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DISTURBI DISSOCIAT

Nel documento Psicologia Clinica (pagine 183-186)

Nell’interagire con il mondo, la maggior parte di noi vi- ve un senso di completezza e continuità, percepiamo noi stessi come qualcosa di più di una serie di esperienze percettive, sentimenti e comportamenti isolati. In altre parole, possediamo un’identità, ossia sappiamo chi sia- mo e quale posto occupiamo nel nostro ambiente. Gli altri ci riconoscono e si aspettano certe cose da noi, ma la cosa più importante è che siamo consapevoli di noi stessi e abbiamo aspettative, valori e obiettivi propri.

Da questa prospettiva, la memoria è un elemento

che si celano dietro i sintomi fisici) e applicano gli stessi tipi di tecniche usati nei casi di Disturbo Post-Traumati- co da Stress, soprattutto l’insight, l’esposizione e le tera- pie farmacologiche. I terapeuti psicodinamici, per esem- pio, cercano di aiutare gli individui con disturbi isterici ad acquisire consapevolezza delle loro paure inconsce e a risolverle, riducendo così il ricorso del paziente a mo- dalità espressive corporee(Hawkins, 2004). I terapeuti comportamentali utilizzano anche l’esposizione: i pa- zienti vengono esposti a condizioni simili agli eventi ter- ribili che per primi hanno scatenato in loro sintomi fisici in modo che diventino meno ansiosi nel corso delle ripe- tute esposizioni e, di conseguenza, più capaci di affron- tare direttamente quegli stessi eventianziché attraverso sintomi fisici (Stuart et al., 2008). I terapeuti biologici usano i farmaci antiansia o alcuni antidepressivi per aiu- tare a ridurre l’ansia di pazienti con disturbi isterici (Ei- fert et al., 2008; Han et al., 2008).

TRA LE RIGHE Influenza globale

Con l’occidentalizzazione dell’Oriente, le donne asiati- che sono state bombardate da pubblicità che cercano di indurle a sottoporsi a interventi di chirurgia estetica, ad esempio ritocchi al viso (gli interventi più diffusi), o interventi su altre parti del corpo. Il numero delle don- ne asiatiche che effettuano interventi di chirurgia este- tica è aumentato di sette volte negli ultimi 20 anni e più di un terzo ora afferma di volere sottoporsi alla chi- rurgia estetica (Hakuhodo Institute of Life and Living, 2001).

Altri terapeuti cercano di affrontare i sintomi fisici dei disturbi isterici più che le cause, ricorrendo ad alcune tecniche (suggestione, rinforzo o confronto) (Yutzy, 2007). Coloro che utilizzano la suggestione offrono un supporto emotivo ai pazienti ripetendo loro in modo per- suasivo che i loro sintomi fisici spariranno presto (El- kins, Perfect, 2007; Moene et al., 2002). I terapeuti che utilizzano un approccio basato sul rinforzo fanno in mo- do di privare della ricompensa i comportamenti disun- zionali di un pazientediaumentare la ricompensa laddo- ve agiscai comportamenti appropriati (North, 2005). Nell’approccio basato sul confronto, il terapeuta cerca di indurre il paziente a uscire dal ruolo di malato, spiegan- doin modo inequivoco che i loro sintomi non hanno al- cun fondamento fisico (Sjolie, 2002).

I ricercatori non hanno valutato per intero l’efficacia di questi particolari approcci sui disturbi isterici (Ciano- Federoff, Sperry, 2005), ma i case study suggeriscono che il Disturbo di conversione e il Disturbo algico ri- spondono meglio del Disturbo di somatizzazione alla terapia e che gli approcci fondati sul confronto sono me- no efficaci degli interventi fondati sulla suggestione e sul rinforzo (Miller, 2004).

Memoria: capacità di ricordare eventi e nozioni ap- prese in passato.

Disturbi dissociativi: disturbi caratterizzati da impor- tanti alterazioni nella memoria, senza cause fisiche evi- denti.

Amnesia dissociativa: disturbo caratterizzato dall’in- capacità di ricordare eventi e informazioni personali importanti.

Tra i disturbi dissociativi elencati nel DSM-IV-TR vi è anche il disturbo di depersonalizzazione. Le persone che ne risultano affette si sentono come se fossero sepa- rate dal proprio corpo o riferiscono una sensazione di estraneitàed è come se si osservassero dall’esterno. Poi- ché i problemi di memoria non costituiscono un aspetto centrale di questo disturbo, non lo analizzeremo in que- sto contesto.

Procedendo nella lettura di questo capitolo, ricordate che i sintomi dissociativi sono spesso presenti nei casi di disturbo acuto o post-traumatico da stress. Non dimenti- cate, come è stato detto nel Capitolo 5, che le persone affette da questo disturbo possono sentirsi confuse o avere dei problemi nel ricordare. Quando questi sintomi si manifestano nell’ambito di un disturbo da stress, non indicano necessariamente un disturbo dissociativo in cui predominano i sintomi di tipo dissociativo. D’altro can- to, la ricerca indica che molte persone con uno di questi disturbi sviluppano anche gli altri (Bremner, 2002).

6.2.1 Amnesia dissociativa

All’inizio di questo capitolo abbiamo parlato dell’inci- dente traumatico accaduto a Brian in cui sua moglie per- se la vita. Brian, a causa dell’incidente in barca, sviluppò un disturbo di conversione. Per comprendere meglio l’amnesia dissociativa, proviamo a riesaminare il suo caso, cambiando le reazioni e i sintomi che Brian svilup- pò dopo l’incidente traumatico (Caso 6.6).

TRA LE RIGHE

Dissociazione di tipo religioso

Nel corso di riti religiosi o tradizionali, molti cadono deliberatamente in uno stato di trance, una condizione caratterizzata dall’alterazione della coscienza parago- nabile ai sintomi presenti in un disturbo dissociativo, il disturbo di depersonalizzazione.

In questa versione modificata della narrazione dell’incidente, Brian reagisce alla sua esperienza trau- matica con i sintomi dell’amnesia dissociativa. Questo

disturbo cancella il ricordo di informazioni importanti, di solito di tipo traumatico, riguardanti la propria vita (APA, 2000). In questo caso la perdita di memoria è molto più estesa, non può perciò essere ricondotta alla normale tendenza a dimenticare e non è neppure causata chiave, essa rappresenta il legame tra il nostro passato,

presente e futuro. Il ricordo delle esperienze passate, an- che se a volte non del tutto preciso, ci aiuta a reagire agli eventi presenti e ci guida nel prendere le decisioni ri- guardo al futuro. La memoria ci consente di riconoscere i nostri amici e parenti, insegnanti e datori di lavoro, e di comportarci con loro in modo adeguato. Senza la memo- ria dovremmo sempre ricominciare daccapo, né capaci diandare avanti.

La memoria può talvolta subire delle alterazioni di rilievo. È possibile, per esempio, perdere la capacità di ricordare nuove informazioni appena apprese o informa- zioni vecchie che una volta si conoscevano bene. Quan- do queste alterazioni non sembrano avere una causa fisi- ca evidente, sono chiamate disturbi dissociativi. In

questo caso, una parte della memoria di una persona sembra in genere essere dissociata, o separata dal resto.

I disturbi dissociativi sono di diverso tipo. Vi è l’am-

nesia dissociativa il cui sintomo iniziale è l’incapacità di

ricordare eventi e informazioni personali importanti. La

fuga dissociativa implica il dimenticare il passato, lo

spostarsi in un altro luogo e assumere un’altra identità. Gli individui con disturbo dissociativo dell’identità, det- to anche disturbo da personalità multipla, hanno due o più identità separate che non sempre sono consapevoli rispettivamente dei pensieri, sentimenti e comportamen- ti delle altre.

TRA LE RIGHE

Principali interventi cosmetici effettuati ogni anno negli Stati Uniti

Interventi non chirurgici

Iniezioni di botox (2.837.346 interventi) Depilazione laser (1.411.899) Peeling chimico (1.110.401) Microdermoabrasione (1.098.316) Acido ialuronico (882.469) Interventi chirurgici Liposuzione (478.251) Mastoplastica additiva (334.052) Blefaroplastica (290.343) Rinoplastica (166.187) Lifting facciale (157.061)

(American Society for Aesthetic Plastic Surgery, 2004)

Sul disturbo dissociativo sono stati scritti molti libri e realizzati film memorabili. Due dei più famosi, La don-

na dai tre volti e Sybil, riguardavano una donna dalle

personalità molteplici. Il tema è così affascinante che la maggior parte delle serie televisive sembra includere al- meno un caso di dissociazione ogni stagione, creando l’impressione che questi disturbi siano molto diffusi (Pope et al., 2007), ma molti clinici ritengono che non lo siano affatto.

coscritta, da cui era affetto Brian, è il tipo più comune di

amnesia dissociativa e comporta la perdita di tutta la me- moria degli eventi che hanno avuto luogo in un certo periodo di tempo, in cui si è già verificato un evento gra- vemente disturbante. Ritorniamo a Brian. Il giorno suc- cessivo al funerale si svegliò e non riusciva a ricordare nessuno degli eventi dei difficili giorni precedenti, a ini- ziare dalla tragedia della barca. Ricordava ogni cosa ac- caduta prima, incluso l’incidente, e ricordava anche ogni cosa dal mattino successivo ai funerali in poi, ma i giorni intermedi rimanevano un vuoto assoluto. Durante il pe- riodo dimenticato, l’episodio amnesico, le persone affet- te da questo disturbo possono apparire confuse, in certi casi vagano senza meta e sembrano non essere consape- voli dei loro problemi di memoria. Nella seconda versio- ne dell’incidente, il giorno dei funerali di Helen, Brian si sentiva come se fosse in uno stato di trance.

Le persone affette da amnesia selettiva, la seconda forma più diffusa di amnesia dissociativa, ricordano al- cuni, ma non tutti gli eventi accaduti in un certo periodo di tempo. Se Brian avesse sofferto di amnesia selettiva, si sarebbe potuto ricordare di certe conversazioni con gli amici, ma forse non del funerale.

In certi casi, la perdita di memoria riguarda un perio- do passato e molto precedente al periodo del trauma. Brian si sarebbe potuto alzare dopo il funerale e scoprire che, oltre ad aver dimenticato i fatti dei pochi giorni pre- cedenti, non si ricordava neppure ciò che era accaduto in tutti gli anni passati. Questo sarebbe un caso di amnesia da fattori fisici (si veda la Tabella 6.4). Spesso un episo-

dio di amnesia è scatenato direttamente da uno specifico evento traumatico (McLeod et al., 2004).

L’amnesia dissociativa può essere circoscritta, selet-

tiva, generalizzata o continuativa. Ogni tipo di amnesia

può essere scatenato da un’esperienza traumatica, come quella di Brian, ma ognuno rappresenta anche un tipo particolare di alterazione della memoria. L’amnesia cir-

CASO 6.6

Quel sabato Brian era uscito in barca a vela con la moglie Helen. Il mare era mosso, ma certamente non pericoloso. Occupati a godersi quella giornata, non si accorsero che il cielo diventava sempre più scuro, il vento stava rinforzan- do e cominciava a diventare difficile governare la barca. Ormai da alcune ore in barca, erano alquanto lontani dal- la costa quando scoppiò uno spaventoso temporale. Il temporale si trasformò in un attimo in tempesta. Brian perse il controllo della barca per il vento forte e le onde alte. Poiché non avevano ancora indossato il giubbotto di salvataggio, cercarono di farlo, ma la barca si rovesciò pri- ma che ci fossero riusciti. Brian, che nuotava meglio, fu in grado di tornare indietro e raggiungere la barca rovesciata; vi si aggrappò e vi si tenne stretto con tutte le forze, inve- ce Helen non riuscì a nuotare contro i flutti fino alla barca. Davanti allo sguardo inorridito e incredulo di Brian, scom- parve alla vista.

Dopo un po’, la tempesta si attenuò. Brian riuscì a rove- sciare la barca e a ritornare a riva. Si portò in salvo, ma le conseguenze intime di quella tempesta erano appena ini-

ziate. I giorni successivi furono pieni di dolore e di altro orrore: la guardia costiera ritrovò il corpo della moglie […] le conversazioni con le autorità […] le notizie ai genitori di Helen… le conversazioni con gli amici […] il senso di colpa […] il dolore […] e tutto il resto. Il mercoledì, quattro gior- ni dopo il fatale pomeriggio, Brian si riprese e partecipò ai funerali e alla sepoltura di Helen. Fu il giorno più lungo e più difficile della sua vita. La maggior parte del tempo si sentiva come se fosse in uno stato di trance.

Il giovedì mattina, appena sveglio, Brian capì che qualcosa in lui non andava. Per quanto ci provasse, non riusciva a ricordarsi cosa era accaduto i giorni precedenti. Si ricorda- va l’incidente, la morte di Helen e la chiamata della Guar- dia costiera dopo il ritrovamento del suo corpo. Ma prati- camente tutto il resto era scomparso, a cominciare dal funerale. All’inizio aveva perfino pensato che fosse dome- nica e che le spiegazioni a familiari e amici e il funerale dovessero ancora avere luogo. Ma il giornale, il libro delle condoglianze e una conversazione telefonica con il fratel- lo lo convinsero subito che aveva completamente dimen- ticato gli ultimi quattro giorni della sua vita.

Tabella 6.4 Disturbi dissociativi. DSM Checklist

Amnesia dissociativa

Una o più manifestazioni di incapacità a ricordare informazioni personali importanti, in genere di na- tura traumatica o stressante, che sono troppo estese per essere riconducibili a una normale tendenza a dimenticare.

Disagio o menomazione significativi. Fuga dissociativa

Allontanamento improvviso e inatteso da casa o dal luogo abituale di lavoro associato all’incapacità di ricordare il proprio passato.

Confusione sulla propria identità o assunzione di una nuova identità.

Disagio o menomazione significativi. Tratto da APA, 2000.

Nelle forme di amnesia dissociativa discusse finora, il periodo che viene colpito dall’amnesia ha una fine, mentre nell’amnesia continuativa il dimenticare perdura fino al periodo presente. Brian potrebbe dimenticare le esperienze nuove e quelle in corso, come anche ciò che era accaduto prima e durante la tragedia. Il dimenticare continuo di questo tipo è in realtà piuttosto raro nei casi di amnesia dissociativa ma non, come vedremo nel Ca- pitolo 15, nei casi di amnesia di origine organica.

Tutte queste forme di amnesia dissociativa sono simili in quanto l’amnesia interferisce soprattutto con i ricordi di tipo personale, mentre la memoria di informazioni

generalizzata. In casi estremi, Brian potrebbe addirittura

non ricordarsi chi è e avere difficoltà nel riconoscere pa- renti e amici.

TRA LE RIGHE Ricordi d’infanzia

I nostri ricordi d’infanzia, secondo gli esperti, possono essere influenzati da reminiscenze dei familiari, dai no- stri sogni, da immagini viste alla televisione, nei film o nelle fotografie e dall’immagine che abbiamo di noi stessi.

Nel documento Psicologia Clinica (pagine 183-186)

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