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121tra i punti di stazione; si eseguono

Nel documento Ri-attivare per trasformare spazi in luoghi (pagine 122-124)

poi le misure laser scanner e GPS con il veicolo fermo. In assenza di segnale GPS si può procedere con la costruzione di un sistema di coordinate locale utilizzando una stazione totale per battere le mire posizionate al posto dei sensori GNSS. Tale modalità di acquisizione permette maggio- re precisione, maggiore portata nella misura laser scanner, minor tempo nella fase di rilievo, uno

scan matching relativamente ve-

loce e una restituzione delle mi- sure e una elevata precisione nel posizionamento dei punti rilevati dalla scansione. Questo sistema risulta essere meno veloce rispet- to al sistema LIDAR ma molto più affidabile in termini di misura e, aspetto non trascurabile, low cost.

Rilievo e/è conoscenza per la promozione del patrimonio culturale

Antonella di Luggo

Negli attuali programmi di tu- tela, conservazione e valorizza- zione del patrimonio culturale, la disciplina del Rilievo assume un ruolo fondamentale non solo per ciò che concerne la conoscenza del singolo bene, ma anche per comprenderne le relazioni in rife- rimento ad un quadro territoriale più ampio. Ciò è particolarmen- te importante laddove il rilievo si rivolga allo studio di resti arche- ologici, quando l’indagine alle diverse scale risulta di particolare importanza in quanto, dal singo- lo dettaglio, lo studio si estende necessariamente al rilievo del complesso architettonico di cui fa parte e alla sua relativa ubicazio- ne, rendendo così possibili ipotesi ricostruttive attraverso la rilettura e la ricomposizione di indizi utili allo scopo e rilevati sul territorio circostante.

Il necessario approccio multi- scalare del rilievo archeologico restituisce pertanto nella rappre- sentazione un corpus di infor-

mazioni ricco e diversificato che molto spesso richiede per la sua comprensione il confronto e la lettura comparata dei dati e può oggi trovare nei nuovi sistemi di documentazione digitale pie- na esplicitazione, in particolare nell’ambito di mappe interatti- ve appositamente predisposte e capaci di fornire informazioni a diverso livello, aprendo la strada

a nuove letture e nuove interpre- tazioni della storia e consentendo parallelamente una fruizione più diretta del bene culturale.

Oggetto di studio del gruppo di ricerca dell’Università di Napo- li Federico II impegnato nel cam- po del rilievo è l’area dei Campi Flegrei, una zona di grandissimo interesse per le strette relazioni che il paesaggio ed il territorio intessono con il patrimonio ar- cheologico. Tutta la zona che si estende da Pozzuoli fino a Monte di Procida è un museo all’aperto, ove i resti archeologici dell’inten- sa urbanizzazione antica convivo- no accanto all’edilizia contempo- ranea. L’obiettivo delle attività in corso, e di cui il Workshop fa par- te, è quello di dar luogo ad un’a- zione di promozione culturale per la valorizzazione di tale immenso patrimonio attraverso un preli- minare progetto di conoscenza, sulla cui base prefigurare sistemi di realtà aumentata, nell’ottica di predisporre successivamente un progetto di comunicazione visiva supportato dalla creazione di un

brand disegnato a partire dalle

specificità del territorio.

Si vuole, attraverso il rilievo, documentare lo stato attuale e, attraverso la successiva rappre- sentazione, evidenziare le poten- zialità e le interconnessioni tra i luoghi. In particolare, avvalen- dosi dei nuovi sistemi di comuni-

cazione, si vuole predisporre una struttura informativa che possa implicitamente dare avvio ad una valorizzazione del sistema com- plessivo dei Campi Flegrei carat- terizzato da un’estrema densità e distribuzione capillare nel territo- rio dei resti archeologici – piccoli per dimensioni, ma di grande va- lore storico e documentale – che sembrano oggi destinati ad un progressivo abbandono e ap- paiono sopraffatti dal costruito recente. Ciò può rendersi possi- bile attraverso un progetto di co- noscenza complessivo e puntua- le allo stesso tempo, che diventi esplicito in una mappa interattiva che consenta di navigare sul terri- torio come nella realtà, fungendo il sistema stesso come mediatore culturale e supporto alla narra- zione, laddove i resti archeolo- gici non risultino esplicitamente evocativi della loro storia. Inoltre la possibilità di utilizzare supporti tecnologici sul posto consente di arricchire l’esperienza diretta at- traverso una serie di informazioni immediatamente disponibili, inte- grando il sopralluogo tout court

con altre informazioni attraverso la fruizione dei dati grazie a ta- blets e smartphones che consento-

no di riempire quel gap culturale che deriva dalla non conoscenza dei luoghi e della storia e che il manufatto nei suoi pochi resti non può raccontare. Si tratta dunque

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di configurare un progetto di co- noscenza che si basi su dati docu- mentari e ricostruzioni apprezza- bili attraverso la realtà aumentata e che devono necessariamente avvalersi del fondamentale con- tributo di altri saperi attraverso un approccio multidisciplinare alla conoscenza del costruito e che, accanto ai rilevatori, vedano la presenza di archeologi, storici dell’arte, geologi e di tutte quelle figure che possono fornire un’in- terpretazione coerente con la re- altà dei luoghi.

Pertanto accanto alla speri- mentazione relativa all’utilizzo di specifiche strumentazioni per il rilievo di beni sommersi ed emer- si, all’interno del Workshop ci si è avvalsi di contributi teorici di grande spessore tenuti da Rug- gero Morichi, professore univer- sitario da sempre interessato ai temi di rilievo archeologico, da Paolo Caputo e da Pier Francesco Talamo, funzionari della Soprin- tendenza Archeologica di Napo- li, che hanno affrontato il tema dei resti archeologici sommersi ed emersi nei Campi Flegrei con particolare riferimento alle pro- blematiche della conoscenza e della tutela.

Fig. 1 Baia. Ricognizione e censimento dei resti archeologici. Tesi di laurea Raffaele Di Ruocco

Fig. 2 Terme di Baia. Compresenza di antica e nuova urbanizzazione

Fig. 3 Ordine degli architetti di Napoli, sala conferenze. Giornate di studio per il Wor- kshop 16-18 aprile 2012

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Competenze sinergiche tra didattica e professione

Riccardo Florio

Il Workshop dal titolo “Tecno- logie innovative per il rilievo del patrimonio archeologico som- merso. Il Sonar Multibeam per l’esplorazione dei fondali” che si è tenuto a Napoli dal 16 al 18 aprile 2012 e che ha avuto una fase operativa concernente l’e- splorazione sistematica dell’area archeologica dei Campi Flegrei, in particolare dei resti archeolo- gici presenti nei fondali marini corrispondenti all’area dell’anti- co porto romano di Miseno, ha rappresentato una occasione im- portante e, per alcuni versi, unica di impegno congiunto, reso tale fin dalle fasi iniziali di ideazione del programma di lavoro, tra il mondo dell’università e quello della professione.

La sinergia che si è venuta a determinare tra la Facoltà di Ar- chitettura, con il coinvolgimento del Centro Interdipartimentale Urban/Eco, e l’Ordine degli Ar- chitetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Pro- vincia ha consentito di rendere possibile un’esperienza di ricer- ca applicata quale immediata verifica di una serie di studi sul rilevamento archeologico, archi- tettonico e ambientale condotti mediante l’ausilio di strumenta- zioni tecnologicamente avanza- te, quali l’utilizzo delle procedure

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