Il presente workshop si è focalizzato su questioni rilevanti per la consultazione EUSALP del 2014 (presentata da Florian Ballnus). In particolare, il workshop ha affrontato tre questioni chiave nell’ambito del Pilastro 3 EUSALP, «Assicurare la sostenibilità nella Regione Alpina: tutelare il patrimonio alpino e promuovere un uso sostenibile delle risorse naturali e culturali».
1) Quali sono le principali sfide per assicurare la sostenibilità nella Regione Alpina?
Le principali sfide per assicurare la sostenibilità nella Regione Alpina sono in primo luogo di carattere sociale. La sostenibilità nelle zone alpine dipende dalla responsabilità per le proprie azioni della gente del posto, dei portatori di interessi e (soprattutto) dei turisti nello sfruttamento delle risorse. Responsabilità per le proprie azioni significa che la gente del posto crea titolarità, sviluppando traguardi comuni riconosciuti. Ad esempio, il Forum Baltico ha riunito 1200 persone con l’obiettivo di migliorare insieme la qualità dell’acqua del Mar Baltico. EUSALP deve creare un simile senso di proprietà e di identità tra i residenti e i portatori di interessi alpini. Tale comune senso di proprietà può essere costruito nel corso di un progetto, ma deve perdurare ben al di là del completamento del progetto stesso. Pertanto è importante che EUSALP agevoli l’evoluzione sul lungo periodo dei suoi progetti. Coinvolgere attivamente i
partner locali e le istituzioni esistenti nello sviluppo di una strategia macroregionale costituirà una componente fondamentale nella creazione di un senso di proprietà e di identità di lunga durata. Da un punto di vista macroregionale, sostenibilità è sinonimo di resilienza. La capacità di una regione di adattarsi a condizioni sociali, ambientali ed economiche in costante mutamento è fondamentale per il suo successo duraturo. Le varie sfide di singole regioni, tuttavia, richiederanno una strategia regionale. Sarà compito di EUSALP creare vari modelli di sviluppo regionale e sviluppare un concetto spaziale volto a bilanciare l’offerta e la domanda tra le regioni. Attualmente questo sforzo è penalizzato da uno scarso know-how, ma strumenti quali i modelli di compensazione macroregionali saranno importanti per risolvere o mediare i conflitti nell’utilizzo delle risorse. Inoltre, la solidarietà sarà uno degli argomenti dibattuti nel corso del prossimo Programma Spazio Alpino.
2) Tali sfide comprenderanno con tutta probabilità gli obiettivi sotto elencati. Indicare, in ordine di priorità, 3 obiettivi al massimo su cui l’EUSALP dovrebbe concentrarsi nell’ambito del Pilastro 3:
• Promuovere servizi ecosistemici
• Sviluppare programmi transnazionali di gestione delle aree protette (strumenti e criteri)
• Garantire la connettività ecologica nella Regione Alpina, nonché tra le Alpi e i territori circostanti • Stilare accordi e strumenti programmatici volti
allo sviluppo dei paesaggi regionali
• Creare sistemi integrati di gestione dei bacini idrografici
• Sviluppare prodotti e servizi fondati sulle risorse naturali e culturali locali
• Promuovere strumenti e procedure che concilino gli interessi dei diversi utilizzi delle risorse, tra cui la produzione energetica, la conservazione degli habitat, il turismo ecc.. • Aumentare l’uso sostenibile delle biomasse per
produrre energia rinnovabile
• Promuovere l’efficienza energetica, in
particolare nei settori abitativo e della mobilità • Integrare l’adattamento delle strategie di
gestione dei rischi
• Sviluppare risposte regionali ai mutamenti climatici e demografici
Durante il workshop, sono stati individuati come prioritari i seguenti tre obiettivi strategici:
– Priorità 1: Gestione dei bacini idrografici In questo ambito occorre sforzarsi di potenziare, piuttosto che duplicare, la direttiva quadro UE sull’acqua. Ad esempio, occorre ampliare la tematica per includervi la gestione dei rischi e il mutamento climatico. Lavorando su scala macroregionale, si scorge l’opportunità di integrare le aree pianeggianti a valle nelle soluzioni di gestione idrica.
– Priorità 2: Promuovere servizi ecosistemici La promozione dei servizi ecosistemici deve essere intesa quale programma per la gestione delle risorse naturali. In particolare, questa priorità deve concentrarsi sullo sviluppo di prodotti e posti di lavoro nelle zone montane interne, soprattutto per i giovani. Questa priorità è legata al pilastro 1.
– Priorità 3: Promuovere strumenti e
procedure che concilino gli interessi dei diversi utilizzi delle risorse
Questo argomento, comprendente i sistemi energetici, riguarda in primo luogo diverse tipologie di aree protette.
Commenti in merito ad altre tematiche:
– Biodiversità e connettività ecologica sono anch’essi argomenti intersettoriali; integrarli positivamente in EUSALP dipenderà dalla capacità di sviluppare obiettivi concreti.
– Va notato che la maggior parte degli obiettivi sono legati direttamente ai futuri mutamenti demografici, un’importante tematica che occorre considerare contestualmente al Pilastro 1, il quale si concentra sul miglioramento della competitività, del benessere e della coesione nelle zone montane.
– L’attenzione allo sviluppo del paesaggio è un ambito troppo ristretto, in quanto i paesaggi vanno trattati come risorse comprendenti dimensioni private e pubbliche.
– L’uso delle biomasse è legato non solo alla produzione energetica, ma anche al sistema economico regionale (catene del valore).
3) Azioni o progetti concreti
Per ciascun pilastro occorre scegliere un solo argomento nel corso di una fase di test e trattarlo come un laboratorio per testare la strategia. Per il pilastro 3, i partecipanti al workshop hanno proposto la tematica della gestione idrica. Tale azione non deve essere costituita soltanto da diversi progetti individuali, ma anche da un approccio più ampio comprendente l’attuazione dei progetti sul lungo periodo. La Piattaforma Acqua della Convenzione delle Alpi potrebbe sviluppare questi progetti. Alcune delle possibili azioni sono: problematiche dell’uso dell’acqua legate al mutamento climatico, per quanto riguarda gli aspetti transnazionali (in base ai risultati del programma Spazio Alpino), nonché modelli transnazionali di compensazione dello sfruttamento delle risorse idriche.