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S18 Metacognizione e disturbi mentali: dai modelli teorici alla pratica clinica

CooRdinatoRe A. Rossi

le riflessioni di un elefante

P. Stratta

Dipartimento di Salute Mentale, ASL 4 L’Aquila; Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università del- l’Aquila

Le abilità metacognitive e di elaborazione di Teoria del- la Mente rappresentano fondamentali capacità umane di comprendere e riflettere sul proprio e l’altrui stato mentale, sulle proprie ed altrui percezioni, riuscendo così a prevedere il proprio e l’altrui comportamento. Sono queste abilità considerate tra le più elevate, pe- culiari e caratterizzanti il genere umano ma la presenza di alcune di queste in varie specie animali pone dubbi di specificità.

È verosimile che tali costrutti teorici non rappresentino entità monolitiche o gerarchicamente organizzate, ma costrutti differenti e semi-dipendenti: la capacità di au- toreflessività potrebbe essere una condizione caratteri- stica per la maggior parte, se non per tutti i primati e di alcuni grandi vertebrati, mentre la capacità di mentaliz- zazione etero diretta, potrebbe essere fondamentale per la comprensione del mondo sociale, più specifica per il comportamento umano, più adattivo ed evoluto.

Dati di letteratura evidenziano come attività quali pen- sare sul proprio pensiero o sul pensare degli altri, cioè la “lettura della mente”, la “cognitività sociale” e la “men- talizzazione”, non siano identiche. Verranno discusse le ricadute della comprensione di queste componenti sul- l’interpretazione dei deficit in patologie quali autismo e schizofrenia.

bibliografia

Stratta P, Bustini M, Daneluzzo E, Rossi A. La valutazione del-

la capacità metacognitiva nel disturbo schizofrenico: tra la funzione cognitiva e il mondo reale. Giorn Ital Psicopat

2008;14:75-9.

Funzioni metacognitive e rimedio cognitivo nella schizofrenia

I. Riccardi

Università dell’Aquila

La capacità metacognitiva definisce l’abilità di auto mo- nitoraggio e controllo, la capacità di conoscere riguardo le proprie abilità cognitive, gli stati di conoscenza e le

performance effettive delle abilità cognitive, fattori fon- damentali determinanti di un funzionamento adeguato nel mondo reale: una “conoscenza della conoscenza”. Questa modalità di approccio include concetti e para- digmi della psicologia sperimentale utilizzati per l’in- dagine della metacognizione attraverso procedure di valutazione cognitiva.

I risultati degli studi disponibili supportano l’utilità di questo approccio sia per la valutazione che per il rime- dio di funzioni cognitive nel disturbo schizofrenico. Le capacità metacognitive, più di quelle cognitive, sono predittive del funzionamento nella vita reale.

Ciò suggerisce l’opportunità di trattamenti che tengano conto della funzione metacognitiva per poter raggiun- gere un miglioramento del disturbo ed un buon adatta- mento all’ambiente.

bibliografia

Koren D, Seidman KJ, Goldsmith M, Harvey PD. Real-world

cognitive — and metacognitive — dysfunction in schizo- phrenia: a new approach for measuring (and remediating) more ‘‘right stuff’’. Schizophrenia Bull 2006;32:310-26.

Stratta P, Bustini M, Daneluzzo E, Rossi A. La valutazione del-

la capacità metacognitiva nel disturbo schizofrenico: tra la funzione cognitiva e il mondo reale. Giorn Ital Psicopat

2008;14:75-9.

Valutazione della metacognizione nei disturbi di personalità

A. Carcione, G. Dimaggio, S. D’Angerio, G. Nicolò, M. Procacci, A. Semerari

Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva; Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC), Roma

I pazienti con disturbi di personalità (DP) sono conside- rati dai clinici pazienti “difficili” in particolare a causa delle problematiche relazionali che rendono compli- cato stabilire relazioni di cura che siano salde, stabili ed efficaci. Tali difficoltà sono dovute sia alle intense reazioni emotivi suscitate ai terapeuti da questi pazien- ti nel corso della psicoterapia, sia perché questi ultimi presentano difficoltà in quelle competenze e abilità che dovrebbero essere presenti affinché una terapia sia effi- cace: identificare i propri problemi psicologici e riflette- re su di essi in maniera tale da gestire le problematiche intrapsichiche ed interpersonali fonte di sofferenza. Le disfunzioni in tali abilità, definite da vari autori fun- zioni metacognitive, facilitano l’instaurarsi in seduta di cicli interpersonali disfunzionali che comportano nel paziente la tendenza ad interrompere la terapia e nel terapeuta ad attuare manovre antiterapeutiche che ac- crescono il rischio di rottura dell’alleanza e quindi di drop out.

Per tale ragione assume particolare valore euristico la ricerca centrata sulla valutazione della metacognizione nei DP e sono necessari strumenti in grado di consentir-

ne un adeguato assessment e coglierne le variazioni nel corso del trattamento. In particolare è necessario misu- rare la metacognizione non come una funzione unica, ma come costituita da abilità diverse, relativamente tra loro indipendenti, che possono essere selettivamente danneggiate a seconda del disturbo di personalità spe- cifico, come emerge dalla letteratura recente nel campo della clinica e delle neuroscienze.

Dopo un inquadramento generale sulle ricerche in tale area verranno presentati i dati emersi dalla valu- tazione attraverso due strumenti elaborati e validati dal Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva di Roma, la Scala di Valutazione della Metacognizione (SVaM) e l’Intervista per la Valutazione della Metacognizio- ne (IVaM) (quest’ultima in collaborazione con il Ser- vizio di Psichiatria Generale e di Psicologia Clinica dell’Ospedale S. Raffaele di Milano), rispettivamente applicati su trascritti di seduta e su intervista semi- strutturata.

cognizione metacognizione ed outcome nella schizofrenia

G. Nicolò

Terzo Centro Psicoterapia Cognitiva Roma; Scuola Psicoterapia Cognitiva SPC Roma; ASL Roma G

Nell’ambito di un progetto elaborato in collaborazione tra il Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva di Roma ed il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Indiana- polis per la valutazione delle correlazioni tra metaco- gnizione, sintomi, insight e qualità della vita.

Il funzionamento metacognitivo ed in particolare il miglioramento delle funzioni metacognitive sembra associato ad un miglior esito nel trattamento delle pa- tologie gravi. Il core symptom della schizofrenia è il deficit cognitivo che, seppur sempre rilevabile, non è ancora elencato tra i segni necessari per porre diagnosi di schizofrenia. Il lavoro presentato intende verificare sperimentalmente se esista o no una correlazione tra la neurocognizione e meta cognizione; se esista o no una correlazione tra sintomatologia misurata con la PANSS e meta cognizione; se uno scarso profilo metacognitivo ostacoli la consapevolezza di malattia; se esista o no una correlazione tra Teoria della mente e metacognizio- ne; ed infine verificare come metacognizione e profilo neuro cognitivo possano essere considerati predittori di esito formulando anche ipotesi di intervento psicotera- pico e riabilitativo personalizzati sul livello di funziona- mento del paziente.

bibliografia

Lysaker PH, Carcione A, Dimaggio G, Johannesen JK, Nicolò G, Procacci M, Semerari A. Metacognition admist narratives

of self and illness in schizophrenia: associations with neuro- cognition, symptoms, insight and quality of life. Acta Psichi-

gIOVedì 12 FebbraIO 2009 – Ore 11.10-13.10

Sala Raffaello

S19. Perché non ci sono farmaci veramente nuovi

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