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CooRdinatRiCe L. Magliano

Sviluppo di linee-guida sui trattamenti sanitari obbligatori in psichiatria: uno studio europeo

A. Fiorillo, C. De Rosa

Dipartimento di Psichiatria, Università di Napoli - SUN Lo studio EUNOMIA, condotto in 12 Paesi Europei e finanziato dall’Unione Europea, si è proposto di: a) documentare e confrontare le procedure e le legisla- zioni che regolano i trattamenti psichiatrici; 2) svilup- pare linee-guida comuni sui ricoveri e le procedure di emergenza.

La messa a punto delle linee-guida sui trattamenti sa- nitari obbligatori (TSO) ha previsto: a) lo sviluppo di raccomandazioni nazionali di buona pratica clinica du- rante i TSO, mediante il coinvolgimento di figure-chiave quali medici, infermieri, familiari, giudici e operatori di pubblica sicurezza; b) l’analisi delle raccomandazioni nazionali da parte di due ricercatori indipendenti me- diante modelli qualitativi; c) la sintesi delle raccoman- dazioni nazionali in un documento comune, attraverso l’utilizzo di categorie specifiche, quali gli aspetti clinici, etici e medico-legali dei TSO, le modalità di coinvolgi- mento di operatori e familiari, le procedure di intervento dei giudici e della pubblica sicurezza, la relazione con il paziente.

In tutti i centri partecipanti è stata sottolineata la neces- sità di uniformare le procedure relative ai TSO. Il do- cumento di consenso internazionale sulle procedure di attuazione dei TSO, elaborato sulla base del confronto tra le raccomandazioni nazionali, ha evidenziato la necessità di: a) fornire informazioni ai pazienti sui mo- tivi del ricovero e sulla sua durata; b) tutelare i diritti fondamentali dei pazienti durante i ricoveri obbligato- ri; c) coinvolgere i familiari nelle procedure relative ai TSO; d) favorire la comunicazione tra le equipe terri- toriali e quelle ospedaliere; e) stabilire compiti chiari e definiti per il personale paramedico; f) organizzare incontri, seminari e focus-group con il coinvolgimento degli utenti; g) sviluppare corsi di formazione per le diverse figure professionali coinvolte, che prendano in considerazione la gestione di eventuali comportamenti aggressivi, gli aspetti clinici e psicopatologici dei prin- cipali disturbi mentali, gli aspetti legali ed amministra- tivi della procedura, le abilità di comunicazione.

Queste linee-guida possono essere considerate un ten- tativo di superamento delle differenze sanitarie, legisla- tive, amministrative e giudiziarie dei Paesi partecipanti allo studio, con evidenti vantaggi clinici, etici e legali.

Interventi biopsicosociali nei dSM italiani: risultati dello studio Prog-cSM

G. Tibaldi, C. Munizza, L. Pinciaroli, R. Gonella

Centro Studi e Ricerche in Psichiatria, ASL TO 2, Torino Il Progetto Nazionale di ricerca sui Centri di Salute Men- tale in Italia, che ha fatto seguito alle precedenti indagi- ni sulle strutture residenziali e di ricovero, si è articolato in due fasi.

La prima ha affrontato, per l’intero campione dei CSM italiani (707, 660 dei quali hanno fornito una collabo- razione attiva) l’ipotesi relativa al livello di adesione concreta dei CSM italiani agli standard di appropria- tezza fissati dall’ultimo Progetto Obiettivo per la Salute Mentale. Nell’ambito di questa indagine sono emerse correlazioni significative tra il livello di continuità tera- peutica e di coordinamento con altri servizi (che sono i fondamenti operativi della opzione di trattamento inte- grato – bio-psico-sociale) ed alcuni aspetti organizzativi e di carico di lavoro.

Nella seconda fase, che si è appena conclusa, e che ha visto il coinvolgimento di un campione randomizzato di 53 CSM, il focus principale è stato rappresentato dal peso delle psicosi schizofreniche, in termini di inciden- za, prevalenza ed utilizzo. Il secondo focus, sempre nell’area delle psicosi schizofreniche, è stata la verifica dell’ipotesi del livello di appropriatezza del trattamento della schizofrenia rispetto ad uno standard condiviso a livello internazionale: il trattamento integrato dei distur- bi schizofrenici.

L’esigenza alla base di questa ipotesi è quella di indivi- duare lo scarto eventuale tra i presupposti fondanti del- la psichiatria di comunità italiana e la concreta pratica clinica delle strutture chiave dell’assistenza psichiatrica territoriale, per le persone con il disturbo che più di ogni altro mette in discussione, quotidianamente, sia i prin- cipi che le pratiche.

Translational approaches to studying impulsivity in obsessive-compulsive spectrum disorders

S.R. Chamberlain

Department of Psychiatry, University of Cambridge, Addenbrooke’s Hospital, Cambridge, UK

Symptoms referred to as impulsive or compulsive cut across axis-I disorders. Impulsivity refers to a tendency towards rapid unplanned or damaging actions that are deleterious to long term function 1. Compulsivity refers

to repetitive inappropriate “driven” behaviours often un- dertaken according to rigid rules. The concepts may be construed as occupying extreme poles – “risk-seeking” and “risk-avoidance” respectively. Alternatively, they may be seen as related since both imply underlying in- hibitory dyscontrol 2 3.

Trichotillomania and OCD represent putative obses- sive-compulsive spectrum disorders. OCD is an arche- typal disorder of compulsivity, whereas trichotillomania is currently classified as an impulse control disorder. Ongoing research, to be covered in this presentation, has sought to fractionate impulsivity and compulsivity in these disorders using objective computerised tests 4.

Translational approaches have been used to character- ise the neural and neurochemical substrates underlying these cognitive operations both in health and disease. For example, impaired motor inhibition has been identi- fied in both OCD and trichotillomania. Motor inhibition is dependent on the right inferior frontal gyrus, which is modulated by noradrenergic pharmacotherapies such as atomoxetine.

These data support the hypothesis that different impair- ments in behavioural inhibition underpin the mani- festation of impulsive and compulsive features of OC spectrum conditions. Comparing inhibitory function be- tween spectrum disorders may allow us to refine neuro- biological models and identify new treatment directions for these conditions.

references

1 Moeller FG, Barratt ES, Dougherty DM, Schmitz JM, Swann

AC. Psychiatric aspects of impulsivity. Am J Psychiatry 2001;158:1783-93.

2 Stein DJ, Hollander E. Obsessive-compulsive spectrum disor- ders. J Clin Psychiatry 1995;56:265-6.

3 Chamberlain SR, Blackwell AD, Fineberg NA, Robbins TW,

Sahakian BJ. The neuropsychology of obsessive compulsive

disorder: the importance of failures in cognitive and behav- ioural inhibition as candidate endophenotypic markers. Neu-

rosci Biobehav Rev 2005;29:399-419.

4 Chamberlain SR, Fineberg NA, Blackwell AD, Robbins TW,

Sahakian BJ. Motor inhibition and cognitive flexibility in ob-

sessive-compulsive disorder and trichotillomania. Am J Psy-

chiatry 2006;163:1282-4.

gioco d’azzardo patologico, disturbi di personalità e impulsività: dati clinici e di neuroimaging

S. Pallanti* **, S. Bernardi**

* Mount Sinai School of Medicine, New York; ** Università

di Firenze

Il gioco d’azzardo patologico (PG), disturbo apparte- nente al polo impulsivo dello spettro Ossessivo-Impul- sivo, comporta una disfunzione dei processi decisio- nali caratterizzata da forti componenti impulsive e da comportamenti ad elevato rischio e sensation seeking. Queste caratteristiche cliniche sono condivise dal PG con diversi disturbi, tra cui in particolar modo abuso di sostanze e disturbi di personalità di cluster B. Mentre le componenti impulsive nel PG sono ben accertate dal- la letteratura internazionale, misurate tramite strumenti clinici ed anche neuropsicologici, meno chiara è la rela- zione tra PG e disturbi/tratti di personalità ad elevata im- pulsività. Per quanto infatti vi sia un’elevata comorbidità tra PG e cluster B, la relazione tra i sintomi, la gravità, non è lineare 1.

L’impulsività è stata spesso concettualizzata come un costrutto multidimensionale alla base di differenti di- sturbi di personalità comportamentali. Nel disturbo bor- derline di personalità è stato recentemente evidenziato con un elegante studio di imaging funzionale, come i processi decisionali comportino una minore attivazio- ne delle aree prefrontali ventromediali ed un maggiore coinvolgimento delle attività limbiche 2. Non è chiaro

quanto questo finding sia attribuibile allo stress emoti- vo indotto dal design dello studio o quanto sia dovuto ad un deficit del controllo degli impulsi estendibile a contesti psicopatologici privi della sensibilità allo stress emotivo del disturbo borderline.

Metodi: sono stati reclutati 21 pazienti PG con comor-

bidità con diagnosi appartenenti allo spettro bipolare (6 disturbo bipolare II e 15 ciclotimia) e sono stati sottopo- sti a PET scan. 16 PG successivamente sono entrati in trial clinico con litio, i restanti hanno partecipato ad un

gIOVedì 12 FebbraIO 2009 – Ore 11.10-13.10

Sala tintoRetto

S25. Impulsività e disturbi di personalità:

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