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S7 l’inserimento lavorativo dei pazienti con disturbi mentali gravi: strategie di intervento ed esperienze in Italia

CooRdinatoRe G. de Girolamo

Il Progetto eQOlISe: risultati ed implicazioni

A. Fioritti, R. Sabatelli

Servizio Salute Mentale, Dipendenze Patologiche, Salute nelle Carceri

background: la ricerca empirica sulle pratiche di riabi-

litazione finalizzate all’inserimento lavorativo non ha prodotto risultati rilevanti in Europa. Anche i protocolli americani di supported employment (ed in particolare la metodica dell’Individual Placement and Support che ha numerosi studi di efficacia negli USA) non sono mai stati

replicati in Europa. Lo studio EQOLISE è il primo trial randomizzato multicentrico finalizzato a testare l’effica- cia e la sostenibilità dell’IPS in mercati del lavoro diversi da quello americano.

Metodi: 312 pazienti con disturbi mentali gravi e persi-

stenti provenienti da sei centri europei (Londra, Rimini, Groeningen, Ulm, Zurigo e Sofia) sono stati assegnati mediante randomizzazione al trattamento IPS (n = 156) o al trattamento tradizionale di inserimento lavorativo (n = 156). I pazienti sono stati seguiti per 18 mesi. La variabile di esito primaria era la differenza nella quota di persone entrate nel libero mercato del lavoro nei due

gruppi. Le differenze nella efficacia dell’IPS nei diversi centri sono state esplorate con una metanalisi prospetti- ca per stabilire l’effetto dei sistemi locali di welfare e dei mercati del lavoro.

risultati: l’IPS è risultato nettamente più efficace dei

sistemi tradizionali di inserimento lavorativo sotto vari parametri. 85 pazienti (55%) hanno lavorato per almeno un giorno, contro 43 (28%) del gruppo di controllo. I pa- zienti assegnati al trattamento tradizionale presentavano tassi più elevati di drop-out dallo studio e di ricovero in ospedale rispetto al campione IPS. Tra le variabili che influenzano il successo dell’IPS la più rilevante è data dai tassi di disoccupazione locale.

commento: lo studio dimostra che l’efficacia delle me-

todiche che puntano ad un diretto e tempestivo inseri- mento nel libero mercato non è legata alle caratteristi- che del mercato del lavoro ed al welfare degli USA, ma risiede prevalentemente su fattori inerenti la motivazio- ne della persona. In tal senso meriterebbero maggiore diffusione e ricerca anche in Europa.

Percorsi di inserimento lavorativo per persone affette da disturbi mentali

W. Di Munzio1, F. Basile2, C. Battipaglia3, R. Sales4,

G. Salomone5

1 Direttore DSM, Direttore scientifico Fondazione CeRPS; 2 Tecnico della riabilitazione psichiatrica; 3 Educatore

professionale; 4 Psicologo; 5 Dirigente medico, Direttore

Fondazione CeRPS, DSM ASL Salerno 1 e Fondazione CeRPS, Nocera Inferiore, Regione Campania

Nei servizi di salute mentale non esiste un modello uni- voco per l’inserimento lavorativo dei pazienti; l’orienta- mento generale è quello di utilizzare strutture lavorative “normali” o “protette”. In particolare, nel meridione vi è una difficoltà maggiore sia a causa di una prassi orientata all’assistenza sia a causa di una situazione economica ed occupazionale già debole. Il modello a cui il nostro DSM si ispira è quello della estrema flessibilità del lavoro, non finalizzata allo sfruttamento della forza lavoro, ma ad un adeguamento della produzione a singole Unità Produt- tive, intese come piccole comunità che organizzano il lavoro sulle specifiche capacità dei componenti, tenendo conto delle diverse abilità e dei percorsi procedurali in- dividuali, senza rigidità o tempi obbligati. Avendo cura naturalmente di restare sul mercato e di conservare livelli accettabili di competitività sia sui costi di produzione che sulla qualità dei prodotti. Un paradigma nuovo questo che fa riferimento al così detto “Management Umani- stico”. Dal 2001 abbiamo utilizzato fondi regionali CI-

PE per avviare un percorso di inserimenti lavorativi per persone affette da gravi disturbi mentali, realizzando un “Incubatore per attività produttive e opportunità occupa- zionali” destinato a tali soggetti, utilizzando anche risorse strutturali del dismesso Ospedale Psichiatrico.

Nel 2005 si costituisce una cooperativa sociale di soli utenti; è stato stipulato un protocollo d’intesa tra l’ASL SA1, il Terzo Settore e il Piano di Zona S1, con il con- ferimento di borse lavoro ai soci lavoratori della coo- perativa.

Il progetto si è realizzato in tre fasi:

formazione professionale protetta: realizzata con il supporto di Artigiani e Maestri d’Arte;

costituzione d’impresa (formazione all’impresa so- ciale);

inserimento nel tradizionale circuito produttivo: con il coinvolgimento del Piano di Zona, dell’ASL e del Terzo Settore per garantire all’unità di produzione l’impianto dell’Impresa Sociale, l’accesso ai finan- ziamenti pubblici e ad incarichi professionali da parte di Enti pubblici, privati, ecc.

l’inserimento lavorativo: una sintesi delle ricerche recenti

A. Angelozzi

Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale, Padova La rassegna della letteratura di questi ultimi anni mostra una particolare attenzione per le metodologie e gli esi- ti degli inserimenti lavorativi nei pazienti con problemi psichiatrici. In particolare emerge una crescente atten- zione nei confronti del supported employment, motivata soprattutto dalla sua metodologia chiara e riproducibile, dalle sue validazioni nell’ambito dell’EBM e dagli esiti significativamente vantaggiosi rispetto ad altre metodo- logie.

È necessaria peraltro una riflessione critica sui dati della letteratura non sempre concordi relativamente alla ef- fettiva entità degli esiti lavorativi, clinici ed economici e alla generalizzabilità del modello, specie nel rapporto con altri modelli di intervento più tradizionali.

Ma emerge soprattutto l’esigenza di una riflessione sulle critiche da parte del supported employment alle meto- dologie tradizionali, sul concetto di esito in riabilitazio- ne lavorativa, sul rapporto con la EBM e la necessità di utilizzare interventi convalidati e rigorosi, sull’accento posto verso il natural support, e soprattutto sullo sposta- mento del focus dalla patologia alle risorse del pazien- te, sottolineato come protagonista imprescindibile delle scelte che lo riguardano.

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MercOledì 11 FebbraIO 2009 – Ore 11.10-13.10

Sala PintuRiCChio

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