• Non ci sono risultati.

Il turismo di comunità: un ’ esperienza partecipata

IL TURISMO PER UNO SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE

4. L ’ esperienza del turismo di comunità

4.4 Il turismo di comunità: un ’ esperienza partecipata

Come si diceva precedentemente, il turismo di comunità è un “sistema” che coinvolge necessariamente molte realtà produttive della zona che, proprio nel progetto, nella particolare offerta turistica e nella filosofia che vi soggiace, trovano un reciproco coinvolgimento, mentre il territorio, l’ambito locale, che rappresenta gran parte dell’attrattività stessa, diviene il collante di un’offerta diffusa:

Noi siamo esterni... un’altra realtà rispetto alla cooperativa dei Briganti... siamo legati dal turismo di comunità e dal fatto che abbiamo voluto consorziare attraverso questo patto tutta una serie di servizi che non si sovrappongono ma che si intersecano in modo tale da poter offrire di più... soprattutto... cioè... se teniamo Cerreto Alpi, il borgo come baricentro, è chiaro che noi siamo l’attrazione più a Nord, Cerreto laghi è l’attrazione più a Sud e sostanzialmente intorno c’è tutto il Parco e il territorio con le sue peculiarità (PierPaolo Gibertoni - titolare “I Giardini dell’Acqua”,

4 m 37 OC).

Come già detto esiste una sorta di “patto” consortile quasi informale che coinvolge diversi soggetti del territorio di Cerreto Alpi e soggetti che, in diversa misura, partecipano dell’organizzazione di un’offerta turistica in qualche maniera concertata. Ogni soggetto, quindi, mantiene le proprie specificità ed un’ampia discrezionalità gestionale:

All’interno del patto ci sono dei ruoli prestabiliti... noi e i Briganti, che siamo un po’ le due realtà più attive nel patto, di fatto ci coordiniamo e ci offriamo in maniera sincrona... sia diciamo nelle linee normali... quindi attraverso proposte che adesso sta seguendo anche il Parco Nazionale, attraverso un concetto di turismo appenninico... […] ognuno di noi fa anche delle attività di promozione disgiunta ma che poi alla fine porta al prodotto insieme... […] evitando sempre delle sovrapposizioni, sia magari nel periodo estivo, sia nelle escursioni... insomma si lavora e ci si coordina in maniera molto diretta e intuitiva.

Con gli altri del patto a seconda della necessita, perché alcune sono anche delle realtà dinamiche... cambia il gestore... allora torni a rimettere in moto dei rapporti oppure no a seconda che questi siano attivi o non attivi e che siano effettivamente la cosa giusta per il tipo di turista che devi soddisfare (PierPaolo Gibertoni - titolare “I Giardini dell’Acqua”, 4 m 37 OC).

Ci sono due livelli decisionali. Allora, la Cooperativa ha un suo livello decisionale interno all’impresa, ma la Cooperativa è anche capofila di una serie di operatori, che di fatto sono un po’ tutti gli operatori del territorio, anche quelli che con il turismo non c’entrano niente come un’impresa edile anziché il comitato di gestione degli usi civici, anziché la Parrocchia o il Comune, ecc … quindi la Cooperativa al proprio interno è un’impresa vera e propria con un Consiglio di Amministrazione, ecc. ecc. però funge anche da capofila e le decisioni inerenti il progetto in generale si prendono assieme anche a tutti gli altri operatori… in riunioni, dove noi ovviamente siamo i promotori delle idee, del progetto… poi però c’è una forte cooperazione (Renato Farina - socio fondatore Briganti Cerreto, 2 m 51 OC).

In pratica si hanno quindi due livelli decisionali, uno inerente ogni singola attività e realtà più o meno produttiva, l’altro concertato in una rete dinamica che coinvolge direttamente e continuamente i singoli operatori dell’area compresa ma il cui portato si estende a tutta la comunità proprio in virtù del fatto che la modalità turistica di comunità

è, per sua natura, diffusa, non concentrata nelle mani di poche singole imprese pur del territorio. Si tratta di un’opportunità che si allarga a quanti siano interessati a partecipare del progetto, ad offrire qualcosa. Lo spiega molto bene il Presidente della cooperativa dei Briganti di Cerreto:

È il progetto di una comunità… non di un’impresa… questo secondo me è anche importante da capire e da cogliere… di fatto l’impresa non fagocita tutto, anzi è promotrice e… in molti casi noi abbiamo magari proposto inizialmente noi qualcosa ma poi quando un privato, altro soggetto si è reso disponibile, noi siamo ben contenti di fare un passo indietro e di riassumere sempre di più il nostro ruolo che non è appunto quello di fare tutto (Renato Farina - socio fondatore Briganti

Cerreto, 2 m 51 OC).

Si tratta quindi, come afferma il Sindaco di Collagna, soprattutto di «un gruppo coeso di abitanti, di operatori privati, di piccoli gruppi locali, di associazioni che siano in qualche modo interessati», mentre le istituzioni sono coinvolte principalmente per «motivi gestionali».

Non nasconde, il Sindaco, che soprattutto all’inizio l’eccessivo protagonismo di alcuni soggetti suscitava inevitabilmente invidie e gelosie, piuttosto ricorrenti d’altronde in comunità molto piccole e da tempo immobili. Una resistenza ed uno scetticismo che tuttavia sembra andato affievolendosi con con la familiarizzazione all’iniziativa e grazie ai vantaggi che poteva portare:

I Briganti secondo me... all’inizio le dico la verità ero un po’ scettica, ma mi sono dovuto ricredere... questi ragazzi hanno iniziato come fanno i cinesi... hanno iniziato in piccolo e poi pian piano, grazie al loro lavoro... e poi, secondo me, col fatto che loro non sono mai stati presuntuosi, si sono appoggiati agli anziani del paese... al signor Celio […] e hanno assorbito da loro l’esperienza […] io sono stata con loro a raccogliere le castagne apposta per vedere cosa dicevano, ed è stato bello, perché loro, in una maniera molto sensibile, fanno la storia del nostro paese, in un modo moderno, e alla gente piace tantissimo... e non si sentono costretti, che ne so, a mettere il vestitino giusto, le scarpe giuste, ma vanno così come possono andare, si portano i bambini, non ci sono problemi ecco... sono stati bravi... e oltretutto sono anche di grande aiuto a coloro che ci vivono. […] (Td).

Poi il ruolo dell’Amministrazione Comunale ha influito anche, soprattutto in una fase successiva, nella quale è subentrata con un ruolo coordinativo e legale, praticamente quando ci si è resi conto della portata del progetto e dell’opportunità per il territorio. Il progetto, ci tengono a sottolinearlo nella cooperativa dei Briganti, è nato dal basso:

Inizialmente il progetto è nato dai cittadini, poi, diciamo, nel nostro caso, l’amministrazione comunale inizialmente… ne ha fatto parte fin dall’inizio, ma non in un ruolo primario… oggi credo che anche l’amministrazione si renda conto che sia una buonissima opportunità, un ottimo progetto e quindi… ne sono parte attiva (Renato Farina - socio fondatore Briganti Cerreto, 2 m 51

OC).

Il ruolo dell’Amministrazione è fondamentalmente quello di «accompagnare» lo sviluppo dei progetti assicurando un recupero e una trasformazione del paese complessiva, garantendo, ad esempio, che le opportunità del turismo di comunità siano tali per un numero crescente di persone all’interno della comunità stessa, cosa che

contribuisce anche ad appianare eventuali conflittualità dovute ad invidie o rivalità.

[il compito dell’Amministrazione comunale è quello di] coordinare la presentazione di progetti coordinati tra di loro che vedano la partecipazione poi nella gestione finale... […] abbiamo coordinato l’elaborazione di questo progetto, abbiamo raccolto la disponibilità dei proprietari, […] in un modo da poterlo presentare al finanziamento regionale... per questo è stato particolarmente apprezzato, proprio perché non è il progetto di un singolo e ciascuna delle cose che vengono fatte ha in un attore specializzato del luogo il gestore, in modo che, non so, la ferrata la gestiscono le guide alpine, il canyoning lo gestiscono quelli dei Giardini dell’Acqua, la ristorazione la gestiscono i Briganti, ecc. (Paolo Bargiacchi - Sindaco di Collagna, 10 m 66 OC).

L’Amministrazione comunale, quindi, si fa promotrice dello sviluppo dell’area, anche e forse soprattutto dal punto di vista legale e burocratico, promuovendo anche i progetti presso la Regione Emilia Romagna o l’Ente Parco, ma anche assicurando i servizi collettivi che sono di sua competenza e adeguandoli all’imprenditorialità legata al turismo di comunità, sostenendola:

[l’Amministrazione Comunale sta] rifacendo il Psc, il Piano Strutturale Comunale, e stiamo prevedendo all’interno del Psc anche questa nuova forma di ricettività insomma... per poterla fare riconoscere anche dalla Regione e poterla fare partecipare dei contributi e dei finanziamenti a sostegno della ricettività (Paolo Bargiacchi - Sindaco di Collagna, 10 m 66 OC).

noi come Comune, dobbiamo sempre più accompagnare, trasformando e recuperando il paese complessivamente... mentre questi recuperano le case noi recuperiamo le strade, […] i servizi, l’illuminazione, fatta con gusto... tendenzialmente le cose fatte con gusto sono sempre più costose e per un Comune piccolo come il nostro, che siamo complessivamente mille abitanti... comunque sapere che in un mulino recuperato sono passate migliaia di presenze… (Paolo Bargiacchi -

Sindaco di Collagna, 10 m 66 OC).

Chiaramente, l’opportunità di uno sviluppo autonomo dell’area, legato ad una dinamica economica in larga misura indipendente da fondi amministrativi, permette e giustifica maggiormente l’erogazione degli stessi, in una dinamica virtuosa di sviluppo. Uno sviluppo che, però, vuole essere esso stesso virtuoso, nel senso di misurato e diffuso, potenzialmente un modello di sostenibilità su più fronti per l’intero arco appenninico:

penso che abbiamo imboccato una strada buona, che è quella di cercare di allargare il nostro progetto, che non deve essere solo di Cerreto Alpi, a… all’Appennino in senso generale, soprattutto partendo dal nostro reggiano. Perché credo che Cerreto Alpi possa ospitare… adesso faccio dei numeri… circa trenta persone ogni week-end… questo sia il suo target per non andare ad alterare quello che è un prodotto turistico molto particolare. Allora perché non diventi un turismo di massa, ritengo giusto dare accesso ad altri e allargare questo risultato garantendo questi trenta turisti a tanti paesi che possono replicare questo modello e quindi allargare l’utenza, allargare anche il ritorno economico, ma senza snaturare assolutamente il prodotto e il luogo (Renato Farina - socio fondatore Briganti Cerreto, 2 m 51 OC).

Il rischio, ovviamente, è che data la risposta positiva di una certa domanda interessata a questo modello turistico, esso venga importato in altre aree, anche limitrofe, ma in qualche modo snaturato, in qualche modo, “commercializzato”. Questa almeno è l’impressione che ne hanno quelli che questa offerta a Cerreto l’hanno pensata e

realizzata:

La cosa che mi piace di meno potrebbe essere che, in alcuni casi… non noi… ma altri, cercando di scimmiottare, stanno un po’ travisando quello che dovrebbe essere il turismo di comunità, lo stanno facendo diventare una cosa un po’ commerciale… ecco… da una parte si può fare, ma dall’altra non si deve assolutamente travisare il ruolo che… che è quello che ho cercato di dirti prima (Renato Farina - socio fondatore Briganti Cerreto, 2 m 51 OC).

Il tema della modalità nella gestione allora si impone in maniera prepotente, in quanto, seppur si tratti di un’impresa commerciale, il turismo, che punta a portare reddito aggiuntivo alla comunità, essa si basa pur sempre su di un modello partecipativo complesso che ha alla base una filosofia ed un legame col territorio del tutto particolare che si esplica, appunto, nel modello di offerta e di gestione.

Outline

Documenti correlati