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XVII Biennale Internazionale di Arte di São Paulo –

Ancora una volta sotto la direzione di Walter Zanini, questa biennale fu nuovamente organizzata secondo il criterio di analogia dei linguaggi, ma realizzata in modo ancora più approfondito nei suoi criteri di esposizione rispetto all’edizione precedente, scelta che diede maggiori benefici alla mostra834. Pertanto

l’esposizione fu realizzata in due nuclei: uno riservato ai lavori con un linguaggio più contemporaneo e l’altro destinato alle retrospettive835. L’inaugurazione di questa Biennale fu, molto probabilmente, la più

vivace di tutte, con una serie di performance simultanee presentate dal Gruppo Fluxus, novità “concettuale” che divenne uno dei maggiori punti salienti della esposizione internazionale. Il Concerto Fluxus consisteva in una esibizione di opere e documenti lungo di una “via” creata al pian terreno dell’edificio della Biennale dove, al di là dell’esposizione di una serie di foto, lettere, appunti, del

marchand Gino di Maggio, di Milano836, si organizzarono anche una serie di eventi837. Wolf Vostell

esibiva la sua Cadillac bianca legata con migliaia di pani incartati uno a uno con una copia di un giornale,

O Estado de Sao Paulo, nel quale l’artista aveva chiesto la pubblicazione della frase “Sono le cose che

non conosci a trasformare la tua vita” - performance realizzata per la prima volta in Europa dieci anni prima -, Dick Higgins suonava il piano, Ben Vautier dormiva in un letto e i visitatori della mostra giocavano a ping-pong838. Ciò esprimeva chiaramente la volontà del curatore Walter Zanini di puntare

alla sperimentazione, dedicando nella sezione Retrospettive, una sala speciale a Flavio de Carvalho, uno dei pilastri dell’arte performativa in Brasile, con una serie di opere dell’artista, e con una vasta documentazione della serie performativa Experiencias. Secondo Alambert e Canhete, l’esposizione dei lavori pionieristici di Flavio de Carvalho, insieme alle significative mostre di performance e installazioni contemporanee, così come la videoarte e la transavanguardia, diedero a questa Biennale un carattere innegabilmente contemporaneo e moderno839. Sulla stessa linea l’argentina Marta Minujin presentò un

omaggio al “paese del caffè” con L’enveloppe du cafè - una performance e una scultura che mostravano

833 Ivi, pp. 290-293-294.

834 F. ALAMBERT e P. CANHÊTE, As Bienais... cit., p. 166. 835 L. AMARANTE, As Bienais... cit., p. 303.

836 Ivi, p. 318.

837 A. FARIAS (a cura di), Bienal... cit., p. 200.

838 F. ALAMBERT e P. CANHÊTE, As Bienais... cit., p. 166. 839 Ivi, p. 167.

una visione frammentata della Venere di Milo - e i nord americani Keith Haring e Kenny Scharf eseguivano i loro graffiti su pannelli realizzati per la mostra, testimoniando la nuova tendenza che arrivava dalle capitali del mondo840.

Una sala speciale verrà dedicata all’italiano Piero Manzoni, punto di riferimento per l’arte povera e quella concettuale; finalmente il neoespressionismo arrivava in Brasile con le opere dei tedeschi A. R. Penck - realizzate con forme geometriche, che banalizzavano il simbolo universale della vittoria con la ripetizione e modifica delle lettere “Y” e “V” - e Markus Lupertz - una delle sue opere fu considerata come la più costosa tra tutte quelle presenti alla Biennale, relativamente all’assicurazione -; e la transavanguardia con l’italiano Sandro Chia, che presentò quattro quadri nei quali un’unica figura maschile era coinvolta in situazioni differenti841. Il tedesco Rainer Wittembom in collaborazione con lo scrittore Claus Biegert

presentò un’installazione multimediale che aveva come obiettivo la denuncia delle implicazioni politico- economiche e dell’impatto ambientale a danno delle popolazione di minoranza etniche in Canada causate dalla costruzione di una diga842. La delegazione olandese, assente da 14 anni alla Biennale, scelse di

esporre opere di artisti che segnarono tappe importanti nell’arte del paese tra il 1967 e il 1981. Pertanto presentò i lavori di Jan Dibbets, Ben Akkermann, Hans Van Hoek, René Daniels e ancora Bram Van Velde, artista scomparso proprio in quell’anno e perciò presentato nel nucleo dedicato alle retrospettive843. Altri paesi che tornarono a partecipare all’evento furono la Svezia e la Norvegia,

quest’ultima con le sculture, serigrafie e la pittura di Per Kleiva. L’artista catalano Antoni Miralda presentò soltanto foto della sua arte commestibile, come Pane, perché non ritenne opportuno partecipare con le opere reali, poichè in quel momento, il nordest del Brasile aveva delle problematiche legate alla mancanza di cibo844. Inoltre fu presentata dalla delegazione inglese, una nuova generazione di scultori tra

cui Bill Woodrow, Anish Kapoor, Tony Cragg, Roger Deacon, Anthony Gormley ed Alison Wilding, che costituivano un gruppo eterogeneo, che tematizò dai rifiuti industriali con la scultura ambientale di Cragg845, fino alle forme tettoniche d’ispirazione religiosa, con Kapoor, e inoltre la rilettura della figura

umana, con Gormley846. La rappresentanza brasiliana era costituita da diciannove artisti che fecero un uso

vario dei diversi supporti, tra i quali citiamo Regina Silveira con la sua installazione In Absentia, realizzata con la costruzione di ombre, ispirata a due opere di Marcel Duchamp: Ruota di Bicicletta e

Scolabottiglie. Oltre a Silveira, il paulista José Resende si distinse presentando oggetti tridimensionali

che utilizzavano il vetro, associato a liquidi - acqua, inchiostro e olio - e tessuti di plastica; così come Genilson Soares, che creò un’installazione ambientale con la documentazione fotografica dell’incidenza

840 A. FARIAS (a cura di), Bienal... cit., pp. 201-202. 841 L. AMARANTE, As Bienais... cit., pp. 303-304. 842 A. FARIAS (a cura di), Bienal... cit., pp. 202-203.

843 Gijs Van Tuyl, commissario della delegazione olandese in questa Biennale, in L. AMARANTE, As Bienais... cit., p. 306. 844 L. AMARANTE, As Bienais... cit., pp. 308-311.

845 Ivi, p. 309.

della luce nel paesaggio di due piccole comunità del litorale paulista847. Erano presenti anche Artur Barrio

e la sala del carioca Waltércio Caldas, intitolata A Velocidade848. Segnò con la sua presenza, anche la

vigorosa pittura di Josè Guinle Filho, con marcata influenza della transavanguardia849, l’opera di Celso

Renato - realizzata con resti di legno trovati dall’artista - la combinazione di espressione pittorica con i concetti e le performance di Artur Barrio, i percorsi possibili nella fotografia presentati da Mario Cravo Neto e Miguel Rio Branco850, e la serie di opere del mineiro Manfredo de Souza Neto, realizzate su

strutture di legno disposte in forma geometrica e irregolare851.

La sezione dedicata all’Arte e alla Tecnologia intitolata Nuovi Media presentò una mostra organizzata dall’artista e curatore Julio Plaza nella quale diversi computer esibivano, attraverso dei televisori, la produzione di 35 artisti brasiliani, tra poeti, narratori, artisti plastici con l’uso del linguaggio grafico- elettronico. Citiamo tra questi Ana Maria Tavares, Leon Ferrari, Paulo Leminski, Vera Chaves Barcellos, Mario Ramiro, Jac Leimer, Guto Lacaz, Carmela Gross. Parallelamente a questa stessa sezione, fu organizzata la mostra Nuove Metafore/Sei alternative con la direzione di Berta Sichel, giornalista brasiliana radicata a New York, che presentò opere nord-americane di videoarte, Tv via cavo e arte via satellite, telefono e computers852. Una mostra parallela, definita eccezionale e che successivamente verrà

richiesta anche all’estero, fu un’esposizione dell’Arte Plumaria (arte fatta con le piume) del Brasile, di estrema importanza per le culture indigene che la praticavano, in origine esibita nel 1980, nel Museo di Arte Moderna di San Paolo (MAM-SP). Organizzata dall’artista plastico brasiliano Norberto Nicolao, la mostra espose circa 400 pezzi tra giochi, collane, corone, maschere, pettini, armi, flauti, molte volte associando piume a fibre, gramigna e legno853.

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