Le regioni montane forniscono beni e servizi ecosistemici (BSE) fondamentali sia agli abitanti delle montagne, sia a chi vive al di fuori delle aree montuose. La capacità degli ecosistemi montani di fornire servizi fondamentali, tuttavia, è a rischio. Il surriscaldamento del pianeta comporterà probabilmente effetti rapidi e di importanza cruciale per gli ecosistemi nei prossimi decenni. Inoltre, i cambiamenti nei processi di adozione delle decisioni politiche a vari livelli e nelle condizioni socioeconomiche di contorno stanno provocando rapidi mutamenti nella destinazione dei suoli. Il progetto MOUNTLAND ha esaminato tre casi di regioni svizzere: un paesaggio di pascolo boschivo nel Giura, una regione interna alle Alpi nel Vallese, sensibile alla siccità, e l’alta regione alpina di Davos, sensibile alla temperatura. Lo scopo del progetto era 1) analizzare l’impatto dei mutamenti climatici e dei cambiamenti nella destinazione dei suoli sulle dinamiche forestali, sulla gestione forestale e sull’agricoltura e 2) migliorare le pratiche di utilizzo del suolo e 3) sviluppare innovative soluzioni strategiche che tutelino la fornitura di BSE in un futuro mutevole.
È stato applicato un approccio integrativo che coniugava metodologie delle scienze naturali, economiche e politiche. MOUNTLAND ha sfruttato i dati di un preesistente monitoraggio a lungo termine
dei dati ed esperimenti ecologici sul campo in tutte e tre le regioni studiate. Tali dati e risultati sono stati usati come input per modelli meccanicistici di dinamiche paesaggistiche che simulavano l’effetto del cambiamento climatico sullo sviluppo degli alberi e sulla composizione delle foreste su scala paesaggistica. Il risultato di queste simulazioni è stato utilizzato come input per un modello socio- economico di sviluppo territoriale geograficamente esplicito. Tale modello coniugava i risultati delle scienze naturali con scenari di mercato e politici per simulare l’effetto dei mutamenti climatici e nell’utilizzo dei suoli sulla fornitura di BSE. Le analisi delle reti di politiche per i settori agricolo e forestale sono state impiegate per valutare soluzioni di politiche alternative. In tutte le regioni oggetto di studio, si è verificato un coinvolgimento istituzionalizzato e regolare delle parti interessate. In generale, gli studi sperimentali e i modelli di simulazione indicano che i BSE forestali saranno duramente colpiti dall’impatto diretto del mutamento climatico. Per contro, i cambiamenti nei BSE agricoli sarebbero dovuti principalmente al mutare delle condizioni economiche che alterano l’utilizzo del suolo e la gestione territoriale. Per quanto riguarda le tre regioni studiate, abbiamo ritenuto che i seguenti risultati rivestano un’importanza specifica:
– I pascoli boschivi dei monti del Giura subiranno radicali cambiamenti nella struttura e nella copertura forestale dovuti ai mutamenti climatici. Le simulazioni indicano che la popolazione di abete rosso, attualmente predominante, crollerà a causa di una maggiore siccità e che l’abete sarà lentamente soppiantato dal faggio. Questa transizione nelle predominanza delle specie arboree produrrà paesaggi di minore ricchezza strutturale rispetto a quelli odierni, con ripercussioni negative sulla produzione foraggera, sulla diversità paesaggistica e quindi sulla biodiversità. In un futuro caratterizzato da una maggiore siccità, questi BSE potranno essere forniti soltanto in presenza di una sufficiente copertura arborea isolante all’interno dei pascoli. Per conservare una struttura a mosaico dei futuri pascoli boschivi, sarà necessaria un’agricoltura con un patrimonio bovino invariato o addirittura superiore in tali alpeggi. Pertanto, i pascoli boschivi sono un caso particolare in cui la conservazione della biodiversità e le misure politiche del caso richiedono un aumento di intensità dello sfruttamento del suolo, piuttosto che una sua diminuzione.
– Nell’alta regione alpina di Davos, la densità delle strutture forestali è destinata ad aumentare, con ogni probabilità, con potenziali effetti positivi sulla protezione dalle valanghe. Tuttavia, una protezione efficace potrebbe ridursi per effetto di un aumento di disturbi naturali, come gli incendi o l’invasione di scolitidi. La quantificazione e la sovrapposizione di cinque BSE selezionati (protezione dalle valanghe, aspetti ricreativi, sequestro e stoccaggio della CO2, habitat per i galli cedroni e produzione di
legname) suggeriscono un generale aumento del valore della maggior parte dei servizi ecosistemici. Per quanto riguarda il settore agricolo, un periodo vegetativo più lungo rappresenta un potenziale aumento della produzione foraggera, che potrebbe tradursi in un aumento del numero di capi. Tuttavia un’espansione della produzione animale non è redditizia né oggi, né in scenari futuri.
– I nostri risultati suggeriscono che in siti asciutti a basse quote (sotto i 1200 m s.l.m.) nell’area alpina interna del Vallese, si oltrepasserà la tolleranza alla siccità delle odierne specie arboree. Pertanto, occorre tener conto di una transizione verso specie più resistenti alla siccità sul lungo periodo. A quote medie (1200-1800 m s.l.m.) si prevede che la siccità e gli scolitidi rappresenteranno importanti fattori delle dinamiche forestali, mentre le foreste a quote elevate (sopra i 1800 m s.l.m.) dovrebbero crescere ed espandersi. Si prevede che tutti i BSE subiranno le ripercussioni del mutamento delle condizioni forestali, con specifici effetti in funzione dell’altitudine. A medio termine, la gestione delle foreste che mira ad aumentare la resilienza delle foreste alla siccità potrà contribuire a conservare i BSE, per il momento. Il settore agricolo della regione vallese è dominato
dall’agricoltura esercitata come professione
secondaria. La nostra analisi indica che questa struttura garantisce una certa stabilità nell’offerta di BSE agricoli. Tuttavia, il modello mostra come mercati agricoli più aperti e cambiamenti nei sistemi svizzeri di pagamento diretto intensificheranno probabilmente in modo sensibile l’abbandono delle
Foto 1: area di studio Giura: un paesaggio di pascoli boschivi (foto di A. Rigling, WSL)
Foto 2: area di studio Vallese: l’area alpina interna sensibile alla sic- cità del Visp (foto di A. Rigling, WSL)
terre agricole, con un’equivalente perdita di BSE. In questo contesto l’analisi della rete di politiche agricole ha mostrato che una politica agricola tesa alla produzione gode ancora di un forte sostegno politico e, di conseguenza, è molto probabile il configurarsi di uno scenario di tutela dello status quo.
I risultati dei sondaggi, degli esperimenti e dei modelli del progetto MOUNTLAND hanno rivelato che i mutamenti climatici e socioeconomici aumenteranno con tutta probabilità la vulnerabilità degli BSE agricoli e forestali analizzati. Oltre a questi risultati specifici di queste regioni, la nostra analisi degli effetti dei mutamenti climatici ha rivelato dinamiche e soglie non lineari, scarti temporali ed effetti strascico in tutte le zone. In generale, il mutamento climatico aumenta la vulnerabilità dei BSE analizzati. L’eterogeneità degli effetti è stata ancora più marcata quando si sono presi in considerazione i cambiamenti socioeconomici e i feedback tra i sistemi uomo-ambiente.
La nostra analisi mostra che il quadro istituzionale andrebbe rafforzato in modo tale da affrontare meglio queste caratteristiche, consentendo 1) approcci più integrativi tra i settori, ossia agricoltura, foreste e pianificazione del paesaggio e 2) una gestione e una guida dei processi politici in un’ottica maggiormente integrata che coinvolga i soggetti economici locali. Perciò per preservare e sostenere la futura erogazione di BSE nelle regione montane, gli indirizzi devono incentrarsi su politiche orientate ai progetti e trans-settoriali e sulla pianificazione geografica quale strumento di coordinamento per il futuro sfruttamento del suolo.
Riferimenti
• Numero speciale di Ecology&Society che fornisce una sintesi dei risultati del pro- getto. www.ecologyandsociety.org/issues/view.php?sf=75
• Il numero speciale del Giornale Svizzero delle Foreste (12/2012; in tedesco) riepiloga i nostri risultati per quanto riguarda la selvicoltura. www.szf-jfs.org/toc/swif/163/12
• Il numero speciale della pubblicazione Agrarforschung (7-8/2012; in tedesco e francese) riepiloga i principali risultati relativi all’agricoltura. www.agrarforschung- schweiz.ch/archiv_11de.php?jahr=2012&band=3&heft=07%2B08
• Per ulteriori informazioni su Mountland: www.cces.ethz.ch/projects/sulu/MOUNT- LAND/%235
Foto 3: area di studio Davos: l’alta regione alpina sensibile alla tem- peratura (foto di A. Rigling, WSL)