Il sistema terrestre in generale e gli esseri umani in particolare subiscono gli impatti negativi dei processi di cambiamento in atto su scala globale, tra cui figurano il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il degrado delle risorse terrestri come acqua, suolo, flora e fauna. Tali processi sono stati innescati dall’incremento demografico e da un mutamento nelle abitudini di consumo, da uno sfruttamento eccessivo generalizzato delle risorse naturali e dalla diffusione di attività economiche con esternalità negative. La montagna è un elemento importante del sistema terrestre che ospita ecosistemi particolari, possiede equilibri biofisici sensibili ed è contraddistinto da caratteristiche socioeconomiche proprie (cfr. Messerli e Ives, 1997; Price et al, 2013).
Le sfide per uno sviluppo sostenibile sono particolarmente critiche nelle aree montane (Huber et al, 2005). Quali tendenze eserciteranno un’influenza maggiore sui sistemi montani? Com’è possibile contenere i processi presenti e passati di degrado dell’ambiente montano? Tra i numerosi fenomeni osservati nei diversi ambienti montani di tutto il mondo, i principali sono:
• il degrado del terreno causato in genere da un uso agricolo intensivo, soprattutto nelle aree montane più densamente popolate rispetto alle pianure circostanti presenti in Etiopia (cfr. Hurni et al, 2011), America latina e Australia;
• i problemi provocati dalle vie di comunicazione che attraversano le montagne, o ancora i problemi causati ai fiumi montani dagli impianti idroelettrici e dagli usi irrigui;
• l’aumento dei rischi naturali (cfr. Allan, 1995) amplificato dal surriscaldamento globale e dalle nuove destinazioni d’uso del suolo; • lo sfruttamento turistico eccessivo delle aree
montane (Wiesmann et al, 2008);
• la conflittualità tra persone favorevoli alla protezione dell’ambiente e fautori dello sviluppo economico (cfr. Hurni e Ludi, 2000); • l’esodo dalle aree montane che si sta verificando
in molte regioni del mondo, tra cui l’Himalaya (cfr. Thieme e Ghimire, 2014), le Ande e le montagne dell’Asia centrale. L’emigrazione è spesso indice della relativa debolezza economica delle zone montuose remote; • i problemi dovuti a migrazioni delle specie e
cambiamenti nell’ambiente montano causati da variazioni del clima e nell’uso del suolo (Koerner e Spehn, 2002).
Le Alpi godono di una posizione esclusiva al centro dell’Europa. Circondate da pianure economicamente forti, le Alpi traggono vantaggio dal commercio di prodotti montani specializzati (Fig. 1) soprattutto con i mercati delle vicine pianure. Il potenziale
ricreativo delle Alpi attrae ogni anno milioni di turisti che sostengono le economie locali ma mettono sotto pressione le risorse naturali. Inoltre le aree economiche perialpine necessitano di collegamenti diretti tra di loro e la pressione esercitata dalla rete dei trasporti e dal traffico intenso ha un impatto forte sugli abitanti e sulle risorse della montagna. Il cambiamento globale e un utilizzo più intenso delle risorse montane hanno fatto aumentare in quantità e varietà i pericoli naturali della montagna che si ripercuotono sia sulle popolazioni montane che su quelle di valle.
Le catene montane di altre parti del mondo hanno diversi tratti in comune con le Alpi, soprattutto le montagne nelle regioni temperate dell’Europa settentrionale (cfr. Thompson et al, 2005), dell’Europa sud-orientale (Zhelezov, 2011), degli USA e della Russia occidentale. In tali zone, le montagne sono spesso circondate da aree pianeggianti economicamente più forti e le popolazioni di montagna possono trarre vantaggio da uno scambio equilibrato di merci e servizi con quelle di valle. La situazione è invece molto diversa nelle regioni tropicali. In Africa, Asia, Australia e America latina esistono vaste zone in cui le valli hanno un clima meno favorevole all’insediamento
umano rispetto alle montagne. Di conseguenza, le montagne di queste regioni sono interessate da un utilizzo antropico più intenso del suolo. Costretti a soddisfare i bisogni di una popolazione numerosa in un’area molto ristretta, questi paesi possono conseguire uno sviluppo economico in genere ridotto e la povertà è molto diffusa (Fig. 2). In ragione di queste differenze occorrono strategie diversificate per lo sviluppo della montagna (cfr. Ives, 2006). L’utilizzo sostenibile delle risorse in montagna riguarda le persone, il paesaggio, le risorse naturali rinnovabili e quelle non rinnovabili come minerali, petrolio e anche piante o animali rari. Quali saranno i principali motivi di conflitto per l’uso delle risorse negli anni a venire? Nella maggior parte delle aree montuose, si prevede che l’attività antropica nelle sue varie forme diventerà più intensa e aumenteranno di conseguenza i rischi associati. A seconda delle condizioni locali, gli utilizzi della montagna potranno diventare o più sostenibili, o più distruttivi. Di quali informazioni necessitiamo per orientare lo sviluppo della montagna verso una maggiore sostenibilità? In generale si sente la necessità di un’attività di ricerca più approfondita sulle montagne (Price, 2007) e di modelli di sviluppo specifici per la montagna. Sebbene la conoscenza
Fig. 1. Il trasferimento delle mandrie verso gli alpeggi rappresenta una pratica agricola centenaria nelle Alpi svizzere che ha perso i tratti caratteristici della transumanza a causa dell’impiego dei mezzi a motore. H. Hurni, 1° giugno 2009.
• Ives JD. 2006. Himalayan Perceptions: Environmental Change and the Well-being of Mountain Peoples. Himalayan Journal of Science, 284 pp
• Koerner C, Spehn EM (edts). 2002 Mountain Biodiversity: A Global Assessment. CRC Press, 350 pp
• Messerli B, JD Ives (edts). 1997. Mountains of the World. Taylor & Francis, 510 pp • Price MF, Byers A, Friend D, Kohler T, LW Price (edts). 2013. Mountain Geography:
Physical and Human Dimensions. University of California Press, 378 pp • Price MF (edt). 2007. Mountain Area Research and Management: Integrated Ap-
proaches.
• Thieme S e A Ghimire. 2014: Making Migrants Visible in Post-MDG Debates. Sus- tainability 6, p 399-415
• Thompson DBA, Price MF, CA Galbraith (edts). 2005. Mountains of Northern Europe: Conservation, Management, People and Nature. The Stationary Office, Edinburgh, 396 pp
• Wiesmann U, H Hurni (edts). 2011. Research for Sustainable Development: Founda- tions, Experiences, and Perspectives. “Perspectives” del Swiss National Centre of Competence in Research (NCCR) North-South, Università di Berna, Vol. 6. Berna, Svizzera: Geographica Bernensia, 640 pp
• Wiesmann U, Wallner A, B Ruppen. 2008. Tourismus als Schlüssel zur nachhaltigen Entwicklung in der Welterbe-Region Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn (Schweiz). Wel- terbe und Tourismus, Reihe Tourismus, Studien Verlag, p 197-216
• Zhelezov G (edt). 2011. Sustainable Development in Mountain Regions: Southeast- ern Europe. Springer, 306 pp
dei sistemi montani sia stata ampliata grazie alla scienza e alle esperienze locali, mancano in genere obiettivi precisi e una conoscenza trasformativa che dovrà basarsi su nuovi orientamenti della ricerca verso l’interdisciplinarietà e la transdisciplinarietà (Wiesmann, Hurni et al, 2011).
Riferimenti
• Allan NJR. 1995. Mountains at Risk: Current Issues in Environmental Studies. Mano- har Publishers & Distributors, 296 pp
• Huber UM, Bugmann HKM, MA Reasoner (edts). 2005. Global Change and Mountain Regions: An Overview of Current Knowledge. Advances in Global Change Research. Springer, 662 pp
• Hurni H, Berhanu Debele, Gete Zeleke. 2011. Sustainable land management in the Ethiopian Highlands. Adaptive Management in Agriculture, Box 9. Highlands and Drylands – mountains, a source of resilience in arid regions. Pubblicato da FAO, UN- CCD, Mountain Partnership, la Direzione svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione (DSC) e CDE con il sostegno di un gruppo internazionale di esperti. Roma, p 76 • Hurni H, E Ludi. 2000. Reconciling conservation with sustainable development. A
participatory study inside and around the Simen Mountains National Park, Ethiopia. Redatto con il supporto di un gruppo interdisciplinare di collaboratori. Berna: Centre for Development and Environment (CDE), 476 pp
Fig. 2. Ipersfruttamento delle risorse montane causato dalla povertà in Etiopia: le foreste sono state tagliate e il terreno è esaurito dopo secoli di utilizzo agricolo ed erosione del suolo. H. Hurni, 27.1.2011.