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Le infrastrutture idrauliche per Castel Bolognese e Solarolo: chiuse, canali e mulini Quando ancora la rocca non era stata ultimata l'attenzione del governo bolognese si concentrò sulla

P ARTE II: 1386-1400: G IOVANNI DA S IENA AL SERVIZIO DEL C OMUNE DI B OLOGNA

2.3 C ASTRUM B OLOGNENSIUM NOVITER CONSTRUCTUM

2.3.4. Le infrastrutture idrauliche per Castel Bolognese e Solarolo: chiuse, canali e mulini Quando ancora la rocca non era stata ultimata l'attenzione del governo bolognese si concentrò sulla

necessità di rinnovare le infrastrutture idrauliche e costruire nuove attrezzature per la molitura, così il 1 dicembre del 1392 venne emanata una provvigione per la costruzione dei mulini di Castel Bolognese e Soloralo «pro honore ac evidenti et manifesta utilitate dicti Communis». La disposizione prevedeva l'elezione di commissari che avrebbero dovuto gestire la costruzione dei manufatti e la loro conservazione con il potere in «occasione dicte fabrice componere» di coartare

403 GADDONI, 1927, pp. 36-38; GELICHI 1990.

404 BELTRAMI 1902; GELICHI 1990.

405 ASBo, Fondo periti agrimensori, vol. 39, mf 49. Pianta senza data di Castel Bolognese (XVII?)

406 GHIRARDACCI 1973, vol. II, p. 485: [1396] «In tanto l'istesso Senato faceua gagliardamente fabricare la Torre di

Castello Bolognese, havendogli posto per Ingegniero Giouanni da Siena ... ».

407 La torre-porta (di cui si hanno immagini fotografiche prima degli eventi bellici) sarebbe il risultato di un intervento della prima metà del Quattrocento (DONATI 1993, p.1; ZAMBELLI 1999, p. 89).

408 APP II CB - 1393, settembre 7.

409 ASBo, Comune, Governo, Riformagioni e provvigioni cartacee, b. 298, reg. 91, c. 139r (1400, dicembre 8). Il rafforzamento delle difese passava inoltre dall'incremento degli armamenti a disposizione dei castra, per il caso di Castel Bolognese si può citare ad esempio la produzione di «lapides a bombardis» lavorate per Iohannem et Marcheselium? de Chomo e ricompensate con mandato del 22 ottobre del 1400.ASBo, Comune, Governo,

Riformagioni e provvigioni cartacee, b. 298, reg. 91, c. 101r (1400, ottobre 22).

gli uomini del comitatus imolese nella realizzazione dei lavori previsti, si ordinava inoltre, come già era avvenuto per l'erezione della rocca, che le mille opere che i comitatini avrebbero dovuto destinare «pro explanatione Montis Bataglie» fossero invece destinate in via sussidiaria alla fabbrica dei mulini411. La provvigione citata e i mandati esecutivi prodotti dal depositario generale di

qui in avanti riflettono la medesima concentrazione di attenzione per Castel Bolognese e Soloralo che sostanzialmente in contemporanea sono oggetto di interventi di potenziamento infrastrutturale. La priorità dell'opera viene suggellata sotto il profilo politico anche dalla visita condotta all'avvio dei lavori dal gonfaloniere Pietro di Bartolomeo e dal massaro Paolo di Bartolomeo «destinati [...] ad faciendum fieri et cavari laboreria necessaria pro molendino Castri Bolognesii» e per l'occasione occompagnati suoi luoghi da maestro Antonio di Vincenzo e da «Galaoto de Raygoxia» (quest'ultimo già eletto ingegnere del Comune nel 1386)412. Le opere idrauliche ritenute come

questa di un certo valore strategico non potevano essere esenti da ulteriori controlli di Antonio di Vincenzo che si recò ancora qui nell'estate e nell'autunno del 1393413.

Per Castel Bolognese e Solarolo non si trattava quindi solo di erigere un nuovo mulino ma di procede all'escavo di un nuovo canale che lo potesse servire, per l'occasione «Dino de Castelito», maestro falegname «post finitum officium Ingignerii Communis» fu deputato a seguire i lavori dal gennaio 1393414, la sua presenza e il ruolo apicale da egli svolto si misurano con il penultimo

mandato del 1393 che lo riguarda, quando il cantiere doveva essere in fase ultimativa e in cui egli è definito «olim superstitis et expenditoris ad laborerium molendini Cast[r]i Bolognesii» e destinatario per le spese dell'opera di oltre 3800 lire415.

Ma per lo stesso «laborerio cavamenti canalis bacatii» entrano in gioco altre figure fornite di una certa responsabilità: il soprastante «Azonis de Torellis»416 che non sembra riconducibile a particolari

specializzazioni tecniche. Dal 25 agosto per una durata di 13 giorni Lorenzo da Bagnomarino supervisiona i lavori dell'escavo del canale417 per le cui operazione il 9 ottobre è destinatario di un

mandato di 200 lire418, mentre il 20 dello stesso mese di 300 lire questa volta indirizzato unicamente

al mulino di Castel Bolognese419 ed ancora «in superstitem constituto» il 29 novembre riceve 100

lire «ad laborerium cavamenti et molendini»420, il 23 dicembre viene infine ricompensato come già

soprastante «laborerii et cavamenti canallis molendini Castri Bolognesii» e per lavori di riparazione e fortificazione alla vicina Rocca di Solarolo421.

L'impresa dovette concludersi forse già nella primavera del 1394 quando maestro Lorenzo in

411 APP II CB - 1392, dicembre 1.

412 APP II CB - 1393, novembre 22. (lo stesso mandato comprendeva inoltre compensi per «Magistri Petri Guidonis et Dini de Coloreto»). Antonio di Vincenzo si recherà a Castel Bolognese per non meglio specificati impegni ancora in febbraio: «MCCCLXXXXIII die VI februarii. A Magistro Antonio Vicentii Caput magistro tocius laborerii supradicti misso

die xv mensis presentis Ianuarii ex parte dominorum Antianorum ad Castrum Bolognexem pro negotiis Comunis Bononie pro qua andata habuit a Comuni Bononie libras tres bononenorum de quibus assegnauit et dedit laborerio dicte Ecclesie de Volumtate officialium dicti laborerii libram Vnam et solidos decem». GATTI 1891, p. 15, doc. VII.

413 APP II CB - 1393, agosto 31; APP II CB - 1393, ottobre 17.

414 APP II CB - 1393, luglio 15. La sua presenza a Castel Bolognese potrebbe essere ulteriormente anticipata perchè già alla fine di novembre, a pochi giorni dalla deliberazione degli organi collegiali, egli riceve in anticipo 200 lire per la costruzione del mulino. APP - 1392, novembre 29.

415 APP II CB - 1393, dicembre 4. La disposizione è seguita pochi giorni dopo da un mandato di quasi 200 lire. APP II CB - 1393, dicembre 11.

416 APP II CB - 1393, agosto 29; APP II - 1393, novembre 24. 417 APP II CB - 1393, settembre 9.

418 APP II CB - 1393, ottobre 9.

419 APP II CB - 1393, ottobre 20. Lo stesso Lorenzo riceve in novembre «super laborerios Castri Bolognesii factis et fiendis» altre 150 lire, APP II CB - 1393, novembre 16.

420 APP II CB - 1393, novembre 29. 421 APP II CB - 1393, dicembre 23.

qualità di soprastante riceve il 16 aprile una somma pari 1390 lire, 15 soldi e 6 denari «pro operibus datis et prestitis» 422 e probabilmente già nel mese di maggio Antonio di Vincenzo si recherà per tre

giorni a Castel Bolognese per la consuete ispezione423. Anche Giovanni da Siena sembra aver preso

parte a questi stessi lavori ma forse con un ruolo di minor responsabilità: il 23 giugno sempre del 1394 riceve ben 400 lire destinate «pro reparacione fiendamollendino Castri Bolognensii»424.

La questione dell'approvvigionamento idrico per le attività molitorie di Castel Bolognese e Solarolo fu destinata a restare un problema dolente tanto che neppure due anni dopo l'ultimazione dei lavori compiuti da Dino de Castelletto e Lorenzo da Bagnomarino si disponeva di potenziare a ampliare le strutture già approntate. Il 17 agosto 1396 veniva così emanata una provvigione attraverso la quale venivano nominati i due confalonieri e i due massari delle arti eletti quali soprastanti alla costruzione di un canale («aqueductum») che derivasse le acque mediante una nuova chiusa da ricavare nel letto del fiume Senio così che il mulino di Castel Bolognese, destinato ad essere riattato, potesse «omni tempore macinare», disponendo inoltre la costruzione ex-novo di un ulteriore mulino nella terra di Solaro o in altro luogo opportuno del comitatus 425. Lo stesso giorno

la disposizione sarà resa operativa con un mandato di 1000 lire destinato ai quattro soprastanti eletti per l'avvio del cantiere426.

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