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Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Monza

Medicina Historica 2020; Vol. 4, Suppl 1: 178-180 © Mattioli 1885

S t o r i a d e l l a M e d i c i n a d e l L a v o r o

Introduzione

Come nel resto del mondo cristiano anche in Brianza la nascita della tradizione assistenziale è av- venuta su impulso di ordini o di singoli religiosi. Già nel 768 Teodaldo si attivò per la assistenza degli indi- genti con una attività riportata nei registri della chiesa di Sant’Agata. Tali attività, in Brianza come in tutta la Cristianità, continuarono in tutto l’Alto Medioevo, ampliandosi sul territorio.

L’impulso maggiore, però, le attività di assistenza lo ricevettero dopo l’anno mille per l’incremento dei pellegrini che si mettevano in viaggio verso luoghi di culto spesso a migliaia di chilometri dal loro domicilio. La difesa dei pellegrini, soprattutto di quelli in viaggio verso la Terra Santa, motivò la fondazione di ordini religiosi specifici che erano preposti alla tutela della si- curezza e della integrità fisica di questi bisognosi. Tale attività trovò la sua massima espressione durante il Re- gno di Gerusalemme dal 1099 al 1291.

La storia degli ospedali a Monza

Contestualmente a tali avvenimenti nel 1174 co- lui che poi diventerà San Gerardo dei Tintori diede inizio a quel rapporto tra sanità pubblica e privata che in Brianza ha caratterizzato con alterne vicende il pa- norama sanitario da allora sino ai giorni nostri. Gerar- do era di condizione agiata; dopo la morte del padre, con i beni familiari ereditati, fondò un Ospitale con lo scopo di assistere i poveri e i malati.

La prima sede dell’ospedale pare fosse la casa stessa di Gerardo: essa si trovava sulla riva sinistra del Lambro, presso il ponte che oggi è detto “di San

Gerardino”, dove esiste l’omonima chiesetta. La fon- dazione dell’ospedale avvenne entro il 1174. In questa data, infatti, Gerardo stipulò con il comune di Monza e con il Capitolo del Duomo una convenzione nella quale se ne definiva lo status giuridico e amministra- tivo: l’ospedale dipendeva formalmente dall’autorità ecclesiastica, ma di fatto manteneva una sostanziale autonomia, mentre il comune ne assumeva l’avvoca- zia, cioè la tutela giuridica. Oggi diremmo un ospedale privato, gestito da religiosi, con una convenzione pub- blica.

Nel 1255 l’Ordine degli Umiliati fondò in Pratum Magnum, oggi piazza Trento e Trieste, l’Ospedale di San Bernardo. Verso il 1370 sorse inoltre poco distan- te, in quella che oggi è piazza San Paolo, l’Ospedale religioso di Santa Marta. Tali ospedali proseguono la loro opera parallelamente sino al 1769 quando il go- verno degli Asburgo accorpò d’imperio i tre ospeda- li presso l’Ospedale di San Bernardo denominando la nuova unica struttura Ospedale di San Bernardo e Luoghi Pii Uniti.

Nel 1776 l’ospedale riunito venne trasferito nella antica struttura di San Gerardo della quale riprese il nome. Nel 1786 venne ritrasferito presso il Convento dei Francescani, in piazza Mercato (oggi adibito a Li- ceo Classico). Nel 1792 l’Ospedale tornò nuovamente nella originaria struttura di San Gerardo, ma non per molto a causa delle continue esondazioni del Lambro che danneggiavano frequentemente la sede e che ne causarono lo spostamento nella ex sede del seminario, oggi sede del Tribunale, nel 1810. In tale sede l’Ospe- dale restò sino al 1896 quando grazie ad una donazione di re Umberto I di Savoia venne costruito un nuovo ospedale in via Solferino. Si trattava di una struttura

Sinergie tra pubblico e privato nella evoluzione della medicina in Brianza 179

all’avanguardia a padiglioni singoli separati.

Si arriva quindi agli anni antecedenti il 1978 quando il sistema sanitario italiano era strutturato su una forma di protezione assicurativo-previdenziale in cui il diritto alla tutela della salute era collegato alla condizione lavorativa e quindi non era considerato un diritto di cittadinanza nel senso pieno del termine. Le cosiddette Casse mutue, gli enti assicurativi che garan- tivano l’accesso alle cure, affondavano le radici negli albori della società industriale dell’Ottocento. In una fase storica caratterizzata, da una generale assenza di protezioni sociali, chi poteva permetterselo pagava per avere un’assistenza adeguata, agli altri non restava che affidarsi alle opere pie e alla beneficenza borghese o statale.

La legge n. 833/1978 modificò la filosofia della gestione della salute in Italia affermando concetti per il tempo innovativi come la centralità e universalità del sistema sanitario pubblico, il diritto alla salute, la gra- tuità del Sistema sanitario pubblico finanziato con la fiscalità generale. Iniziò l’era dei grandi ospedali pub- blici che anche a Monza ha avuto la sua epopea con la storia recente della attivazione del “Nuovo Ospedale San Gerardo” iniziata nel 1980 in zona Parco in via Donizetti che è progressivamente cresciuto sino a di- ventare la grande struttura di oggi svuotando la vecchia struttura dell’Ospedale Vecchio di via Solferino sino alla sua definitiva chiusura avvenuta nel 2009.

La crisi del sistema pubblico e la nascita del Sistema sanitario misto in Brianza

La stessa idea del Sistema sanitario pubblico era minata al suo interno da una mancanza di correlazio- ne con la realtà economica del Paese. Fenomeni già in fase di espansione al momento della fondazione del Sistema sanitario universale come la progressiva infor- matizzazione della sanità, l’emergere della diagnostica per immagini e la evoluzione e specializzazione della farmacologia e della terapia hanno portato all’ingres- so dell’economia nella sanità. Questi fenomeni hanno portato alla insostenibilità dei principi ipotizzati dai fondatori del Sistema sanitario pubblico.

Ecco quindi la nascita di strutture ospedaliere ed ambulatoriali private che crescevano in competizione con le strutture pubbliche spesso ingessate da sistemi

di programmazione e gestione che ne rendevano non adeguata la operatività. Ecco la inclusione di queste strutture sanitarie private nel sistema universale tra- mite il sistema dell’accreditamento, la concretizzazio- ne sul territorio del concetto della sussidiarietà nella erogazione dei servizi ed infine la realizzazione di un sistema che ad oggi si basa sulla competizione tra le strutture sanitarie pubbliche e private con la sopravvi- venza solo di quelle più efficienti.

Anche in Brianza questa evoluzione ha avuto le sue manifestazioni evidenti. Si è in una prima fase as- sistito alla proliferazione di reparti ed ospedali pub- blici quasi in ogni comune. Solo per fare un breve e parziale esempio hanno avuto almeno un ospedale le città di Monza, Lissone, Vimercate, Desio, Giussano, Seregno, Carate Brianza, comuni spesso limitrofi nei quali i plessi ospedalieri non distavano più di pochissi- mi chilometri uno dall’altro.

A questi ospedali pubblici poi si sono nel tem- po aggiunti i poli ospedalieri od ambulatoriali privati spesso negli stessi comuni sopracitati. Nel tempo tante di queste strutture pubbliche non sono più state in gra- do di sostenersi economicamente da sole e la Regione Lombardia ha dovuto scegliere di chiuderle in toto o parzialmente o riconvertirle in strutture per lungode- genti.

Questo processo peraltro ha creato una serie di tensioni sui territori spesso pregiudizialmente attaccati alle piccole e spesso non adeguate strutture territoriali di prossimità.

In questo quadro in continua evoluzione si sono introdotte le università che tramite le loro strutture dipartimentali di Medicina e Chirurgia si sono con- venzionate ora con una struttura ospedaliera o ambu- latoriale ora con una altra tramite l’istituto della clini- cizzazione.

Il panorama presentato è tutt’ora in continua evo- luzione ed anche oggi i piani di accorpamento/scorpo- ro regionali di strutture sanitarie pubbliche in Brianza riempiono le pagine dei giornali.

Dalla competizione alla collaborazione e sinergia

In Brianza sin dai tempi di San Gerardo dei Tin- tori nel comparto sanitario la collaborazione tra pub- blico e privato è stata una opzione percorsa anche se

M.I. D’Orso

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spesso con difficoltà. Un filo di continuità parte dal primo ospedale in riva al Lambro e viene recentemen- te rivalutato in diverse forme di collaborazione tra strutture sanitarie pubbliche e private che sul territorio hanno cominciato invece che scontrarsi in una spesso sterile concorrenza a mettere in comune i loro punti di forza per offrire servizi sanitari più efficienti ed efficaci.

Un esempio può essere trovato nel Consorzio per lo Sviluppo della Medicina Occupazionale ed Am- bientale (COSMOA), fondato nell’anno 2001 dal professor Giancarlo Cesana, ordinario di Igiene presso la Università di Milano-Bicocca e dai compianti pro- fessor Antonio Grieco (1931-2003) della Università Statale di Milano e dottor Angelo Gironi (1939-2017) fondatore del Centro Analisi Monza. Oggi il CO- SMOA eroga prestazioni e consulenze prevalente- mente per gli enti pubblici del territorio lombardo in Medicina del Lavoro e nelle discipline affini. Al CO- SMOA, a direzione e presidenza universitaria, oggi partecipano la Università di Milano-Bicocca, Synlab Italia e gli Istituti Clinici Maugeri.

Si ritiene auspicabile un futuro della sanità basato non più nello scontro spesso non efficiente tra strut- ture sanitarie che si contendono pazienti e operatori sanitari, ma nella collaborazione tra le eccellenze che pubblico e privato indubbiamente possiedono nel ter- ritorio della Brianza.

Bibliografia

1. Cosmacini G. Storia della Medicina e della Sanità. Bari: La- terza; 2016.

2. Sironi VA, Riva MA. Medici in Brianza. Storia ed evoluzione di una professione. Oggiono: Cattaneo; 2011.

3. L. 833/1978: Gazzetta Ufficiale n. 360, 28 Dicembre 1978. Corrispondenza:

Dipartimento di Medicina e Chirurgia

Università degli Studi di Milano-Bicocca, Monza E-mail: marco.dorso@unimib.it

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