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IL BOTULISMO ANIMALE: RECENTI SVILUPPI DI UNA MALATTIA ANTICA Anniballi F 1 , Fiore A 1,2 , Auricchio B 1,2 , and Fenicia L

1Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Centro Nazionale di Riferimento per il Bo-

tulismo (CNRB), Roma; 2Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Reparto Pericoli

Microbiologici Connessi agli Alimenti, Roma.

Key words: botulismo animale, diagnosi, epidemiologia

SUMMARY

Animal botulism is a worldwide underreported disease, more frequent than human botulism. Epidemiological data report outbreaks affecting mainly birds and mammalians. No national and international data banks are available on confirmed cases, and a centralized collecting system should be enhanced in Italy and in Europe.

INTRODUZIONE

Il botulismo è una sindrome neuroparalitica conseguente l’azione di neurotossine, che bloccano il rilascio dell’acetilcolina a livello dei motoneuroni terminali. Le tossine (tipo A-G) sono prodotte in particolari condizioni da clostridi (C.botulinum o raramente C.butyricum e C.baratii) presenti nell’ambiente sottoforma di spore. Oltre l’uomo può colpire, molte specie di mammiferi, di uccelli e di pesci. La patologia umana si manifesta con paralisi flaccida, simmetrica, discendente, mentre quella animale procede in senso ascendente. A scopi epidemiologici la malattia viene classificata in tre forme principali riscontrate sia nell’uomo che negli animali: botulismo alimentare (assunzione di alimenti contaminati con tossine preformate); botulismo da ferita (proliferazione dell’agente microbico in una ferita e produzione di tossina in vivo); botulismo da colonizzazione intestinale (colonizzazione temporanea del lume intestinale e produzione di tossina in situ).

La maggior parte dei casi di botulismo correlato agli animali da allevamento, è di tipo alimentare. Una tipica fonte di tossina è rappresentata dalle carcasse di piccoli animali morti che accidentalmente si ritrovano nei mangimi. Una fonte importante di spore è invece determinata dai rifiuti degli allevamenti di pollame che possono essere utilizzati come lettiera, come fertilizzanti, oppure come alimenti (1,2).

Negli uccelli, soprattutto quelli acquatici che non si cibano di carcasse, l’assunzione di tossina sembra essere veicolata da organismi invertebrati come le larve, o da zooplancton. Le larve non sono suscettibili alle tossine, ma nutrendosi di materiale in cui la tossina può essere presente, la concentrano. È stato dimostrato che l’ingestione anche di una sola larva può risultare fatale per molte specie aviarie, contribuendo all’auto perpetuazione della malattia (ciclo delle carcasse-larve). La suscettibilità delle diverse specie animali alle neurotossine botuliniche varia notevolmente. Bovini, ovini, equini, uccelli acquatici e pollame sono considerati molto sensibili. Al contrario, uccelli rapaci, felini selvatici, suini e animali carnivori sono considerati resistenti. Inoltre è stata evidenziata una certa correlazione fra la specie animale e il tipo di tossina botulinica. Per esempio nei bovini la maggior parte dei casi sono correlati alle tossine tipo D e B, anche se in letteratura sono descritti casi da tossina tipo A e C. I casi di botulismo aviario in uccelli acquatici invece sono maggiormente correlati alla tossina tipo C ed E. Gli uccelli possono ospitare nel loro canale intestinale ceppi di C. botulinum tipo D, senza ammalarsi (1).

MATERIALI E METODI

La diagnosi di botulismo animale è spesso basata sulla combinazione dei segni clinici osservati sugli animali malati (Tabella 1) e sull’assenza di lesioni valutate durante le necroscopie effettuate su animali morti o soppressi.

La diagnosi clinica necessita di conferma di laboratorio per escludere le altre patologie che rientrano in diagnosi differenziale (1).

Tabella 1. Principali segni clinici

Specie Segni clinici

Uccelli Incapacità al volo; paralisi membrane nittitante; collo pendulo; arresto respiratorio

Bovini Debolezza arti posteriori, perdita tono coda e lingua, respiro affannoso, disfagia, scialorrea, coricamento sternale

Ovini-caprini Gli stessi dei bovini

Cavalli Disfagia, tremori muscolari, coricamento sternale

Carnivori Paralisi arti posteriori, quadriplegia, ridotti riflessi oculari

Pesci Incapacità di nuotare, iper-pigmentazione

La conferma di laboratorio può essere effettuata dimostrando la presenza di tossine botuliniche o spore di C. botulinum nei campioni biologici prelevati da animali che presentano una sintomatologia caratteristica. Supporta la diagnosi clinica il rinvenimento di tossine botuliniche o spore di C. botulinum negli alimenti zootecnici e negli ambienti strettamente connessi con i soggetti malati. Per la ricerca delle tossine botuliniche il metodo “gold standard” è la prova biologica su topini da laboratorio (mouse test). La ricerca del microrganismo tossigeno, viene effettuata mediante tecniche colturali associate al mouse test, o più recentemente, mediante tecniche biomolecolari di PCR. Presso il CNRB sono stati sviluppati e validati in house due diversi protocolli di multiplex real-tim- PCR che permettono un’affidabile e rapida diagnosi di laboratorio (3).

La raccolta delle informazioni relative ai casi di botulismo animale verificatisi nel territorio nazionale viene effettuata

presso il CNRB fondamentalmente in occasione della richiesta da parte dei laboratori periferici di effettuare la conferma dei casi sospetti. Vengono inoltre raccolti dati mediante:

- notifica dei focolai da parte di IIZZSS, ARPA, veterinari aziendali;

- ricerca web dei casi riportati dalla stampa locale.

Per una più sistematica raccolta delle informazioni, dal 2007 il CNRB ha elaborato, in collaborazione con alcuni IIZZSS, una scheda ad hoc che può essere scaricata anche dal sito web: http://www.iss.it/spva/labo/cont.php?id=342&lang=1&tipo=18.

RISULTATI E DISCUSSIONE

Contrariamente alla patologia umana, che risulta molto rara, la patologia animale è estremamente frequente. Il botulismo aviario sembra essere la principale causa di morte della fauna avicola acquatica selvatica, con decine di migliaia di uccelli morti ogni anno. La maggior parte delle segnalazioni sono relative alle regioni dei grandi laghi tra USA e Canada. Recentemente sono inoltre stati riportati focolai in Svezia e in Corea.

Il botulismo bovino è una malattia endemica in Sudafrica, Australia e in alcune regioni del Brasile. Ulteriori episodi sono stati segnalati negli USA, in Finlandia, e nel Regno Unito, dove dal 2003 si è osservato un notevole aumento dei casi, correlato all’uso dei rifiuti degli allevamenti avicoli.

Un esteso episodio di botulismo in animali da pelliccia, in cui sono stati coinvolti circa 52000 capi è stato riportato in Finlandia nel 2002.

In Italia sono state riconosciute tutte le forme di botulismo animale. Nella Tabella 2 sono riportate alcune informazioni relative agli episodi verificatisi in Italia e le specie animali coinvolte.

Il botulismo animale rappresenta un grave problema sia dal punto di vista ambientale, (fauna selvatica), che dal punto di vista economico (animali da allevamento). Ciò nonostante non esistono misure preventive se non la pronta rimozione delle carcasse negli ambienti acquatici e la sostituzione degli alimenti in uso per quanto concerne gli allevamenti. La vaccinazione è al momento autorizzata soltanto per i bovini e nei paesi in cui il botulismo bovino è endemico. La terapia, invece è basata essenzialmente su misure di supporto. Gli antibiotici sono sconsigliati. Nei casi più gravi, l’unico trattamento per evitare condizioni di sofferenza dell’animale rimane l’eutanasia.

Per quanto concerne le implicazioni di sanità pubblica correlate ai casi di botulismo animale, gli studi riportati in letteratura presentano un rischio essenzialmente basso, specialmente se sono coinvolte le tossine tipo C e D.

Le raccomandazioni elaborate nel 2006 dall’ACMSF inglese, per bovini, ovini e caprini, riportano sostanzialmente alcune indicazioni fornite dall’AFSSA (ANSES) francese. Queste riguardano restrizioni della commercializzazione di latte e carne effettuate su base volontaria. Per i bovini la restrizione è circoscritta agli animali malati e non necessariamente estesa agli animali sani facenti parte della mandria. Tale restrizione potrebbe in futuro essere rivista se le evidenze scientifiche dimostrassero un rischio evidente, soprattutto in caso di coinvolgimento delle tossine tipo A,B, E. Per gli ovini e i caprini la restrizione è estesa anche agli animali sani facenti parte del gregge in cui sono stati diagnosticati casi di botulismo. Le restrizioni dovrebbero essere applicate per 14 giorni dalla data di inizio dell’ultimo caso, oppure per 17 giorni dall’esposizione alla tossina (2).

Studi scientifici effettuati sul latte hanno dimostrato che il trattamento termico di pastorizzazione a 72°C per 15 s è in grado di distruggere il 99.9% delle tossine tipo A e B, ed almeno il 99.5% dei loro rispettivi complessi (tossina più proteine accessorie).

Tabella 2. Casi di botulismo animale riportati in Italia

Anno Mese Regione Specie coinvolte 1973 agosto Emilia R anatra, germano r. 1990 giugno Emilia R coturnice, fagiano 1994 agosto Emilia R anatre, airone, gabbiano 1999 luglio Sardegna anatra, folaga, gabbiano, 2006 agosto Lombardia carpa, germano r.

2007

maggio Lazio cavallo luglio Friuli VG fagiano

agosto Sardegna anatra, folaga, gabbiano,

2008

settembre Lazio folaga, germano r, moretta

agosto Lombardia cigno

ottobre

Lazio airone, germano r, oca Emilia R anatra, germano r., nutria,

ratto Friuli VG bovini

novembre Lazio germano r., moretta

2009

luglio Umbria cane

agosto

Lazio gabbiano, gallinella Liguria germano r.

Toscana germano r. Trentino bovini Veneto anatra, oca Veneto anatra, germano r.

2010

agosto Piemonte cane

Sicilia cane, cormorano

settembre

Liguria gatto, germano r. Puglia gabbiano r.

Sardegna anatra, folaga, gabbiano, ottobre Marche gabbiano

2011

maggio Lombardia cigno, germano r. giugno Lombardia bovini

luglio Piemonte garzetta

agosto Emilia R anatra, germano, piccione CONCLUSIONI

Nonostante il botulismo animale sia molto frequente, l’epidemiologia è fortemente sottostimata, anche perché non è prevista la notifica obbligatoria. Gli episodi riportati presso il CNRB sono essenzialmente il risultato delle segnalazioni volontarie notificate dagli IIZZSS. Sarebbe auspicabile l’organizzazione di un flusso informativo tra CNRB, Ministero della Salute e gli IIZZSS. La gestione di una banca dati sul botulismo animale richiede uno sforzo comune di raccolta delle notifiche e diffusione delle informazioni sulla malattia presso tutti gli IIZZSS e a caduta sui professionisti pubblici e privati nonché sugli allevatori. Tale banca dati sarebbe la prima anche a livello europeo e potrebbe costituire un utile strumento per uno scambio attivo di informazioni sia di carattere epidemiologico che tecnico-scientifico.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. Deprez PR. Tetanus and botulism in animals. In: Clostridial in medical, veterinary and food microbiology. Diagnosis and typing. Editor in Chief J Mainil. European Concerted Action QLK2-CT2001-01267. pp 27-36.

2. Hogg R, Livesey C, Payne J. Diagnosis and implications of botulism. In Practice 2008;30:392-397.

3. Anniballi F, Auricchio B, Delibato E, Antonacci M, De Medici D, and Fenicia L. Multiplex real-time PCR SYBR green for detection and typing of group III Clostridium botulinum. J Vet Microbiol. 2011 In press.

INDAGINE SULLA PRESENZA DI RODENTICIDI ANTICOAGULANTI NELLE ESCHE

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