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Wirtschaftsverfassung e governo democratico del capitalismo monopolistico nella riflessione di Franz L Neumann

Il problema della Wirtschaftsverfassung e la critica del capitalismo monopolistico in Franz Böhm e Franz l Neumann Note sulla tesi foucaultiana della «singolare

4. Wirtschaftsverfassung e governo democratico del capitalismo monopolistico nella riflessione di Franz L Neumann

Addottoratosi nel 1923 sotto la guida di Max Ernst Mayer e a lungo assistente di Hugo Sinzheimer – al quale occorre ricondurre la prima elaborazione strettamente giuridica del concetto di

Wirtschaftsverfassung11 –, Neumann comincia a riflettere sul problema della definizione concettuale

della «costituzione economica» a partire dal 1931, anno in cui prende parte al seminario tenuto da Carl Schmitt presso la Berliner Handelshochschule intitolato «Rechtsbegriff einer Wirtschaftsverfassung»12.

Neumann condivide con Schmitt l’idea che lo stato di diritto liberale non conosca e non possa conoscere il concetto di costituzione economica13. La dottrina liberale dello stato concepisce, infatti,

lo spazio economico come uno spazio neutrale, regolato dalle leggi naturali del mercato e sottratto all’intervento pubblico. Diversamente da Schmitt, Neumann vede nella Repubblica di Weimar e nella sua costituzione la realizzazione di uno «stato sociale di diritto» e del relativo superamento della rappresentazione neutralizzata dello spazio economico-sociale. La seconda parte della costituzione di Weimar, nella misura in cui attribuisce allo stato ampi compiti di intervento nella dimensione economico-sociale, rappresenta quello che Neumann interpreta come l’elemento differenziale fra stato di diritto liberale e stato sociale di diritto, ossia la «costituzione economica».

Il significato che Neumann attribuisce al lemma Wirtschaftsverfassung è strettamente connesso al modo in cui il giurista tedesco interpreta il rapporto di interdipendenza fra struttura economica e funzione degli istituti giuridici. Rifacendosi agli studi di Karl Renner e di John Commons14, Neumann

evidenzia come il mutamento della struttura economica da una forma concorrenziale a una forma monopolistica produca un mutamento della funzione degli istituti giuridici del diritto liberale (proprietà privata, libertà di contratto, libertà di iniziativa economica). Solo in un contesto

9 Ibidem.

10 Cfr. C. Schmitt, Starker Staat und gesunde Wirtschaft, in C. Schmitt, Staat, Großraum, Nomos, Arbeiten aus den Jahren

1916-1969, Berlin, 1995, 74-75.

11 W. Möschel, Wirtschaftsverfassung, in N. Goldschmidt, M. Wohlgemuth (cur.), Die Zukunft der Sozialen

Marktwirtschaft. Sozialethische und ordnungsökonomische Grundlagen, Tübingen, 2004, 175-176.

12 V. Neumann, Entzauberung des Rechtes? Franz Neumann und Carl Schmitt, in S. Salzborn (cur.), Kritische Theorie des

Staates. Staat und Recht bei Franz L. Neumann, Baden-Baden, 2009, 80. Il contributo di Neumann al seminario schmittiano

è stato in seguito pubblicato in F. L. Neumann, Koalitionsfreiheit und Reichsverfassung, Berlin, 1932.

13 «Der liberale Rechtsstaat kann keine Wirtschaftsverfassung kennen», F. L. Neumann, Die soziale Bedeutung der

Grundrechte in der Weimarer Verfassung (1930), in A. Söllner (cur.), Franz L. Neumann. Wirtschaft, Staat, Demokratie. Aufsätze 1930-1954, Frankfurt am Main, 1978, 71.

14 K. Renner, Die Rechtsinstitute des Privatrechts und ihre soziale Funktion. Ein Beitrag zur Kritik des bürgerlichen Rechts,

concorrenziale fra molteplici soggetti non titolari di posizioni di potere sul mercato è possibile riconoscere il ruolo di questi istituti per la garanzia di una libertà individuale non meramente formale o «giuridica», ma concreta. In questo quadro il «governo della legge», della norma generale ed astratta, mantiene la funzione di razionalizzazione del processo economico (nel senso di Weber) e realizza contemporaneamente un principio etico fondamentale (in senso kantiano): quello della mediazione degli arbitrî di individui eguali sotto la legge. In un ordine economico dominato da poteri monopolistici, gli istituti in cui si articola la libertà economica vengono, tuttavia, svuotati del loro contenuto materiale e diventano mero strumento di dominazione economica e presupposto di un processo di rifeudalizzazione dell’ordine sociale15. La legge generale ed astratta muta la propria

funzione. In un sistema monopolistico essa rende possibile la calcolabilità e la prevedibilità dell’azione economica soltanto ai soggetti dotati di potere sul mercato, capaci perciò di influenzare unilateralmente le scelte dei soggetti deboli e dirigere secondo il proprio arbitrio il processo economico. In un contesto in cui la legge è svuotata di ogni riferimento a principi di giustizia e di eguaglianza, essa diviene l’arcanum dominationis dell’ordine monopolistico16. Questa situazione

rivela, a parere di Neumann, il carattere ideologico del diritto liberale moderno e, precisamente, della concezione democratica rousseauiana della legge, in base alla quale la volontà generale non può che esprimersi mediante leggi generali17. Una simile formulazione, dominante nella tradizione del

liberalismo politico, presuppone, pur senza tematizzarla, l’esistenza concreta di una specifica forma di cooperazione sociale: quella concorrenziale. Al contrario, la realizzazione positiva dell’eguaglianza materiale nel contesto di un ordine economico monopolistico necessita dell’intervento pubblico, nella forma di provvedimenti particolari e concreti. Rievocando la lettura schmittiana del detto di Talleyrand, Neumann sottolinea che in un contesto monopolistico il «non-intervento» dello stato non può più essere espressione di un principio di imparzialità, ma implica una decisione in favore dei soggetti dotati di potere economico-sociale. Le disposizioni finali della costituzione di Weimar incarnano, pertanto, i principî guida dell’intervento dello stato nella fase monopolistica dell’evoluzione capitalistica e del dominio delle forze centrifughe del pluralismo sociale. Questi principî costituiscono, per Neumann, il nucleo concettuale della Wirtschaftsverfassung.

La «costituzione economica», così intesa, predispone gli strumenti di una razionalizzazione

giuridico-costituzionale resa necessaria dal passaggio strutturale del capitalismo dalla forma della

libera concorrenza a quella monopolistica, dominata da poteri economici privati 18 .

Wirtschaftsverfassung è, infatti, «il sistema di norme che regola l’intervento dello stato e della società

nella libertà economica, intesa come mera libertà giuridica». La sua funzione è orientare la vita economica dello stato ai «principi di giustizia» e garantire le condizioni di «un’esistenza dignitosa per tutti», secondo il dettato dell’articolo 151 della Costituzione di Weimar19. A questo scopo la

costituzione economica attribuisce allo stato estesi poteri di ordinamento e di guida del mercato (Marktordnung). L’ «intervento diretto dello stato nel mercato» può realizzarsi a garanzia dell’economia libera, attraverso una legislazione volta a prevenire e sanzionare le pratiche di concorrenza sleale, oppure a garanzia dell’interesse pubblico, mediante provvedimenti volti ad attenuare gli effetti negativi dell’estensione dei poteri monopolistici20. Allo stato spetta, inoltre, il

15 Cfr. F. L. Neumann, Über die Voraussetzungen und den Rechtsbegriff einer Wirtschaftsverfassung (1931), in A.

Söllner (cur.), Franz L. Neumann. Wirtschaft, Staat, Demokratie, cit., 76-81.

16 Un simile sistema di dominio rappresenta, peraltro, un elemento essenziale della interpretazione neumanniana del

totalitarismo nazista, cfr. F. L. Neumann, Behemoth. Struttura e pratica del nazionalsocialismo, Milano, 1977. Su questi temi, cfr. Jürgen Bast, Totalitärer Pluralismus. Zu Franz L. Neumann Analysen der politischen und rechtlichen Struktur der

NS-Herrschaft, Tübingen, 1999.

17 F. L. Neumann, Die Herrschaft des Gesetzes, Frankfurt am Main1980, 326.

18 Cfr. F. L. Neumann, Über die Voraussetzungen und den Rechtsbegriff einer Wirtschaftsverfassung, cit., 90.

19 «Die Ordnung des Wirtschaftslebens muss den Grundsätzen der Gerechtigkeit mit dem Ziele der Gewährleistung

eines menschenwürdigen Daseins für alle entsprechen» (Art. 151 WRV).

scioglimento dei cartelli, la dichiarazione di nullità e la proibizione degli accordi di cartello21.

Parte integrante e più rilevante della Marktordnung è tuttavia, per Neumann, il «controllo democratico del mercato», consistente nell’attività di indirizzo dell’economia monopolistica esercitata contestualmente dallo stato, dalle organizzazioni industriali e dalle associazioni dei lavoratori22 . Nell’approccio di Neumann, pertanto, la «costituzione economica» implica il

riconoscimento del principio democratico all’interno e non oltre il contesto dell’ordine monopolistico, inteso quest’ultimo, sotto l’influenza dell’austromarxismo, come fase necessaria e inemendabile dello sviluppo capitalistico. Ciò implica la lotta dei poteri economici privati nella forma del controllo e della guida democratica dei complessi monopolistici. Il soggetto di una simile razionalizzazione è lo stato, in virtù della sua sovranità o «totalità». Ad esso spetta, per mezzo della Wirtschaftsverfassung, la decisione di ultima istanza circa la vita economica della nazione23. La Wirtschaftsverfassung è

pertanto subordinata alla Staatsverfassung, non rappresentando il quadro di riferimento di un'organizzazione autonoma della dimensione sociale rispetto a quella politica24.

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