Società Italiana di Storia della Medicina
Medicina Historica 2020; Vol. 4, Suppl 1: 38-39 © Mattioli 1885
S t o r i a d e l l a s a n i t à p u b b l i c a
Per poter analizzare, descrivere e motivare le nor- me costituenti il Progetto di Regolamento per ciò che riguarda l’Assistenza pubblica, la Statistica medica e la verificazione dei decessi. proposto da Carlo Morelli ed Isacco Galligo, è necessario conoscere i suoi estensori e le idee che permeavano nelle loro menti.
Mi soffermo esclusivamente su Carlo Morelli, per me molto più semplice perché essendo il trisnonno di mia moglie Giovannella, ho avuto la ventura di ritro- vare le sue carte e tramite il loro studio ho creato un archivio storico on line a lui intitolato (1).
Poiché il Congresso si tiene a Monza, apro una breve parentesi per sottolineare come Carlo Morel- li fosse conosciuto ed apprezzato in questa città. Nel mese di ottobre 1866, a firma del Presidente Luigi Ripa, il Comitato medico del circondario di Monza delega Carlo Morelli quale rappresentante al III Con- gresso generale dell’Associazione medica italiana (2). La delega, non era senza indicazione di voto, perché nella lettera veniva sottolineata la contrarietà del Co- mitato al capitolato sulle condotte. Ripa, era medico condotto e Morelli figlio di Antonio medico condotto in Campiglia Marittima (LI).
Nello scrivere della Croce Rossa, il mio pensiero va immediatamente al professor Paolo Vanni del quale, pur avendo la possibilità di conoscerlo non molti anni fa, ho da subito apprezzato la profonda cultura accom- pagnata da amore vero verso tutti i suoi studi, sublima- ta da una capacità dialettica unica con la quale riusciva a rendere semplice qualsiasi argomento.
Tra i primi scritti di Carlo Morelli, ce ne sono al- meno due che trattano le condizioni dei medici condotti nel Granducato di Toscana e quindi è facile affermare che egli fosse molto vicino e sensibile alle loro vicende.
Ma ciò non era solamente per amore di figlio. Egli, sia durante gli studi universitari a Pisa che dopo la laurea ottenuta nel 1839, si era perfettamente reso conto che i principi sanciti dalla scienza igienica mal si sarebbero potuti affermare qualora non fossero state promulgate leggi che favorissero il successo di detti principi.
Formatosi alla scuola di Maurizio Bufalini prima e di Pietro Betti e Francesco Puccinotti poi, Morelli indi- rizzò la sua attività di medico promuovendo lo studio e l’applicazione della scienza igienica sia fisica che menta- le, in un’area geografica ove con il Ridolfi, il Salvagnoli e tutti gli altri medici toscani, che avevano Firenze come proprio quartier generale, proponendo ed ottenendo ri- forme agrarie, puntando il dito sul miglioramento del- la educazione e cultura, nonché modificando le norme municipali, si adoperarono per debellare le malattie en- demiche ed epidemiche. La stessa classe medica tosca- na, favorendo il ceto meno abbiente, limitò al contempo il rischio che cadessero inermi ed inconsapevoli di fronte alla emergente Rivoluzione industriale.
Ieri, nella sua lettura magistrale, il professor Ce- sana ha fatto un breve cenno a Frank e alla Polizia me- dica. Morelli, ben prima di proporre il Regolamento igienico oggetto della mia relazione, scrisse un opusco- lo sulla Polizia medica ed è facile ritenere che avesse subito l’influenza dello stesso Frank. Questa afferma- zione, è provata dal contenuto di alcune lettere inviate a Morelli da suo padre Antonio (3).
Ecco che leggendo il titolo del Progetto del Re- golamento, torno a citare il professor Cesana. Egli, giustamente ha sottolineato come sia importante di- stinguere tra diritto alla salute e diritto all’assistenza.
Orbene, anche Morelli non scrive di diritto alla salute: il Progetto del Regolamento igienico è per l’As-
Sul Regolamento Igienico Sanitario Municipale presentato al Municipio di Firenze 39
sistenza pubblica, la Statistica medica e la verificazione dei decessi.
Esso, consta di 55 articoli, i primi 35 dedicati ap- punto all’Assistenza pubblica, dal 36 al 50 alla Statistica medica e alla verificazione dei decessi e dal 51 al 55 ven- gono illustrate le disposizioni transitorie generali (4). I primi articoli, ripetutamente prevedono che l’assistenza pubblica sia rivolta verso tutti i cittadini che la reclami- no per qualsiasi motivazione di carattere medico, chi- rurgico od ostetrico. Più volte, viene richiamato il fatto della gratuità per i meno abbienti ed il titolo oneroso per le classi agiate a scaglioni in base al reddito degli assisti- ti. Negli articoli successivi, vengono indicati il numero e le occupazioni dei vari medici, con dovizia di particolari per quanto attiene il numero delle visite domiciliari e nessun altro cenno viene fatto nella ipotetica distinzione tra le diverse categorie di assistiti con eccezione dell’ar- ticolo 26 che indica esattamente: “I medici chirurghi e gli ostetrici addetti all’assistenza pubblica, non potranno continuare le cure oltre la urgenza reclamata dal caso, e al di la delle ventiquattro ore, delle persone dalle quali furono chiamate, sia che appartengano alla classe mise- rabile, e molto meno in quella agiata e ricca”.
Prima di normare alcuni aspetti sempre relativi alle classi meno abbienti, il Regolamento prevede che sia i medici chirurghi che gli ostetrici e le levatrici ri- ceveranno un adeguato onorario annuo dal Municipio. L’unione della statistica medica e verificazione dei decessi nel medesimo paragrafo, evidenzia come gli autori della proposta provenissero dalla scuola di pensiero positivista, che prevedeva l’assoluta rilevanza della ricerca basata sulle esperienze dirette sia presenti che passate, per poter valutare se la strada intrapresa potesse essere considerata corretta o meno.
Per sottolineare l’importanza delle statistiche, l’ar- ticolo 37 prevedeva che: “[…] verranno multati quei medici che mancheranno a questo loro dovere, mentre riceveranno onorificenze e ricompense tutti quei medici che sebbene abbiano l’esercizio libero pure trasmette- ranno un’annua statistica anco dei malati da essi curati, qualunque ne sia stato d’altronde l’esito loro”.
La struttura del Progetto di Regolamento, non è casuale ma ben ponderata e potrebbe essere assimilata al concetto economico del Kreisaluf tra costi e prezzi successivamente implementato dal concetto di pro- duttività. In effetti, la integrale lettura del documento
porta alla conclusione che esso ha una caratteristica circolare, ove vengono specificati i soggetti da assistere suddivisi nelle varie classi, i medici con ruoli definiti puntigliosamente e le regole da seguire per massimiz- zare i risultati della loro opera al presente e per mi- gliorare attraverso l’analisi critica delle statistiche i loro effetti per il futuro. Sotto certi aspetti, ci troviamo di fronte ad una perfetta macchina operativa il cui fun- zionamento dipende dalla professionalità di chi esegue le manovre e che attraverso l’analisi delle esperienze propone miglioramenti.
Il Progetto, di fatto, ben rappresenta lo spirito dei suoi estensori: Morelli e Galligo. Entrambi medici fio- riti in pieno Risorgimento, hanno fatto della scienza igienica il loro vessillo accompagnato dalla filosofia positivistica che a loro avviso avrebbe potuto trovare applicazione a condizione che fosse complementare ad un’altra scienza, la storia della medicina.
In effetti, se Morelli e Galligo hanno potuto re- digere il Progetto di Regolamento in modo così preci- so, puntiglioso e completo, è soprattutto grazie ai loro studi di storia della medicina, scienza che ha permesso loro di avere una visione completa del proprio campo d’azione, sezionando, criticando e migliorando tutte le nozioni e notizie ricevute e studiate.
Il Progetto di Regolamento è studiato per la Fi- renze del 1860, ma con le dovute modifiche dettate dal trascorrere del tempo e dei cambiamenti avvenuti nella geografia economico politica, potrebbe essere ancora decisamente attuale a patto che le modifiche appena citate siano la conseguenza dello studio dei fattori me- dici e sociali desumibili dal connubio tra esperienza diretta, analisi dei dati statistici e studio della storia della medicina.
Bibliografia
1. Archivio Carlo Morelli: www.archiviocarlomorelli.it 2. Giornata mondiale della Croce Rossa: Croce Rossa e Monza.
Una storia di oltre cento. Monza 2015. Corrispondenza:
Roberto Diddi
Società Italiana di Storia della Medicina E-mail: [email protected]