• Non ci sono risultati.

Università degli Studi di Milano, Milano

Medicina Historica 2020; Vol. 4, Suppl 1: 96-98 © Mattioli 1885

S t o r i a d e l f a r m a c o

Nel 1891 apparve sulle pagine del “Raccoglitore medico”, giornale pubblicato a Forlì e destinato al per- sonale sanitario, un articolo intitolato “Il Pitiecor” (1). Ne era autore Oscar Giacchi, un medico allora molto noto al grande pubblico per una serie di opere divulga- tive riguardanti vari campi della medicina.

Oscar Giacchi nacque a Monsummano (PT) nel 1834 e morì a Racconigi (CN) nel 1907. Si laureò in Medicina a Pisa nel 1856 e successivamente iniziò la professione di medico condotto nel Casentino. In se- guito intraprese la carriera di medico manicomiale, di- venendo nel 1876 direttore del manicomio di Fermo e nel 1879 direttore del manicomio di Racconigi. Il medi- co alternò ben presto alla sua attività di psichiatra quella di pubblicista, soprattutto in ambito igienista, curando per l’editore Croci di Milano una collana di volumi di vario argomento scritti in uno stile semplice ed accat- tivante così da raggiungere un vasto pubblico di lettori anche al di fuori del ristretto ambito sanitario (2).

Nella prima parte del suddetto articolo il dottor Giacchi, prendendo lo spunto dell’approvazione in Parlamento della nuova Legge Sanitaria, plaude alla possibilità di mettere ora un freno agli abusi compiuti dai ciarlatani e di porre al bando “tutti quei segreti in- trugli, medicinali che contenevano decotto di zucca, o peggio sostanze nocive e talora addirittura venefiche”. Esorta quindi i medici a sperimentare personalmente i nuovi preparati farmaceutici ed a riferirne i risultati ai loro colleghi per scoprire ed evidenziare quelli che veramente meritano la loro completa approvazione.

Il dottor Giacchi inizia poi a parlare di un farma- co chiamato “Pitiecor”, messo in commercio da poco tempo, dal “dottor Bertelli di Milano” la cui officina farmaceutica si era già fatta notare grazie alle “ormai

celebri pillole di catramina”. Il farmaco è costituito da “una semplice e perfettissima mescolanza di catrame di pino di Norvegia purissimo e di olio di fegato di merluzzo della più genuina qualità”. Secondo il Giac- chi le due componenti di tale farmaco sono entrambe notevolmente salutari: l’una (l’olio di fegato di merluz- zo) “quale valido ricostituente dell’organismo umano, e quale ottimo correttore del vizio scrofoloso”, l’altra (il catrame) per “un’azione balsamica sugli organi addo- minali e più ancora su quelli del respiro”; inoltre “l’e- gregio chimico milanese” è riuscito ad eliminare da tali sostanze “due non lievi inconvenienti, quello cioè del cattivo sapore che li rendevano disgustosi, specialmen- te ai fanciulli, e l’altro che, per non essere perfettamen- te puri, facilmente davano luogo a disturbi gastroente- rici”, trovando “il modo di purificarli perfettamente e renderli piacevoli al palato”.

Nel proseguo dell’articolo il dottor Giacchi spe- cifica meglio quali sono, a suo parere, le indicazioni principali del nuovo preparato. Esso è soprattutto utile “per le distrofie infantili, vale a dire per le comuni e facilmente troppo frequenti malattie dell’infanzia, che riconoscono una cattiva crasi del sangue e, quindi un languore generale, che dispone a quella serie infinita di infermità, che si comprendono sotto il nome col- lettivo di scrofola”. Il farmaco dovrebbe essere assunto con beneficio anche da “tutti quanti i malati di vecchi catarri degli intestini, della vescica e dell’utero, ma più specialmente dai sofferenti di affezioni bronco pulmo- nali, non esclusi i tisici all’ultimo stadio”. Del resto “nei processi di inoltrata tubercolosi” anche se tale prodotto dovesse dimostrarsi inefficace “avrà sempre il vantag- gio di rendere meno gravi le sofferenze, e di non acce- lerare la catastrofe”.

Preparato farmaceutico consigliato dal dottor Oscar Giacchi 97

Al termine dell’articolo Oscar Giacchi dichiara di rilasciare volentieri tale attestazione, che “può servire a diffondere un mezzo veramente proficuo di cura” e “di- mostrare che in Italia non manchino studiosi che san- no rendere onore alla scienza e benefizi alla umanità”.

Il preparato nominato ed elogiato nell’articolo del dottor Giacchi era allora prodotto da una ditta milane- se, la “Società Anonima di Prodotti Chimico-Farma- ceutici A. Bertelli”, fondata nel 1884. Achille Bertelli (1855-1925) si era laureato in chimica all’Università di Pavia; era poi emigrato negli Stati Uniti dove a San Francisco aveva tenuto per alcuni anni un laboratorio chimico-farmaceutico; tornato in Italia aveva conti- nuato tale attività producendo una serie di preparati, sia di tipo farmaceutico che cosmetico, i quali ebbero un certo successo tra la fine dell’Ottocento e gli ini- zi del Novecento. Il dottor Bertelli non operò solo nell’industria farmaceutica e cosmetica; volle infatti ci- mentarsi anche nella nascente industria automobilisti- ca ed aeronautica, ideò e produsse pompe idrauliche, si interessò della modernizzazione della agricoltura (3).

Del resto nella seconda metà dell’Ottocento, ana- logamente a quanto accadeva in altre parti del mondo, stavano sorgendo in Italia diverse industrie farmaceu- tiche, spesso originate come filiazione di una semplice bottega di farmacista. Proprio a Milano erano nate nel 1853 la ditta “Carlo Erba SpA”, nel 1864 la ditta “L. Zambeletti SpA” e nel 1868 la ditta “Lepetit & Doll- fus”; sempre a Milano nel 1897 apriva la sua farmacia la famiglia Giuliani che avrebbe dato vita pochi decen- ni dopo al “Laboratorio Chimico-Farmaceutico dott. A. & M. Giuliani” (4).

Il “Pitiecor”, stando a quanto dichiarato dalla ditta, era costituito da olio di fegato di merluzzo e da catramina presente nella misura del 5%. A sua volta la catramina era un olio vegetale ricavato dalla distilla- zione del pino di Norvegia. Il “Pitiecor” aveva come indicazioni dichiarate dalla ditta: “rachitismo, scrofola, denutrizione, consunzione, tubercolosi, catarri e tos- si croniche, gracilità, debolezza”. Era stata in seguito messa in commercio la “Emulsione di Pitiecor”, dove al preparato di base erano stati aggiunti “ipofosfiti di cal- cio e di sodio”, particolarmente consigliata ai bambini per il sapore più gradevole.

Per quanto riguarda l’olio di fegato di merluzzo si può ricordare che tale sostanza, particolarmente ricca

di vitamina A e di vitamina D, era impiegata da alme- no un secolo dalla medicina popolare come generico ricostituente e dalla medicina ufficiale come farmaco specifico per la cura del rachitismo. E ancora pochi de- cenni fa molte mamme italiane somministravano con fiducia ai loro bambini, per farli crescere sani e robusti, l’olio di fegato di merluzzo contenuto in farmaci come la rinomata “Emulsione Scott”. Per quanto riguarda la catramina si può osservare che gli oli essenziali di mol- te varietà di pino sono da tempo indicati in fitoterapia per combattere le affezioni catarrali delle vie respira- torie. Così ad esempio dal pino mugo si ricava un olio essenziale costituito da idrocarburi monoterpenici che esercitano una attività antisettica, balsamica e secreto- litica in modo elettivo sull’apparato respiratorio; inve- ce dal pino d’Aleppo si ricava un altro olio essenziale con proprietà balsamiche, espettoranti ed anticatarrali. Il “Pitiecor” che univa dunque alle proprietà antirachi- tiche dell’olio di fegato di merluzzo le proprietà balsa- miche degli oli essenziali del pino, continuò ad essere prodotto e prescritto per molti decenni dopo la sua comparsa sul mercato farmaceutico.

Del resto, come già accennato in precedenza, molti altri prodotti della Ditta Bertelli (della linea farmaceutica, della linea parafarmaceutica e della li- nea cosmetica) ebbero un discreto successo commer- ciale, continuando ad essere venduti in farmacia per parecchi decenni. L’indubbio successo di pubblico di tali prodotti era dovuto anche ad una ben orchestrata campagna pubblicitaria che si avvaleva di accattivanti manifesti di gusto Liberty e delle attestazioni di stima- ti professionisti o di personaggi famosi che facevano la loro frequente comparsa su quotidiani e settimanali; inoltre per pubblicizzare la linea cosmetica venivano distribuiti a fine anno degli eleganti calendarietti pro- fumati. Della suddetta strategia di marketing faceva probabilmente parte anche la pubblicazione, su gior- nali destinati ai sanitari, di articoli scientifici in cui si raccomandavano i prodotti delle varie linee. Ad esem- pio il dottor Giacchi circa dieci anni dopo in un al- tro articolo apparso sul “Raccoglitore medico” avrebbe consigliato ai lettori l’intera linea cosmetica della ditta Bertelli: saponi, creme, lozioni per capelli e barbe, pa- ste dentifrice.

Non deve perciò destare meraviglia che nel primo anno di pubblicazione de “L’informatore farmaceuti-

M. Aliverti

98

co” (1941) fosse ancora presente il “Pitiecor” e che a tutt’oggi vengano commercializzati, distribuiti però da altra ditta (col marchio “Kelemata”), la crema “Venus” ed il “cerotto antidolorifico”, creati più di cent’anni fa dalla “Società chimico-farmaceutica Bertelli”.

Bibliografia

1. Giacchi O. Il Pitiecor. Raccoglitore Medico; 1891:11. 2. De Gubernatis A. Oscar Giacchi. In: Piccolo Dizionario dei

Contemporanei Italiani. Roma: Forzani e C. tipografi del Se- nato; 1895.

3. A.A.V.V. Achille Bertelli. In: Enciclopedia Biografica Uni- versale. Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani. Gruppo Editoriale L’Espresso; 2007. 4. Sironi A. La nascita dell’industria farmaceutica. In: Zanca

A (ed.) Il farmaco nei tempi. Dal laboratorio all’industria. Milano: Farmitalia Carlo Erba; 1989.

Corrispondenza: Massimo Aliverti

Università degli Studi di Milano, Milano E-mail: massimoaliverti@virgilio.it

La collezione di farmaci del medico David Sgandurra

Outline

Documenti correlati