• Non ci sono risultati.

Sergio Iavicoli, Caterina Barillari, Grazia Fortuna, Valeria Boccuni, Erika Cannone, Pierluca Dionisi, Antonio Valent

Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e Ambientale, INAIL, Roma

Medicina Historica 2020; Vol. 4, Suppl 1: 133-135 © Mattioli 1885

S t o r i a d e l l a M e d i c i n a d e l L a v o r o

Introduzione

Nel 1998 in occasione della “First International Conference on the History of Occupational and Envi- ronmental Prevention” il Prof. Antonio Grieco dichia- rò: “Colui che ignora il passato non ha radici e chi non ha radici non ha futuro” (1).

Ricercare e restituire alla memoria testimonianze documentabili di fatti ed eventi in materia di Medi- cina del Lavoro, necessariamente trasversali rispetto agli ambiti disciplinari, diventa un contributo prezioso al fine di comprendere le ragioni che si celano dietro i successi e gli insuccessi delle azioni di prevenzione e di tutela.

In tale ottica, seguendo gli stimoli giunti da isti- tuzioni internazionali, anche in Italia nacque e si con- solidò il bisogno di ricostruire le radici storiche della Medicina del Lavoro, attraverso il recupero delle fonti, lo sviluppo di una metodologia interdisciplinare di ri- cerca storica, l’individuazione di criteri per la trasferi- bilità e l’utilizzo dei risultati.

Differentemente da quanto accade nel resto del mondo, purtroppo in Italia, si registra un ritardo nei processi di digitalizzazione di fondi documentari ine- renti alla tematica della salute e sicurezza sul lavoro. Esistono diverse esperienze di recupero di archivi, in alcuni casi disponibili anche in forma digitale, ma man- ca, ad oggi, un effettivo lavoro sistemico di recupero e condivisione del patrimonio di conoscenze circa l’evo- luzione storica della salute e sicurezza sul lavoro (2).

Per tale motivo, negli ultimi anni si è avvertita la necessità di promuovere attività di ricerca in tema di

storiografia della prevenzione e tutela della salute e si- curezza nei luoghi di lavoro partendo dalla valorizza- zione delle esperienze passate attraverso la creazione di nuove forme di diffusione della conoscenza. A riguardo, nel 2017 il Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e Ambientale (DiMEILA) dell’I- NAIL ha avviato, in collaborazione con il dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, un pro- getto per valorizzare il patrimonio di esperienze e co- noscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro rea- lizzato in ambito nazionale e internazionale dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri, attraverso la creazione di un Repository contenente i contributi scientifici in Me- dicina del Lavoro presentati in occasione dei 32 Con- gressi internazionali dell’International Commission on Occupational Health (ICOH) dal 1906 al 2018.

Obiettivo del presente studio è testare l’efficacia e efficienza del repository, quale strumento innovativo di condivisione della conoscenza ed evidenziare il ruolo storico dei congressi ICOH quale arena dove la medi- cina del lavoro nazionale e internazionale hanno avuto modo di dialogare, nonché primo esempio di trasferi- bilità scientifica dei risultati delle attività di ricerca e prevenzione che hanno avuto un grande impatto sulla salute pubblica.

Il progetto e i casi studio: ICOH Heritage Repository

In occasione del centenario dei congressi ICOH (1906-2006), evento celebrato nel 2006 con il XXVIII Congresso proprio a Milano, nella settimana tra l’11 e

S. Iavicoli, C. Barillari, G. Fortuna, et al.

134

il 16 giugno in ricordo del I Congresso internazionale di medicina del lavoro del 1906, la comunità scienti- fica ha ritenuto importante fare il punto circa lo stato dell’arte degli studi in materia di Medicina del Lavoro (3) e particolare attenzione è stata rivolta all’importan- za dell’uso delle fonti d’archivio per la ricostruzione della storia della salute e sicurezza sul lavoro.

In tale contesto, per supportare l’attività di ricerca nel settore, è nata l’idea di creare l’“ICOH Heritage Repository”, un repository in cui gli atti congressuali ICOH digitalizzati sono stati organizzati in maniera sistematizzata, aggiornata e di facile accessibilità in una logica di open access: è stato possibile realizzare la collezione più completa oggi disponibile di contributi scientifici in Medicina del Lavoro.

Questo strumento può contribuire a mettere in luce il ruolo svolto da una serie di studiosi di Medicina del Lavoro considerati ingiustamente minori, ma che, in realtà, con contributi originali, hanno partecipato al dibattito nazionale e internazionale in tema di salu- te e sicurezza nei luoghi di lavoro. A titolo esempli- ficativo, nel presente studio, sono stati descritti alcuni contributi scientifici presentati da tre medici e accade- mici in occasione di altrettanti congressi internazio- nali ICOH: Giuseppe Volante partecipò nel 1906 al I Congresso che ha aperto la strada alla storia con- gressuale dell’ICOH, Gustavo Quarelli fu relatore nel 1928 a Budapest nel V Congresso che costituì una tap- pa importante per la ripresa dell’attività Congressuale dopo la Grande guerra e infine come ultimo caso di studio è stato scelto il contributo di Pier Luigi Viola al Congresso di cui quest’anno ricorre il cinquantenario: Tokyo 1969.

Volante introdusse procedure igienico-sanitarie all’avanguardia ed anticipò il concetto di “sorveglian- za sanitaria” dei lavoratori (4). La sua attenzione non solo alla salute dei minatori ma anche alle condizioni di vita adeguate del minatore stesso e dei suoi fami- liari (costruzione di alloggi, organizzazione di scuole per combattere l’analfabetismo, ecc.) fa di Volante il precursore dell’approccio di “Primary Health Care”. Come un attento osservatore, riuscì a introdurre aspet- ti innovativi e transdisciplinari partecipando anche ai lavori ingegneristici, elaborando un primo approccio di statistiche epidemiologiche e un’impostazione verso le misure prevenzionali tecniche e organizzative.

Quarelli è stato il pioniere negli studi sull’intossi- cazione da solfuro di carbonio studiandone gli effetti, dal punto di vista clinico e sperimentale (sindrome di Quarelli) (5), tra gli addetti alla produzione della seta artificiale (la viscosa), fino ad ottenere un importante riconoscimento a livello nazionale ed internazionale. Ad oggi la ricerca sugli effetti tossici del solfuro di car- bonio è stata implementata e ha permesso all’Organiz- zazione mondiale della sanità di raccomandare i para- metri e i limiti di concentrazione di solfuro di carbonio nelle lavorazioni (1979 e 2000).

Infine Viola, nel pieno della produzione del poli- vinilcloruro (PVC), ha avuto il merito di aver trovato precocemente, pur con difficoltà a causa del conflitto di interesse con le industrie, le prime prove degli effetti cancerogeni del cloruro di vinile avviando un processo che nel giro di dieci anni ha portato alla stesura di una normativa europea in materia (6).

Conclusioni

Partendo dall’osservazione diretta delle malat- tie riscontrate nei lavoratori, i tre studiosi sono accu- munati dal fatto che sono stati in grado di affiancare l’impegno clinico quotidiano – come medici aziendali (Volante e Viola) e ospedalieri (Quarelli) – all’attività di ricerca. Inoltre, in periodi storici dove era difficile lo spostamento e i viaggi internazionali hanno deciso di presentare i risultati delle loro ricerche all’interno di congressi scientifici internazionali. Questa visibilità e la pubblicazione degli atti congressuali hanno per- messo la diffusione degli studi a livello internazionale, contribuendo al trasferimento delle conoscenze (nel campo dell’anchilostomiasi, del solfocarbonismo e della cancerogenicità del cloruro di vinile monomero), aspetto fondamentale per la ricerca scientifica di altri cultori della materia e allo sviluppo di normative inter- nazionali a tutela della salute dei lavoratori.

L’utilizzo dell’ICOH Heritage Repository per- mette non solo una maggiore comprensione dell’evolu- zione della storia della medicina del lavoro internazio- nale, ma può contribuire allo studio della storia dello sviluppo della disciplina dei singoli paesi, permettendo di indagare i collegamenti tra le diverse scuole nazio- nali.

Il progetto dell’ICOH Repository e il contributo della Medicina del Lavoro italiana 135

Bibliografia

1. Tomassini L. La salute al lavoro. La Società Italiana di Me- dicina del Lavoro ed igiene industriale dall’origine ad oggi. Piacenza: Nuova editrice Berti; 2012.

2. Baldasseroni A, Carnevale F. Salute dei lavoratori e preven- zione. Rassegna sullo stato dell’arte in Italia con riferimenti transnazionali. G Stor Contemp XIX 2016; 2:13-46. 3. Carnevale F, Baldasseroni A, Guastella V, Tomassini L. Con-

cerning the First International Congress on Work-related Illnesses - Milan 9-14 June 1906. Success - News - Reports – Motions. Med Lav 2006; 97:100-13.

4. Volante G. Le condizioni igieniche e sanitarie dei lavori del Sempione. In: Atti del I Congresso Internazionale per le ma- lattie del lavoro. Milano, 9-14 giugno 1906. Milano: Stabili- mento tipografico ditta E. Reggiani; 1906.

5. Quarelli G. L’intossicazione da solfuro di carbonio nella la- vorazione della seta artificiale. In: Atti del V Congresso In- ternazionale di Medicina del lavoro. Budapest, 2-8 settembre 1928. Budapest: Budapestini; 1929.

6. Viola PL. Effect of vinyl chloride. In: Atti del Tenth Inter- national Congress on Cancer: Houston, Texas, 22-29 May, 1970, Chicago: Year Book Medical; 1970.

Corrispondenza: Caterina Barillari

Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e Ambientale

Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), Roma E-mail: [email protected]

Cinematografia educativa di ENPI e INAIL nella

Outline

Documenti correlati