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41La piazza civica di Montella

Donatella Mazzoleni

che contribuisse alla guarigione delle già gravi ferite inferte alla città ed all’ambiente.

Ho cercato di disegnare dun- que non solo un edificio (come era richiesto dal bando di concorso), ma, dando all’edificio una forma anulare, un edificio-piazza.

Ho cercato di far sì che questa piazza per la sua forma comples- siva ‘somigliasse’ al paesaggio circostante, ovvero che gli edifici che la definiscono somigliasse- ro a ‘montagne’ e ‘castelli’ (così come si vede intorno alla valle che contiene la città). Che in que- sta piazza anche il tempo fosse scandito e misurato così come nel paesaggio intorno: con la varia- zione dei colori dal cielo rispetto al cammino del sole, ed anche con la variazione dei colori dei boschi di castagno per l’alternarsi delle stagioni.

Ho ordinato e dimensionato l’edificio-piazza con le misure stesse del luogo: in cielo, le mi- sure del cammino del sole (orien- tamento, latitudine e longitudine, proiezioni delle ombre ai solstizi ed equinozi); sulla terra, le misu- re del tessuto urbano circostante (proporzioni degli edifici e delle strade, proporzioni dei vuoti e dei pieni); nell’edificio, le misure dei corpi degli utenti di questi spazi (misure antropomorfe – mani, braccia, passi – e non metrico- decimali).

Infine, ho colorato gli edifici e la piazza seguendo una ‘bussola cromatica’ composta con i colori del cielo e della terra del luogo.

I materiali del progetto: le pie- tre, le terre, i metalli, le acque, l’aria, gli odori, i suoni.

La struttura dell’edificio è in muratura di tufo, i solai ed i tetti sono in legno, le cornici in pietra locale (breccia irpina). L’uso del cemento armato è limitato alle fondazioni ed ai cordoli di irrigi- dimento. L’edificio è così permea- bile al campo magnetico terrestre ed è totalmente traspirante. Tutti i materiali usati per le strutture e le rifiniture sono rigorosamente bioecocompatibili, sull’intero ci- clo vita-morte-vita: produzione- lavorazione trasporto-messa in opera-uso-manutenzione-futura demolizione-futuro riciclo.

Il dimensionamento delle aper- ture varia in funzione dell’orien- tamento al sole e all’esposizione ai venti. L’edificio si riscalda d’in- verno e si raffresca d’estate spon- taneamente grazie al dimensio- namento dei muri, degli infissi ed al sistema di ventilazione natura- le interna orizzontale e verticale. Tutto il complesso della piazza e degli edifici funziona da bacino di raccolta dell’acqua piovana, che viene riutilizzata per la riserva an- tincendio e gli usi non potabili.

Il risultato che spero di raggiun- gere al compimento è quello di

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Fig. 1 Montella. Il cantiere e la città

Fig. 2 Montella, il primo lotto realizzato nel 1999-2004. L’edificio Uffici Comunali Fig. 3 Montella. La costruzione della Sala Consiliare

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una piazza-macchina solare, che funzioni da orologio-calendario della città, e teatro all’aperto; un complesso bioclimatico che si alimenti della luce, della pioggia e del vento; un osservatorio sul paesaggio, che rafforzi l’identità ambientale.

In architettura, tuttavia, al rag- giungimento di un buon risultato completo e finale non basta l’in- tenzione progettuale, se non av- viene alla fine con il contributo di tutti la cosa più importante: una donazione collettiva di senso, il riconoscimento collettivo di un nuovo significato dell’abitare in un certo luogo e la percezione di una nuova forma di bellezza.

Progettando e curando la co- struzione di un’opera, l’architetto fa del suo meglio per avviare il processo di nascita di una ‘cosa’ cui, comunque, saranno altri a dare nome.

Crediti:

1989 - 1° premio al Concorso Nazionale per un’idea-progetto per “Nuove sedi della Comunità Montana Terminio Cervialto e del Comune di Montella e Piazza Ci- vica, in Montella (AV)”

Progettista: Donatella Mazzoleni

Fig. 4 Montella, il cantiere in una fase di avanzamento dei lavori

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Un progetto, quello dell’am- pliamento del Palazzo di Giustizia di Benevento, auspicato da anni, in risposta alla necessità di otti- mizzare significativamente la fun- zionalità del sistema giudiziario, visti i disagi, ormai insostenibili, causati dalla carenza di spazi.

L’esigenza e la volontà di un nuovo edificio si concretizza nei primi anni duemila quando, per l’approvazione del progetto defi- nitivo, si rese indispensabile inter- venire con una variante al Piano Regolatore Generale. Era il due- milaquattro.

Poco meno di un decennio, il tempo trascorso per ammirare l’intervento di ampliamento del pubblico edificio, concepito se- condo un autonomo linguaggio configurativo ma necessariamen- te connesso al preesistente Pa- lazzo. Il progetto architettonico è opera dell’architetto Pasquale Palmieri, tecnico del Comune di Benevento, che con grande di- sponibilità e chiarezza, ha illu- strato il progetto ed ha guidato gli studenti della Facoltà di Archi- tettura alla scoperta di un cantie- re prossimo al completamento. La presentazione del progetto ad opera del suo ideatore, nonché incaricato della direzione dei la- vori, ha rappresentato un’espe- rienza particolarmente costruttiva e formativa, grazie alla quale è stato possibile comprendere la

Ampliamento del Palazzo di Giustizia di Benevento Daniela Palomba

1999-2004 – Costruzione del 1° stralcio (Uffici Comunali)

2009-oggi – Costruzione del 2° stralcio (Servizi Sociali, Sala Consiliare, Giardi- no Cosmologico. Teatro all’aperto) Direttore dei lavori: Donatella Mazzoleni

Collaboratori alla Direzione Lavori: Architettura: Arch. Angelo Verderosa Strutture: Arch. Raffaele Gallo Energetica: Ing. Claudio Assante Contabilità: Arch. Alberto Moc- cia. Arch. Antonio Ressa

Ispezione di cantiere: Geom. Roc- co Clemente

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