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139Il modello tridimensionale è

Nel documento Ri-attivare per trasformare spazi in luoghi (pagine 140-142)

la forma di rappresentazione fondamentale per la sperimen- tazione formale e la verifica strutturale dell’architettura che da sempre ha affiancato le pro- iezioni assonometriche, prospet- tiche e ortogonali. Rispetto al modello materiale tradizionale il modello tridimensionale digitale non è solo una semplice rappre- sentazione dell’oggetto ma può diventare l’interfaccia di un siste- ma informativo con diversi livelli di complessità.

La possibilità di collegare in- formazioni ad un modello 3D rappresenta una delle principali innovazioni legate alla rappre- sentazione digitale; il modello può, infatti, essere considerato un prototipo virtuale di un og- getto che esiste, non esiste anco- ra o non esiste più, attraverso il modello è possibile acquisire co- noscenze più o meno comples- se, gestire processi utilizzando sistemi BIM (Building Informa- tion Modeling) o produrre com- ponenti, utilizzando stampanti a controllo numerico e la tecnolo- gia della prototipazione rapida.

Il modello è, anche e soprat- tutto, un ‘artefatto comunicativo’ in grado di stimolare le capacità cognitive e agevolare la com- prensione delle relazioni spaziali.

Artefatti comunicativi.

L’uso del formato 3D PDF nei progetti di comunicazione Mara Capone

Fino a qualche tempo fa la possibilità di interagire con i modelli digitali tridimensionali era subordinata all’istallazione del software con cui il modello era stato realizzato, o comunque alla possibilità di definire per- corsi all’interno di spazi virtuali secondo la logica del videogioco.

L’evoluzione tecnologica digi- tale consente anche modalità di interazione più semplici che si ri- velano comunque efficaci e pos- sono contribuire ad arricchire la panoramica delle forme di rap- presentazione dell’architettura.

Tra questi sistemi uno dei più diffusi, e che apre il campo a sperimentazioni di vario gene- re, è rappresentato dall’utilizzo del file 3D PDF, visionabile da chiunque possegga un compu- ter con installato Acrobat Reader versione 8 e seguenti.

La disponibilità gratuita del software di visualizzazione, non- chè la sua innegabile valenza tecnica, ha contribuito a rende- re il formato PDF uno standard internazionale, noto come ISO 32000-1, per lo scambio di do- cumenti a qualsiasi livello.

E’ possibile generare un file 3D PDF da un modello 3D ed in- teragire con esso, indipendente- mente dal programma di model- lazione utilizzato per costruirlo. Il

3D PDF consente, infatti, di inse- rire un modello 3D all’interno di un file di testo in formato PDF, una ’immagine tridimensionale’, leggibile su ogni computer e con la quale è possibile interagire.

Il modello 3D memorizzato nel PDF può essere ruotato, in- grandito, visualizzato in asso- nometria o prospettiva e rende- rizzato graficamente in diversi modi direttamente dall’utente, agendo semplicemente su alcuni controlli disponibili su un toolbar

che appare attivando la funzio- nalità 3D nel Reader.

Lo scopo principale non è ot- tenere nel PDF un’immagine 3D fotorealistica, ma piuttosto di consentire all’utente di esplorare l’oggetto e, dunque, acquisirne una maggiore consapevolezza.

Questo tipo di rappresenta- zione si rivela particolarmen- te utile in ambito professionale in quanto consente di offrire al potenziale cliente una visione completa dell’oggetto, della sua forma, dei suoi componenti, dei dettagli, agevolandone così la comprensione.

Si possono stabilire diversi li- velli di interazione, dal più sem- plice, che consiste nel mettere in relazione, tramite link, il testo

con le diverse viste dell’oggetto, fino a trasformare l’immagine in Reality in “Archaeology”, Bar International

Series 843, Oxford 2000.

D. Borra D., La modellazione virtuale per l’architettura antica. Un metodo verso l’i- somorfismo percettivo, in “Archeologia e Calcolatori”, 11, 2000, pp. 259-27. E. Demetrescu, Modellazione 3D, visualiz- zazione scientifica e realtà virtuale, in “Ar- cheologia Virtuale. La metodologia prima del software”, Atti del II seminario (Roma 5-6 aprile 2011), Roma 2012, pp. 147- 153.

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R. Scateni, P. Cignoni, C. Montani, R. Sco- pigno, Fondamenti di grafica tridimensio- nale interattiva, Milano 2005.

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una sorta di sistema informativo su base tridimensionale estre- mamente semplice e soprattutto alla portata di tutti.

Il modello 3D può quindi di- ventare, un’interfaccia user friendly per accedere ad infor-

mazioni di vario tipo ad essa collegate. Oltre a questo per- corso predisposto e guidato, l’utente può scegliere tra diver- se modalità di visualizzazione, può navigare liberamente nello spazio tridimensionale tramite la funzione orbit e può produrre

semplici animazioni che consen- tono di entrare all’interno o gira- re intorno all’oggetto.

Naturalmente le potenzialità comunicative del sistema sono tutte da esplorare e dipendono soprattutto dal modo con il qua- le il modello viene costruito pri- ma di essere trasformato in 3D PDF. Infatti nella trasformazione si conservano alcune caratteristi- che del modello, come ad esem- pio la distribuzione delle varie parti su layers distinti, che pos-

sono essere attivati e disattivati nell’immagine 3D.

Ogni tipologia di acquisizione determinerà, quindi, le carat- teristiche finali del documento, in particolare influenzando al- cuni parametri critici: velocità di download dal web in rela-

Figg.1-2-3 Il 3D PDF è un formato che consente l’inserimento di un modello 3D gene- rato con un qualsiasi software di modellazione all’interno di un file PDF. Tramite il 3D PDF l’utente può interagire con il 3D indipendentemente dal software di modellazione utilizzato per costruirlo producendo anche semplici ma efficaci animazioni

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Fig.4 Zaha Hadid MAXXI, modello 3d. Il 3D PDF può diventare l’interfaccia di un siste- ma informativo su base tridimensionale

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