’esposizione documentale e un breve filmato documentario.
Il gruppo di ricerca è stato coadiuvato da un comitato scientifico di tre studiosi di storia moderna: Prof. Simona Negruzzo (Università Cattolica del Sacro Cuore), Prof. Sergio Onger (Università degli Studi di Brescia) e Prof. Alessandro Pastore (Università degli Studi di Verona).
Per consultare i risultati del progetto, si rimanda al
sito: www.cmvallecamonica.bs.it/pagine/archivi/
acquedivallecamonica.