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STAFILOCOCCHI COAGULASI POSITIVI METICILLINO-RESISTENTI NEL CANE: SORVEGLIANZA PASSIVA, 2008-

Franco A., Bruni G., Carratù D., Iurescia M., Buccella C., Cerci T., Dottarelli S., Ianzano A., Sorbara L., Alba P., Lorenzetti R., Battisti A.,

Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni di Lazio e Toscana, Direzione Operativa Diagnostica Generale, Centro di Referenza Nazionale per l’Antibioticoresistenza, Via Appia Nuova 1411, 00178 Roma

Key words: methicillin-resistant coagulase-positive Staphylococcus, Staphylococcus pseudintermedius, dogs

ABSTRACT

We report the proportion of methicillin-resistant coagulase- positive Staphylococci (MRCPS) on the total coagulase- positive Staphylococci (CPS) detected in necropsy lesions and clinical samples from dogs, including dermatitis and otitis (n=918), over the last three-year period of passive surveillance (2008-2011). Staphylococcus pseudintermedius was the most prevalent species, followed by S. schleiferi subsp. coagulans, along with sporadic S. aureus isolates. After the first cases of MRCPS infection detected, which date back to 2006, we observed an abrupt rise in the proportion of MRCPS on the total isolates detected from the above samples, that reached 20% at the end of 2008. At present the proportion of all MRCPS on the total of CPS detected exceeds 30%. Concerns arise also from the multi-resistance patterns to the major classes of antibiotics used in veterinary medicine, so that infections caused by MRCPS isolates (especially methicillin-resistant S. pseudintermedius) nowadays represent one of the most serious therapeutic challenge in companion animal medicine.

INTRODUZIONE

Stafilococchi coagulasi positivi (CPS) sono responsabili di varie forme morbose nell’Uomo e negli animali zootecnici e da compagnia . L’agente patogeno principale associato al cane e probabilmente coevolutosi con i canidi è S. pseudintermedius (1, 2) mentre l’infezione da S. aureus è più sporadica, e spesso dovuta a contatti o contaminazioni con altre specie animali e con l’Uomo (3). S. pseudintermedius meticillino- resistente (MRSP) è emerso e si è diffuso su scala mondiale nell’ultimo decennio (4), divenendo spesso una minaccia per la salute degli animali a causa delle concomitanti multi-resistenze che limitano fortemente la possibilità di terapia efficace di alcune infezioni localizzate, spesso ad andamento cronico, e con possibile esito di generalizzazione. Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) è una causa importante di infezioni nosocomiali e causa emergente di infezioni nella comunità, che, possono essere causati da cloni circolanti negli animali, come descritto anche in Italia (5).

Staphylococcus schleiferi subsp. coagulans è un altro agente tra CPS associato ai canidi, ed è stato riscontrato specialmente come causa di forme di dermatite e di otite (6). Nel corso degli ultimi anni sono stati segnalati vari isolamenti di S. schleiferi subsp. coagulans meticillino-resistente (MRSS) e con frequenza anche concomitante multiresistenza (7).

MATERIALI E METODI

Nel periodo considerato (2008-2011) sono pervenuti complessivamente 918 campioni clinici o campioni di lesioni in sede di necroscopia, appartenenti ad altrettanti soggetti diversi. Gli isolati sospetti riferibili a Staphylococcus sono stati sottoposti a test della coagulasi e la differenziazione tra S. aureus, S. intermedius Group, S. schleiferi è stata ottenuta

mediante Polymerase Chain Reaction e Restriction Fragment Lenght Polymorphism-PCR (1). Gli isolati sono stati sottoposti a test di sensibilità ai chemioantibiotici secondo Standard Internazionali (CLSI). Lo screening fenotipico per la resistenza ai beta-lattamici è stato eseguito secondo tecnica di agar diffusion con oxacillina (disk potecncy 10 mcg), e cefoxitina (disk potency 30 mcg) e gli isolati resistenti o a sensibilità intermedia sono stati sottoposti a conferma mediante PCR per il gene mecA (3).

RISULTATI

Nel periodo considerato sono stati isolati n=270 CPS, per un tasso di isolamento complessivo pari al 29,4%. Il numero di CPS isolati per anno e la distribuzione percentuale suddivisa tra meticillino-sensibili e meticillino-resistenti, rispettivamente sul totale dei campioni pervenuti e su un subset di campioni da forme morbose cutanee ed auricolari, sono riportati in Figura 1 e Figura 2.

Discussione

Nella nostra esperienza, emerge che MRSP da casi clinici e da lesioni in sede di necroscopia esaminati dalla sorveglianza passiva era stato inizialmente rilevato a partire dal 2006, con tasso di isolamento <5% su totale degli animali esaminati, ovvero il 16% dei CPS isolati (8). Tali MRCPS rappresentavano circa il 20% dei CPS isolati dai casi giunti per accertamenti di laboratorio già nel 2008. Nel quadriennio considerato (2008- 2011), la presenza di MRSA si è confermata sporadica nel cane (Figure 1 e 2), ed è stato osservato un lieve aumento della proporzione di MRSS rispetto ad MRSP da campioni clinici, specialmente da dermatiti ed otiti (Figura 2), per quanto tale osservazione non raggiunge significatività statistica. Attualmente, la proporzione di Stafilocchi coagulasi-positivi meticillino-resistenti, eccede il 30% del totale di tutti i CPS isolati dai casi esaminati. E’ preoccupante infine l’elevata multiresistenza di MRSP, ed in parte anche di MRSS, con frequenze elevate di contemporanea resistenza a classi di antibiotici fondamentali nella terapia delle infezioni da Gram- positivi nel cane, come aminoglicosidi, macrolidi, lincosamidi, fluorochinolonici, tetracicline, amphenicoli, sulfonamidi, inibitori della diidrofolato reduttasi (dati non mostrati), condizione che rende sempre più spesso virtualmente impossibile per il veterinario clinico un approccio terapeutico efficace, specialmente nelle infezioni invasive.

BIBLIOGRAFIA:

1. Bannoehr J, Franco A, Iurescia M, Battisti A, Fitzgerald JR. Molecular diagnostic identification of Staphylococcus pseudintermedius. J Clin Microbiol. 2008 Dec 17

Legenda:

MRSA: Methicillin-resistant S. aureus

MRSP: Methicillin-resistant S. pseudintermedius MRSS: Methicillin-resistant S. schleiferi

Guardabassi, K. L. Thoday, A. H. van den Broek, and J. R. Fitzgerald. 2007. Population genetic structure of the Staphylococcus intermedius group: insights into agr diversification and the emergence of methicillin- resistant strains. J. Bacteriol. 189:8685–8692.

3. Perreten V, Kadlec K, Schwarz S, Grönlund Andersson U, Finn M, Greko C, Moodley A, Kania SA, Frank LA, Bemis DA, Franco A, Iurescia M, Battisti A, Duim B, Wagenaar JA, van Duijkeren E, Weese JS, Fitzgerald JR, Rossano A, Guardabassi L., 2010. Clonal spread of methicillin-resistant Staphylococcus pseudintermedius in Europe and North America: an international multicentre study. J Antimicrob Chemother., 65:1145- 1154. Epub 2010 Mar 25

4. Loeffler A, Boag AK, Sung J, Lindsay JA, Guardabassi L, Dalsgaard A, Smith H, Stevens KB, Lloyd DH. 2005 Prevalence of methicillin-resistant Staphylococcus aureus among staff and pets in a small animal referral hospital in the U K. J Antimicrob Chemother. 56 692- 697

5. Pan A., Battisti A., Zoncada A., Bernieri F., Boldini M.

, Franco A., Giorgi M., Iurescia M., Lorenzotti S., Martinotti M., Monaci M. , Pantosti A., 2009. Community- acquired Methicillin-Resistant Staphylococcus aureus ST398 Infection, Italy. Emerging Infectious Diseases, 15: 845–847

6. Rich M, Roberts L, Jones M, Young V., 2007 Staphylococcus schleiferi subspecies coagulans in companion animals. Vet Rec. 2007 Jul 21;161(3):107. 7. Kawakami T, Shibata S, Murayama N, Nagata M, Nishifuji

K, Iwasaki T, Fukata T., 2010. Antimicrobial susceptibility and methicillin resistance in Staphylococcus pseudintermedius and Staphylococcus schleiferi subsp. coagulans isolated from dogs with pyoderma in Japan. J Vet Med Sci. 2010 Dec;72(12):1615-9.

8. Iurescia M., Franco A., Di Egidio A., Cordaro G., Di Matteo P., Sorbara L., Buccella C., Cerci T., Onorati R., Lorenzetti S., Feltrin F. Ianzano A., Battisti A.., 2007. Stafilococchi coagulasi positivi meticillino-resistenti in animali da compagnia: la sorveglianza passiva nell’area romana, 2005-2007Atti del IX Congresso Nazionale S:I:Di.L.V., pp. 78-79

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