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Recordati Industria Chimica e farmaceutica S.p.A., Milano

Medicina Historica 2020; Vol. 4, Suppl 1: 91-92 © Mattioli 1885

S t o r i a d e l f a r m a c o

Cos’è per Recordati memoria storica? Cosa rap- presenta? Quali frutti ha prodotto?

“Correndo l’anno dell’era volgare 1820 (…) / in questo mercoledì 12 gennaio, / regnando Sua Altezza Serenissima / Francesco IV Duca di Modena, / Reggio e Mirandola, / il qui presente / Signor Gaetano Cana- lini (…) / vende, aliena e trasferisce / al qui presente / Signor Giovanni Recordati (…) / tutti i capitali vivi e morti della sua spezieria esistente in Correggio, non- ché i medicinali in essa /pure esistenti (…) in totale per Lire / Tremila Quattrocento Cinquantatré e ottanta- quattro centesimi” (1).

è da questo lontano passato che ha origine la sto- ria di una delle imprese farmaceutiche più antiche d’I- talia: la Recordati. Con l’acquisto a Correggio di una spezieria il 12 gennaio 1820 ha inizio una storia emble- matica di quello che è stato lo sviluppo dell’industria farmaceutica in Italia. Poco meno di un secolo dopo infatti, nel retrobottega della farmacia, il pronipote Giovanni Recordati attrezza personalmente un piccolo laboratorio chimico e inizia a perfezionare i preparati che già da tempo realizza e grazie ai quali diventa ra- pidamente noto anche al di fuori del centro emiliano. Anche il piccolo laboratorio risulta ben presto inade- guato e poco risponde alle sue aspirazioni. Giovanni Recordati ha ormai maturato la decisione di intrapren- dere un’attività di più ampio respiro e passare dalla produzione artigianale dei farmaci a quella “industria- le”. Affianca così alla farmacia il “Laboratorio Farma- cologico Reggiano”, la cui attività inizia ufficialmente il 1° maggio 1926 come risulta dagli atti della “Camera di Commercio e Industria di Reggio Emilia”. L’impre- sa cresce e nel 1953, in epoca di grande espansione e rinascita postbellica, si trasferisce nell’attuale sede di

Milano, che nel frattempo è diventata un importan- te centro economico italiano e, nell’ottica di un soli- do sviluppo, ben si presta a trampolino di lancio verso l’Italia e l’Europa. Nuovi farmaci, frutto della propria ricerca originale, vengono registrati e commercializza- ti in numerosi paesi del mondo, tanto che nel 1963 a Campoverde d’Aprilia (nelle vicinanze di Roma) viene costruito ex novo un impianto chimico all’avanguardia dedicato alla produzione di principi attivi per i propri medicinali. Ben presto realizzerà, oltre ai propri, anche quelli per rinomate aziende farmaceutiche interna- zionali, diventando uno dei più importanti produttori mondiali di verapamil, fenitoina, papaverina e dimeni- drate. Ed è proprio Recordati il primo farmaco italiano di sintesi, il flavossato, ad essere approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) nel 1973. La società cresce e nel 1984 fa il grande passo: viene quotata alla Borsa Italiana (oggi parte del London Stock Exchan- ge Group). Nel 1995 elabora un proprio modello di crescita e sviluppo, e abbraccia con decisione la strada dell’internazionalizzazione che si concretizza attraver- so un’oculata strategia di acquisizioni e di mirati ac- cordi di licenza. L’entrata nel settore delle malattie rare nel 2007, porta oggi Recordati ad essere direttamente presente in oltre 150 paesi del mondo.

Questi sono i tratti essenziali della storia della so- cietà Recordati, delineata sulla base di quanto è conser- vato in azienda. Ma che cosa è per Recordati “memoria storica”? è la testimonianza di tutto ciò che fa parte del proprio patrimonio culturale cioè di quei documenti, quegli oggetti, quegli strumenti, ma soprattutto quei valori che le sono appartenuti e le appartengono anco- ra oggi e hanno contribuito a formare la sua identità. Molto presto Recordati ha sentito il bisogno di

M.F. Battezzati

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salvaguardare dalla dispersione le testimonianze del proprio passato, tanto che quasi sin dal principio ha conservato documenti, foto, registrazioni audio e vi- deo, oggetti, strumenti che ne connotavano la storia e i valori cui si ispirava. In un primo tempo li ha solo raccolti, poi li ha ordinati e inventariati selezionando il materiale che riteneva significativo per rappresenta- re sé stessa e la propria attività, individuando e dedi- candogli un luogo specificamente deputato: l’Archivio Storico.

La rilevanza ai fini storici della documentazione raccolta è stata ufficialmente riconosciuta dalla So- printendenza Archivistica della Lombardia che nel 1995 ha dichiarato l’Archivio Storico Recordati “di notevole interesse storico”.

Questo processo di salvaguardia della propria sto- ria e di testimonianza del proprio passato ha poi porta- to alla pubblicazione della storia della società che è una memoria strettamente individuale, da un lato, ma al tempo stesso collettiva dall’altro: perché la storia della Recordati è parte integrante di una storia più ampia, quella del capitalismo e della società italiana.

Il patrimonio raccolto e accuratamente inventa- riato ha permesso di ricostruire, attraverso specifici punti di osservazione:

1. uno spaccato di storia italiana dall’età della Restaurazione agli anni Novanta con la pub- blicazione, nella Collana “Storia della medicina e della sanità” edita da Laterza, del volume di Vittorio A. Sironi “Da speziali a imprenditori. Storia dei Recordati” (2);

2. la storia dello sviluppo economico della socie- tà dal 1984 al 2014, anni che vedono crescere Recordati fino a diventare la multinazionale paneuropea di oggi, con il volume del giorna- lista Alberto Mazzucca, edito dall’Università Bocconi di Milano, “Recordati. Trent’anni di Borsa” (3);

3. una storia della comunicazione che si spinge fino agli anni Sessanta, con la pubblicazione “Recordati. Una storia per immagini” (4). In quest’ultimo libro attraverso i numerosi adver- tising, le pubblicazioni, le foto e le campagne pubbli- citarie proposte si è ricostruito un viaggio nelle forme di comunicazione della società italiana del Novecento

ripercorrendone le tappe salienti attraversando epoche, stili, mode, luci ed ombre fino all’avvento della televi- sione, come scrive Daniele Pittieri nella prefazione al volume (4).

Messe a punto da famosi designers del XX seco- lo, le immagini pubblicitarie hanno spesso utilizzato lo stile dei movimenti d’avanguardia quali il Liberty, come balza agli occhi nel cartello pubblicitario del Fe- nara del 1940 a pagina 137, il Dadaismo, il Futurismo o il Surrealismo. Alcune sono ispirate a pittori famosi come il francese Henry Matisse, come si può osservare a pagina 136 in un advertising del Solvobil pubblica- to nel 1950, altre vennero sviluppate da note agenzie di comunicazione dell’epoca quali lo Studio Mingoz- zi di Bologna. Altre ancora sono il risultato del felice connubio artistico e comunicativo tra la lezione del cartellonista livornese Leonardo Cappiello e l’azzardo futurista di Fortunato Depero, come si può ammirare nel volto stilizzato di un soggetto allergico realizzato nel 1950 per il Fenara, che apre il volume.

Conservare per Recordati ha quindi voluto dire percepire il valore della memoria storica di carte, og- getti, strumenti che avevano esaurito la propria fun- zione giuridica/operativa, preservarla e valorizzarla, permettendole di testimoniare l’attività svolta e lo spi- rito che l’ha guidata, salvaguardando un frammento di storia dell’intera società.

Bibliografia

1. Repertorio Archivio Notarile di Correggio, Indice alfabetico 1816-1833, Vol. IV, n. 1023. Atto Notarile n.511 del 1820, notaio Guzzoni: Recordati Giovanni acquisto di capitali di negozio da Gaetano Canalini.

2. Sironi VA. Da speziali a imprenditori. Storia dei Recordati. Roma-Bari: Editori Laterza; 1995.

3. Mazzucca A. Recordati. Tent’anni di Borsa. Milano: Egea; 2014.

4. Beccarelli A. Recordati. Una storia per immagini. Pisa: Pri- mula Multimedia; 2011.

Corrispondenza:

Maria Francesca Battezzati Recordati S.p.A., Milano E-mail: [email protected]

“Havendo segreto particulare sopra el guarire el canchero”:

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