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43Fig 4 Montella, il cantiere in una fase di avanzamento dei lavor

Un progetto, quello dell’am- pliamento del Palazzo di Giustizia di Benevento, auspicato da anni, in risposta alla necessità di otti- mizzare significativamente la fun- zionalità del sistema giudiziario, visti i disagi, ormai insostenibili, causati dalla carenza di spazi.

L’esigenza e la volontà di un nuovo edificio si concretizza nei primi anni duemila quando, per l’approvazione del progetto defi- nitivo, si rese indispensabile inter- venire con una variante al Piano Regolatore Generale. Era il due- milaquattro.

Poco meno di un decennio, il tempo trascorso per ammirare l’intervento di ampliamento del pubblico edificio, concepito se- condo un autonomo linguaggio configurativo ma necessariamen- te connesso al preesistente Pa- lazzo. Il progetto architettonico è opera dell’architetto Pasquale Palmieri, tecnico del Comune di Benevento, che con grande di- sponibilità e chiarezza, ha illu- strato il progetto ed ha guidato gli studenti della Facoltà di Archi- tettura alla scoperta di un cantie- re prossimo al completamento. La presentazione del progetto ad opera del suo ideatore, nonché incaricato della direzione dei la- vori, ha rappresentato un’espe- rienza particolarmente costruttiva e formativa, grazie alla quale è stato possibile comprendere la

Ampliamento del Palazzo di Giustizia di Benevento Daniela Palomba

complessità delle differenti fasi che sussistono tra l’ideazione, la redazione del progetto e la sua realizzazione. Quando questi due incarichi vengono assegnati alla medesima figura, il rischio che si generino incoerenze tra la soluzio- ne progettuale proposta e l’opera che si va a compiere, si riducono notevolmente, grazie al controllo ed alla profonda conoscenza del- lo stesso.

I vincoli rappresentano per un progettista non un limite bensì motivo di sfida, di ispirazione e di confronto. Il progetto di amplia- mento del Tribunale sannita si caratterizza per la presenza di di- verse suggestioni. In primis la ne- cessità di realizzare un nuovo edi- ficio da concepire in relazione e in contiguità con quello preesistente che si distingue per la singolare configurazione a stella a tre pun- te. Ulteriori condizioni sono state dettate dall’individuazione dell’a- rea interessata dalla nuova co- struzione. La scelta è ricaduta sul limitato spazio compreso tra uno dei tre bracci dell’edificio stellato, della “ypsilon”, ed il confine del- la proprietà, prossimo all’edificio che ospitava la Banca d’Italia. Posizione critica sia per l’esiguità dello spazio disponibile che per le problematiche sorte in materia di sicurezza vista anche la presenza e vicinanza del caveau della con- tigua banca, poi dismessa.

Queste condizioni hanno com- portato la necessità di realizzare una palificata continua della pro- fondità di circa dieci metri costitu- ita da pali in calcestruzzo armato del diametro di circa un metro, in grado di supportare la spinta del terreno e facilitare i lavori di sca- vo per la nuova fondazione, non- ché di risolvere problemi tecnici e pratici quale, fra gli altri, quello della movimentazione, del posi- zionamento e dimensionamento della gru, al fine di garantire le operazioni di costruzione in totale sicurezza.

Dalla forma compatta e dalla struttura simmetrica, l’edificio, re- alizzato in aderenza ad uno dei tre bracci del preesistente Tribu- nale, si articola su sei piani, uno dei quali, totalmente interrato, è destinato ad accogliere gli archivi mentre quello seminterrato risulta adibito a garage. I quattro piani fuori terra, riservati ad uffici, sa- ranno sede della Procura. Per il rispetto dello skyline esistente, il progettista ha preferito contenere lo sviluppo verticale ad un’altez- za minore dell’edificio esistente. Solo una, delle due previste pas- serelle aeree in acciaio, sarà rea- lizzata a garantire la connessione e comunicazione con il Palazzo di Giustizia.

Interessante è stato compren- dere ed osservare i sistemi di an- coraggio e di fissaggio proposti Collaboratori alla Direzione Lavori:

Architettura: Arch. Angelo Verderosa Strutture: Arch. Raffaele Gallo Energetica: Ing. Claudio Assante Contabilità: Arch. Alberto Moc- cia. Arch. Antonio Ressa

Ispezione di cantiere: Geom. Roc- co Clemente

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per i differenti paramenti adotta- ti. Alle ampie vetrate continue si contrappone l’utilizzo, per il fron- te longitudinale libero, delle lastre in travertino, materiale presente e già utilizzato nell’adiacente edi- ficio. I volumi destinati ad acco- gliere i collegamenti verticali, – i due ascensori e i due corpi sca- la – disposti simmetricamente e marginalmente la composizione, si presentano rispettivamente ri- vestiti in lastre di rame e in accia- io corten preossidato assemblati a secco grazie ad appositi giunti ed ancoraggi. La verticalità, dise- gnata dai caratterizzanti materiali e dalla significativa scelta proget- tuale, è interrotta dalle bucature/ fenditure - solo apparentemente frutto di una distribuzione casuale – che assicurano l’illuminazione dei corpi scala.

Grande attenzione è stata ri- servata, sia in fase progettuale che in occasione del sopralluo- go al cantiere del Tribunale, alle problematiche e alla presen- tazione delle scelte progettuali attinenti le complesse soluzioni impiantistiche. Nell’occasione è stato illustrato il funzionamento dell’impianto di climatizzazione, la collocazione sul solaio di co- pertura dei sistemi di controllo degli stessi, nonché valutazioni e considerazioni sulla sistemazio- ne, disposizione e dei relativi in- gombri impiantistici. Un edificio a destinazione pubblica, al quale si

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Fig. 1 Benevento, ampliamento del palazzo di Giustizia (progetto arch. P. Palmieri) Fig. 2 Benevento, Palazzo di Giustizia. La passerella in acciaio che garantisce il colle- gamento tra i due edifici

chiedono delle specifiche presta- zioni, nonché il contenimento ed il controllo dei costi di gestione. La stessa scelta di limitare al minimo le parti intonacate e di proporre rivestimenti per i fronti esterni, è una scelta progettuale suggerita anche da esigenze di funzionalità e di più efficace manutenzione di un pubblico edificio.

La responsabilità del compi- mento, dell’esito finale di un’o- pera realizzata è frutto di una ricca rete di relazioni e di con- tinui scambi tra le competenze coinvolte, una rete, una tessitura che si realizza con un processo complesso che coinvolge più at- tori e protagonisti. Questa inter- disciplinarità diviene l’ingrediente fondamentale per il controllo, la gestione e la realizzazione di un riuscito progetto di architettura.

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